prologo

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jinyoung lo vedeva sempre. lo vedeva sempre nella sua classe, anche seduto di fronte o dietro di lui. guardava sempre verso il basso, non prestando attenzione. ma nonostante questo riusciva comunque ad ottenere buoni voti. fin da giovane, jinyoung era sempre stato geloso perchè, a differenza del ragazzo, lui doveva studiare e prestare attenzione ad ogni piccola cosa che diceva l'insegnante. ma con il tempo, il corvino si era abituato.
jinyoung lo aveva anche visto nella caffetteria. sedeva da solo, sempre. nessuno si sedeva accanto a lui. probabilmente non aveva amici e nemmeno ne voleva, questo è ciò che gli amici di jinyoung avrebbero detto. ma lui non era d'accordo, nemmeno un po'. il ragazzo era timido, molto timido e nessuno voleva parlargli; non veniva bullizato, veniva ignorato. una cosa peggiore.
jinyoung lo vedeva spesso all'uscita del bagno, i suoi occhi rossi e gonfi, la sua bocca coperta dalla mano pallida. non era supido, lui sapeva cosa aveva fatto. sapeva che il ragazzo avesse un problema, un grande problema.
jinyoung sapeva fosse strano. perchè non aveva mai parlato con lui; jinyoung aveva una grande cotta. non sapeva nemmeno il suo nome finchè non origliò una conversazione tra due ragazze.
"lo hai visto? è incredibile, non credi?"
"sì. mi ricordo quando aveva le cosce grasse e ora, è diventato molto magro!"
"vorrei sapere come ha fatto."

"perchè non glielo chiedi, allora?"
"sei pazza!? saremmo emarginate come lui. questo ragazzo jackson è totalmente un perdente, sebbene abbia perso molto peso in così poco tempo. una volta perdente, perdente per sempre."

jackson. il nome suonava in modo perfetto per jinyoung. jackson, jackson. era tutto ciò a cui riusciva a pensare. jinyoung si ricordò quando l'altro era felice. jackson era felice, un ragazzino iperattivo. sorrideva sempre, urlava e saltava in giro. ma poi, qualcosa accadde. i ragazzi nella sua classe di matematica disprezzarono il suo comportamento. per loro, lui era grasso. sì, lui aveva le gambe più spesse rispetto a quelle degli altri, ma anche più corte. il suo viso era rotondo, sì. ma in ogni caso, jackson non era grasso, non lo era mai stato. e jinyoung voleva urlare a se stesso per non aver mai fatto nulla.
si ricordava.
lo sentì piangere nel bagno.
lo vide mentre si portava un fazzoletto di carta sulla fronte.
lo vide vomitare tutto il suo pranzo.
fu testimone dell'autodistruzione del ragazzo, giorno dopo giorno.
i suoi bulli non lo ferirono mai fisicamente. ma avevano fatto in modo di farlo a pezzi, finchè non è rimasto nulla.
e così, jackson smise di sorridere.
smise di mangiare.
smise di vivere.

le persone ancora sussurrano alle sue spalle. ma non sussurrano più su quanto le sue gambe siano grasse o sulla sua faccia rotonda.
loro sussurrano riguardo i bastoncini al posto delle sue gambe.
dei suoi zigomi.
"com'è diventato così magro?"

"forse ha finalmente deciso di diventare bello."
"che tipo di dieta ha fatto?"

jinyoung sapeva tutte le risposte.
ma non poteva semplicemente comportarsi come se non sapesse nulla.
non più.
jinyoung ideò un piano.
e anche se jackson non avrebbe mai saputo chi lo stava aiutando, jinyoung decise di farlo comunque.
dopotutto, stavano parlando della sua grande cotta.

***

tutti i crediti vanno a softyeollie <3

love bites » j.young + j.sonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora