Per prima cosa, ho iniziato a lasciargli il banco in condizioni pietose.
La mattina lo trovava pieno di cartacce, imbrattato con scritte oscene o peggio, con incisioni di taglierino.
Poi, ho iniziato a spostare la sedia prima che si sedesse, facendolo cadere a terra.
Gli ho tirato i capelli, fatto lo sgambetto, tormentato mentre cercava di studiare.
Gli ho reso la vita un inferno come lui l'aveva resa a me.
Ed ora lo aspetto qui, sul bordo del cornicione della scuola.
Mentre osservo le sue occhiaie scure, i lividi sul suo corpo, sto sorridendo.
L'inferno, per te, è appena iniziato.
Fine.