affogato alla frutta

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jackson stava guardando l'orologio. solo 4 minuti e 32 secondi e la campanella avrebbe determinato l'inizio della pausa pranzo. ed era effettivamente la prima volta in cui voleva arrivasse il prima possibile.
pepi gli aveva preparato un affogato alla frutta che sembrava spettacolare, tanto che il cinese aveva già iniziato a mangiarne un po'. aveva però combattuto quella voglia, ritenendo fosse opportuno finirlo durante il break.
jackson aveva iniziato di nuovo ad andare in palestra, non per l'eccessivo bisogno di bruciare calorie ma perchè voleva diventare più carino per qualcuno. nonostante quel qualcuno gli dicesse che fosse bellissimo, non importava. lui sentiva che non sarebbe stata una cattiva idea farsi qualche muscolo, si sapeva, gli addominali scolpiti erano un trend del periodo.
anche se jackson pensava che quegli abs di cioccolato sembrassero davvero strani e finti, non sarebbe stato male farsi un po' più spesso.

3 minuti e 12 secondi.

iniziò ad agitarsi, le mani sudavano.

aveva pianificato qualcosa per quel giorno ma in quel momento ne era terrorizzato.

2 minuti e 10 secondi.

non avrebbe dovuto farlo, sarebbe stato stupido credere di poterlo fare davvero. 

1 minuto e 25 secondi.

però non voleva non farlo. aveva preparato se stesso per tanto, era arrivato fino a parlare con lo specchio per esercitarsi su cosa dire. non avrebbe buttato tutto all'aria.

34 secondi.

no, lo avrebbe sicuramente fatto. 

cinque.

quattro.

tre.

due.

uno.

la campanella suonò. tutti gli studenti riempirono i loro zaini e lasciarono la stanza, il professore dal suo canto fece lo stesso.

solo jackson e qualcun altro rimasero nell'aula.

e quando il corvino era sul punto di andarsene, il cinese si alzò di scatto ed iniziò a parlare.
"a-aspetta!" 
jinyoung si voltò, sorridendogli e scuotendo leggermente la testa.<
"si? ti serve qualcosa?" 

ora o mai più.

prese un profondo respiro, le sue guance si colorarono di rosa. 
"potremmo..potremmo pranzare insieme?"
non notò come gli occhi di jinyoung si fecero più luminosi. non notò l'enorme sorriso che si formò sul suo volto. o almeno, non completamente. perchè sembrava così felice? 
l'altro annuì. "sì, certo che sì! andiamo, jackson!" ridacchiò e prese la mano di quest'ultimo.

beh, possiamo dire che il corvino era davvero felice. davvero, davvero, davvero felice. si sentiva come se avesse vinto la lotteria.

insieme, entrambi entrarono nella caffetteria tenendosi ancora le mani. jackson teneva timidamente lo sguardo verso il basso, le sue guance andavano a fuoco, e l'altro aveva un sorriso a trentadue denti stampato in faccia. quando trovarono un tavolo in cui sedersi, il primo tirò fuori il suo fantastico affogato alla frutta e la busta ancora chiusa. 
"woah, lo hai fatto tu? sembra davvero buono!" disse jinyoung, guardando il suo pranzo. lui, invece, aveva solo un panino. non aveva avuto abbastanza tempo quella mattina per prepararsi qualcos'altro, c'erano cose ben più importanti da fare. jackson scosse la testa e sorrise.
"no, qualcuno di molto speciale lo ha preparato per me. è bellissimo, vero?" 
aprì la busta. "non ti dispiace se leggo velocemente questa?" 
il corvino fece no con la testa. "tranquillo, fa' pure."
sorrise di nuovo.
jinyoung era davvero fantastico.

'le rose sono rosse
le viole sono blu
l'erba è verde
ed io ti amo

non so fare le rime, perdonami.
lasciami riprovare.

le rose sono rosse
le viole sono blu
l'ho preparato con amore 
perchè fossi felice tu 

oddio, suona malissimo.

aspetta! un'ultima volta.

il sole è alto
il cielo è blu
oggi è bellissimo
proprio come lo sei tu!

ci ho messo un'ora intera oh dio ho così poca fantasia. 

ti ricordi quando dovevamo scrivere una poesia per la lezione di inglese? la tua è stata la migliore. è inquietante se dico che ancora me la ricordo tutta?

andai a dormire una volta
e sognai dei mostri
quando mi svegliai, mia madre mi disse
"figliolo, non esistono."
andai a dormire dopo quello
e sognai dei mostri
quando mi svegliai, mio padre disse
"figliolo, è solo la tua immaginazione."
andai a dormire una volta
e sognai dei mostri
quando mi svegliai, mia sorella mi disse
"smettila di sognare fratellino."
mi svegliai dopo quello
e vidi dei mostri
quando risero di me, lo capii
"non ho mai sognato nulla." 

era il periodo in cui avevano iniziato a bullizzarti. è stato il primo giorno in cui non hai mangiato. perchè lo ricordo? perchè ti stavo guardando.

e mi dispiace così tanto per non esserti stato vicino sin da subito.

jackson, io ti amo.

rimetterò insieme tutti i tuoi pezzettini e, se ne mancherà uno, ti darò uno dei miei.
e questa volta, nessuno sarà più in grado di romperti.

questa volta, tutti i mostri rimarranno nell'immaginazione.

-pepi'

jackson sospirò e ripiegò il foglio di carta. quando la rimise nel suo zaino, sentì gli occhi di jinyoung addosso. "non hai ancora iniziato a mangiare?" il cinese si accigliò e guardò il pranzo dell'altro, che era ancora intatto.
ridacchiò leggermente.

"mangiamo allora, non dovremmo?"

---

"non ci credo, e poi cosa è successo?"
"dopo quello, yugyeom ha preso quella stranissima borsa rossa ed iniziato a correre. diavolo, non sapeva nemmeno di chi fosse, era convinto fosse mia. poi è arrivato l'effettivo proprietario e posso giurare fosse tipo 80% gambe! comunque, yugyeom-"

jinyoung era nel bel mezzo di un racconto riguardo le sue avventure con i suoi amici quando la campanella suonò, determinando la fine della pausa pranzo.

"ohw no, volevo sentire la fine della storia!" esclamò jackson, mettendo il broncio come fosse un bambino.
ghignando, il corvino scosse la testa.
"sarà per un'altra volta. comunque che hai ora?"

"inglese, tu?"

"matematica."

"povero te."

jinyoung rise e si alzò in piedi. prendendo il suo zaino, si leccò le labbra e guardò l'altro. 
"jackson? balziamo la scuola."
spalancando gli occhi, il cinese lo guardò scioccato.
"sei pazzo? finiremo nei guai!" sussurrò.
"sei un asso in inglese così come io lo sono in matematica. dai, andiamo."
jackson si guardò intorno, non c'era più nessuno nella caffetteria.

"e dove andiamo?"

jinyoung pensò per un momento, poi sorrise.

"che ne pensi del parco?"

e l'altro sorrise a sua volta.

"andata."

love bites » j.young + j.sonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora