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Osservo con un occhio mezzo chiuso gli scogli che mi circondano.

Sono freddi, umidi e scomodi.

La mia bocca si riempie e si svuota di acqua salata, passa tra i denti, sulla lingua e va giù, nei miei polmoni.

Non tossisco, me lo chiedo anche io perché, però non ne ho bisogno.

Non ho la forza di muovermi, credo di essermi incastrato, altrimenti mi sarei già spostato da quel posto.

Sono stanco dopo tutto il viaggio che ho fatto, su un barcone così grande ma stretto al tempo stesso, stretto perché pieno di persone e di speranza.

Qualcuno con mani gentili, più gentili del dovuto per un corpo come il mio mi volta.

Vedo il suo viso, bellissimo, vedo le stelle chiare, vedo in lontananza delle persone brindare.

Loro bevono vino e io acqua.

Fine.

-spazio autore-
È lunga per gli standard di questo libro, però sti ca'
È ispirato ad un tweet di un'italiana, che sosteneva, a riguardo dei migranti, che alla faccia loro lei beveva vino e loro acqua.
Probabilmente questo capitolo non arriverà mai alla signora, dubito fortemente che un cervello tanto raffinato possa elaborare le mie parole e interpretarle nel modo giusto, però vabbè.
Io sono astemio.
Ci tenevo a scriverlo.
白蛇~

Piccole morti cruenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora