jinyoung bussò alla porta.
"jackson? jackson! apri dai, sei rimasto chiuso lì per quasi un'ora."
era preoccupato, lo era davvero. era uno di quei giorni in cui i pensieri ritornavano a galla e facevano sentire jackson come dodici anni prima. suo marito non rispose. l'unica cosa che il corvino riusciva a sentire era il suono dei suoi singhiozzi.
jinyoung non sapeva esattamente cosa fosse successo. quando si era alzato per andare al lavoro, aveva fatto le solite cose. aveva guardato jackson dormire per più di cinque minuti, era corso in bagno per prepararsi nei sette minuti che gli rimanevano. poi era entrato nella loro piccola cucina per preparare la colazione per il suo amato, era tornato da lui per guardarlo altri cinque minuti, per poi lasciargli un bacio sulla fronte e finalmente uscire di casa.
semplicemente una mattinata come tante altre.
e anche jackson stava meglio. aveva finalmente raggiunto un peso ottimale ed aveva ripreso ad allenarsi. non per bruciare calorie, ma per mettere su i muscoli. e possiamo dire che..lo rendevano molto sexy. una volta al mese andava dal suo terapista, il quale lo pesava e gli dava un nuovo obiettivo da raggiungere. non erano sempre inerenti al suo peso, l'obiettivo di giugno, per esempio, era quello di trovare un lavoro part-time. nonostante jackson avesse più volte ripetuto a jinyoung di essere in grado di lavorare fulltime, quest'ultimo non si sentiva a suo agio al pensiero di tornare a casa e non trovare suo marito.
"jackson, ti prego, lascia solo che ti abbracci okay? è tutto okay, davvero. ti amo tanto, amore. forza, apri la porta." jinyoung era disperato. decisamente nulla lo feriva più di sentire l'amore della sua vita piangere mentre era chiuso in bagno e senza poterlo aiutare in alcun modo.
sentendo la porta aprirsi, potè finalmente entrare.
"j-jinyoung..." il cinese sedeva lì, vicino al gabinetto. i suoi occhi erano rossi e gonfi, le sue guance bagnate ed ogni secondo che passava una nuova lacrima cadeva giù. jinyoung non se lo fece ripetere due volte, si inginocchiò velocemente accanto al ragazzo e se lo strinse al petto.
"è okay, va tutto bene, mh? sono qui ora." mormorò, iniziando a sussurrare la canzone preferita di jackson. gli diede un bacio sulla testa e gli accarezzò la schiena. ci volle un po' prima che l'altro si calmasse del tutto e quando jinyoung sentì il suo respiro regolarizzarsi, parlò di nuovo.
"amore, hai mangiato la colazione questa mattina?"
il cinese scosse la testa. "mi dispiace, jinyoungie, sono solo un fallimento non è così?"
"jackson, no. non sei un fallimento, okay? guarda, hai fatto dei passi da gigante ed io sono sempre orgoglioso di te. sei fantastico ed anche se oggi non hai mangiato, sono sicuro che ci hai provato." gli baciò la punta del naso e lo guardò negli occhi. "sono così tanto orgoglioso di te, piccolo." quel soprannome fece sorridere smagliante jackson. jinyoung prese la mano del suo amato e lo fece alzare, prima che entrambi si dirigessero verso la cucina. il loro appartamento non era grande, era troppo piccolo per contenere entrambi. il loro più grande sogno era quello di comprare una casa tutta per loro e, ovviamente, se jackson avesse lavorato, si sarebbe realizzato più velocemente. ma andava bene ad entrambi. la salute veniva prima di tutto, sempre. e nonostante tutto amavano quell'appartamento, era la loro casa. era il luogo in cui avevano avuto la loro prima volta e in cui avevano avuto la prima litigata. era il luogo in cui jinyoung si era inginocchiato, tenendo un cofanetto blu tra le mani.
quell'appartamento narrava la loro storia e loro lo amavano.
"dovremmo provare a cucinare qualcosa? qualcosa di piccolo magari, che ne dici di una zuppa?"
jackson annuì e sorrise timidamente.
"va bene, facciamo una zuppa."
mentre cucinavano insieme, jinyoung realizzò ancora una volta quanto effettivamente amasse l'altro. jackson era cresciuto tantissimo. i suoi capelli erano biondi e lisci. indossava una maglia sbracciata, che lasciava intravedere le sue braccia muscolose. e ovviamente, jinyoung amava tutto ciò.
"sai quanto ti amo, jacks?" circondò i fianchi del cinese, abbracciandolo forte da dietro.
"ti amo da qui fino alla luna e milioni, anzi no, infiniti chilometri ancora." baciò il suo collo, facendolo ridacchiare.
jinyoung amava quei momenti, quei momenti in cui l'altro gli lasciava prendersi cura di tutto. con il passare del tempo jackson non cambiò solo fisicamente, ma anche mentalmente. era molto più sicuro di sè ora, flirtava molto più con jinyoung rispetto a prima ed il risultato era che il corvino si trovava frustrato quasi 24/7. jackson si era finalmente lasciato il passato alle spalle.entrambi stavano mangiando in silenzio ora.
"jinyoung? non penso di riuscire a mangiare altro." jackson interruppe quel silenzio e lo guardò, le guance leggermente tinte di rosa per l'imbarazzo. alzando lo sguardo, jinyoung sorrise. sì, non aveva mangiato nemmeno metà della sua zuppa, ma era meglio di niente. "è okay, jacks. sono sazio anche io." entrambi, insieme, lavarono i loro piatti.
"jackson? usciamo. ho una cosa da mostrarti, ti va?"
"qualcosa da mostrarmi? che cosa?" ridendo, jinyoung prese le chiavi della sua auto.
"è una sorpresa~!""lo sai che odio le sorprese. non so mai come reagire."
la coppia sedeva tranquilla in macchina. stavano guidando già da circa 20 minuti e jackson iniziava ad essere impaziente. non che prima non lo fosse.
"sì, lo so amore."
jinyoung sogghignò e gli prese la mano, incastrando le loro dita come fosse un puzzle perfetto, "ora smettila di fare il broncio, si?""okay, siamo quasi arrivati. non ho una benda con me ma so di potermi fidare, giusto? chiudi gli occhi e non provare neanche un secondo a guardare, capito?"
jackson era ancora imbronciato, ma questa volta aveva gli occhi chiusi. "non mi piace molto questa cosa!" mentre il cinese piagnucolava, jinyoung scese dall'auto ed aprì la portiera del suo amato senza dire una parola. gli prese la mano e lo condusse nel fatidico posto speciale.
"okay, sei pronto?"
"jinyoung, per l'amor del cielo, ho aspettato per più di 40 minuti! giuro che se non è fantastico io- wow." jackson aprì gli occhi, e beh, anche la sua bocca.
"jinyoung, tu, non posso crederci." lacrime si formarono negli occhi del ragazzo e un piccolo singhiozzo lasciò le sue labbra.
"mi hai fatto piangere, stupido idiota!" colpì leggermente la spalla dell'altro e scacciò via le lacrime.
"era il nostro sogno, non è vero?" jinyoung sorrise.
solo in quel momento jackson realizzò cosa fosse accaduto.
"aspetta, oh dio, oh mio, ah!" urlò eccitato. "jinyoung questo è pazzesco!" lo abbracciò, sollevandolo da terra. il corvino rise ad alta voce, stringendo forte suo marito. le loro risate potevano essere sentite da mille chilometri di distanza.
e sì, jinyoung aveva ragione.
era il loro sogno.
e quella, quella splendida casa proprio davanti a loro, era solo l'inizio di una bellissima famiglia.
una famiglia composta da jinyoung, jackson e forse, ma solo forse, un dolce piccino.ma questa è un'altra storia.
♡♡♡
fine.
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love bites » j.young + j.son
Kısa Hikaye- cucinerò per te ogni volta che sarai affamato. ti abbraccerò ogni volta ne avrai bisogno. asciugherò le tue lacrime ogni volta che piangerai. mi prenderò cura di te, devi solo permettermelo. dove jinyoung ha una cotta per il ragazzo che non mangi...