CAPITOLO DIECI

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Il risveglio del giorno dopo fu abbastanza tranquillo. Il cielo era sereno, il sole, anche se pallido, rischiarava l'enorme giardino del palazzo e il cinguettio degli uccellini rendevano l'atmosfera ancora più leggera. Taehyung, sveglio da un bel po' di tempo, si alzò dal letto con quel senso di serenità nel petto donatogli dalla dolce atmosfera mattutina e, dopo aver scelto dei capi da mettere al posto della vestaglia, si diresse fuori dalla sua stanza. Come di norma, appostato fuori dalla porta vi era Fahri e, passandoci accanto per dirigersi alla porta che stava di fronte alla sua camera, gli augurò un energico buongiorno, il quale venne ricambiato con la stessa intensità. Entrato nella stanza - costituita dal bagno -, senza perdere altro tempo preparò la vasca e nel mentre si levò l'unico capo che portava addosso. Velocemente, si lavò capelli e corpo per poi uscire immediatamente dalla vasca e rivestirsi, indossando un maglioncino verde e degli eleganti pantaloni neri. Finito di sistemarsi, come tutte le mattine, si diresse nuovamente nella sua stanza per sistemare il letto e aprire le finestre per far arieggiare la stanza. Dopo di che, accompagnato da Fahri, si diresse verso la sala da pranzo per fare colazione.

Nel mentre percorreva i corridoi e scendeva le scale, la sua mente corse alla notte precedente, facendogli ricordare lo strano avvenimento accaduto con Jungkook. Non era ancora riuscito a darsi una possibile risposta al suo strano atteggiamento e, come sospettava, probabilmente non sarebbe mai riuscito a darsene una. Ciò che più lo incuriosiva e lo spaventava allo stesso tempo, però, era vedere cosa sarebbe accaduto quel giorno con il corvino. Lo avrebbe incontrato? Probabilmente sì. Sarebbe stato nuovamente accondiscendente e gentile con lui? Oppure sarebbe ritornato il solito personaggio scontroso e crudele? A questo non sapeva proprio darsi una risposta e non capiva se fossero questi quesiti a creagli ansia, oppure la paura stessa di essere nuovamente trattato male da quell'essere.

Immerso in tutti questi pensieri, Taehyung raggiunse abbastanza velocemente la sala da pranzo, immaginando di trovarci sia la colazione pronta che la presenza di Jungkook. Ma quando alzò lo sguardo verso il lungo tavolo non trovò neanche l'ombra del vampiro, ma solo la sua porzione abbondate di cibo da mangiare. Questo lo fece fin da subito insospettire, poiché fin da quando era arrivato in quella casa, colazione e pranzo li facevano sempre assieme e neanche una volta Taehyung si era ritrovato a consumare uno di questi due pasti senza di lui; la cena, invece, rimaneva l'unica incognita giornaliera, visto che tutto dipendeva sempre dagli impegni del vampiro. Solamente la settimana in cui si era assentato dalla dimora, l'umano si era ritrovato a consumare in solitudine il cibo di ogni pasto della giornata - non che fosse davvero triste di questo -, ma questa storia era tutta un altro paio di maniche. Comunque, nonostante la situazione lo avesse lasciato abbastanza basito, fece finta di niente ed andò a sedersi al suo solito posto iniziando fin da subito a consumare la sua colazione vista la gran fame che aveva.

Dopo una buona mezz'ora passato ad ingozzarsi di ogni cosa, si dileguò dalla sala da pranzo, non dopo aver detto al cameriere di riportare nuovamente i suoi complimenti sulle ottime pietanze mangiate alla cuoca, e si diresse velocemente in biblioteca pronto a scegliere un altro libro da iniziare in quella mattinata. L'ombra di Fahri non lo aveva abbandonato un attimo.

Quando arrivò in cima alle scale, prima di svoltare a destra, si fermò a fissare la prima porta che dava sul corridoio a sinistra e in quei pochi secondi che rimase lì fermo, si chiese se non fosse il caso di provare a bussare e vedere se Jungkook fosse nel suo studio, curioso, in caso l'avesse incontrato, di capire se il loro rapporto fosse leggermente cambiato dagli avvenimenti della sera precedente o se tutto quello che era successo fosse stato solo un caso isolato. Ma quel piccolo dubbio sorto nella sua mente si dissipò quasi subito poiché non ci teneva ad affrontare di petto il corvino e rischiare di tirarsi la mazza sui piedi da solo. Per adesso era meglio vivere ancora quei momenti di tranquillità, visto che poteva; avrebbe affrontato Jungkook quando sarebbe arrivata l'occasione giusta, cioè quando più avrebbe fatto comodo al vampiro, non di certo all'umano.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 09, 2020 ⏰

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Rosso come il sangue - KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora