Chapter six

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Audrey raggiunse Noah dopo aver finito l'orario di lavoro, avrebbe dovuto chiudere lei la biblioteca quella sera quindi non sarebbe stato un problema trattenersi oltre l'orario di chiusura.

"Scusami se non sono venuta ad aiutarti, ma oggi sono stata molto impegnata".

"Non ti preoccupare, puoi dare un'occhiata a questi se ne hai voglia..." dissi avvicinandole i fogli con gli appunti.

Osservai Audrey leggere attentamente, aveva portato una mano sotto il mento e notavo i suoi occhi azzurri spostarsi velocemente da sinistra a destra del foglio.

Ispirava tranquillità tanto che rimasi a osservarla finché non posò i fogli nuovamente sul tavolo.

"Devo dire che sei a buon punto anche se come posso immaginare tu non abbia ancora una spiegazione ben precisa" disse sospirando così da far notare la sua stanchezza.

"Hai indovinato, ma ora ho tanti elementi su cui posso lavorare, l'unico problema è che sembra come se si rifiutassero di parlare, di spiegarsi" risposi.

"Forse dovresti prenderne parte, vivere ciò che viene spiegato per capire..." Audrey nel frattempo si alzò.

"Non voglio avere a che fare con la teoria contorta tramutata in realtà nella mia vita" mi misi a ridere per poi alzarmi e raccogliere i miei fogli.

"Era solo un consiglio Noah, scherzavo" disse lei.

Audrey stava solo scherzando, Noah non avrebbe mai voluto vivere sulla sua pelle il castigo di un amore platonico, eppure, qualcuno quella sera li aveva sentiti dopo che per primi a sentirsi erano stati i loro cuori.

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