Chapter seven

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Noah continuava ad andare nella cittadina di Newport, almeno due volte a settimana, per poter continuare il suo lavoro alle prese con il filosofo Platone e l'aiuto di Audrey.

11:25 pm.

"Si è fatto tardi Noah, credo sia ora di andare" disse Audrey guardandomi.

"Hai ragione, vogliamo passare a prenderci una cioccolata calda?" proposi mentre raccoglievo le mie cose dal tavolo.

"Va bene" acconsentì la ragazza.

Uscimmo dalla biblioteca dirigendoci in un piccolo bar poco distante in cui, dopo essere entrati ed esserci seduti, ordinammo due cioccolate calde con panna.

"Vai al college?" chiesi ad Audrey.

"Sì certo, e in più come vedi, lavoro alla biblioteca come borsista, tu invece?" aveva l'aria stanca.

"Sì sì..." risposi.

Parlammo molto quella sera, e finalmente di qualcosa che non avesse a che fare con la filosofia. Audrey aveva tutti dei suoi criteri per vedere il mondo, dei suoi modi di parlare ed era estremamente furba a tenere testa ribaltando le cose o rispondendo con parole minime – brevi, che si fermavano lì in quell'istante.

"Ti riaccompagno a casa, è tardi, non mi sembra il caso di farti tornare da sola." le dissi con un'espressione seria in viso.

"Torno da sola, ma grazie" rispose.

"Perché devi essere così testarda, casa tua hai detto che è a pochi chilometri da qui, ci metteremo poco!" spiegai.

"Vado a piedi, appunto perché non ci vorrà molto" non sapeva allontanarsi dalle sue idee.

"Audrey, smettila dai, fatti accompagnare" cercai di convincerla.

Fissava la moto dietro di me, esitò qualche secondo prima di rispondere:

"Dammi il casco."

Non seppi fare a meno di ridere mentre le porgevo il casco chiedendole se sapesse legarlo.

"Certo che sono capace, faccio da sola" rispose lei.

Audrey salii sul sellino della moto dietro al mio, accesi il motore e poco dopo partii, mi aspettavo si tenesse a me e invece le sue mani erano strette intorno alle due maniglie posteriori.

Mi fermai di fronte casa sua, dopo esser scesa, tolse il casco e me lo passò.

"Grazie di aver voluto darmi a tutti i costi un passaggio a casa"

"Non ringraziarmi, era una scusa per sapere dove abiti" dissi ridendo.

"Oh davvero divertente, piuttosto fai attenzione per strada ora che torni a casa" sorrise lievemente.

Mi avvicinai di poco per stamparle un bacio sulla guancia dicendo:

"Certamente."

Entrambi, illuminati solamente dalla luce fioca della luna sopra di loro, tornarono sui loro passi: Audrey camminando verso l'entrata di casa sua e Noah partendo velocemente in sella alla sua moto.

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