Chapter eighteen

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Audrey's point of vision

Non pensavo di arrivare a tanto per una persona conosciuta da poco, ma mi sei entrata nel cuore con quei tuoi modi di fare, il tuo abbassare gli occhi sorridendo, la luce che riesci a emanare, e il tuo gesticolare quando parli di cose più grandi di te.

Siamo scappati l'uno dall'altra senza riflettere, sappiamo entrambi che a questo mondo è più facile perdersi piuttosto che amarsi, Platone stesso sosteneva questo, non credi?

Solo che lui ce lo spiegava per vie traverse, parole dette a caso da un pazzo che non gli dà peso, e ha impersonificato l'Orgoglio e la Paura, perché è così che vanno i rapporti umani nella società: te che scappi per paura, io che rimango intrappolato nel mio orgoglio.

Noi non possiamo farci questo, noi dovevamo capire cosa si celasse dietro quella teoria contorta, non farci incastrare da lei stessa.

Io ho compreso forse troppo tardi di essere entrato con te in questo limbo del mancarsi, ma non fare niente per aversi, ed io non voglio essere l'ennesima vittima di un filosofo.

Non voglio che noi due lo siamo

Non voglio la via più facile del "perdersi"

Io voglio amarti,

senza Paura e senza Orgoglio, a proposito di questo ti dico che io non ti farei mai del male

perché non potrei mai essere così cretino da rovinare una cosa così bella,

come lo sei te.

Io voglio amarti, Audrey.

Rilessi due volte ciò che c'era scritto, e forse non sarebbero state comunque abbastanza, sembrava surreale perché ormai scacciavo ogni pensiero di Noah sul nascere per la paura di cui lui parlava: soffocavo il ricordo per farlo scomparire, ma non è così che funziona, basta poco per far riaffiorare tutto quel che ti impegni a opprimere.

Ma ora dov'era l'altra metà della teoria?

L'altra metà dell'impersonificazione dell'amore platonico?

L'altra metà dell'amore?

Tornai velocemente da Margaret, impegnata come sempre a registrare prestiti.

"A che ora, più o meno, è stato restituito questo libro?" le chiesi mostrandole il libro riportato da Noah.

"Su per giù mezz'ora prima del tuo arrivo, perché c'è qualcosa che non va?" rispose con aria preoccupata.

"No, tranquilla, è tutto apposto" sorrisi lievemente per rassicurarla.

"Ah menomale, altrimenti il cliente che l'ha riconsegnato è ancora qui se c'è qualche problema" disse la donna senza guardarmi.

Mi bloccai sgranando gli occhi: Noah è ancora qui.

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