4 - Prima

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Stizzita, cercai per la decima volta di infilare al meglio la mia T-shirt - mia, poi, come se non venisse diretta dall'armadio di Luke, o di Jack, onestamente non ricordavo - dentro la gonna nera che avevo scelto per l'occasione. Finalmente, riuscii a sistemarla come desideravo, e mi diedi una lunga occhiata allo specchio, per controllare che fosse tutto apposto.

Ero estremamente nervosa per quella serata. Nonostante fossi consapevole che sarebbe andato tutto bene, e che al pubblico sarebbero piaciuti da morire, ero comunque terrorizzata alla prospettiva che qualcosa andasse storto e che i ragazzi ci restassero male. Dopotutto, era il loro primo concerto, e avevano passato innumerevoli ore a prepararsi al meglio.

Inspirai a fondo e recuperai lo zaino dal letto, prima di precipitarmi giù per le scale, dove trovai Cammie che mi aspettava, altrettanto nervosa.

« Elliot, devi sbrigarti. La mamma ha da fare dopo e non possiamo arrivarci a piedi fin là. » sbottò, afferrandomi un polso e iniziando a tirarmi fuori dalla porta.

« Calmati Cam. Siamo un'ora in anticipo. » le feci notare, mostrandole lo schermo del mio telefono, ma non ci fu verso di farla calmare finché non fummo sedute in auto, in viaggio verso l'hotel dove i nostri amici si sarebbero esibiti.

Lungo la strada, nostra madre fece una piccola deviazione dietro nostra insistenza per passare a comprare una scatola di ciambelle per tutti, sapendo che sarebbero state ben apprezzate dalle locuste che ci trovavamo per amici.

« Portiamo regali! » esclamò Cammie quando finalmente varcammo la soglia della sala dove si sarebbe svolto il concerto. In fondo, sopra un piccolo palco c'erano Ash e Calum che si affaccendavano per montare la batteria di Ashton, mentre Michael lottava con i vari cavi da collegare alle casse enormi che avevano preso in prestito per l'occasione. La squillante voce di mia sorella richiamò la loro attenzione, e tutti si voltarono di scatto verso di noi.

« Ahia! Calum, guarda quel che combini! » si lamentò Ash, massaggiandosi un punto sulla fronte dove chiaramente aveva sbattuto contro la testa di Calum nella foga di girarsi.

« No, guarda tu! Sei tu che hai cercato di uccidermi! » replicò il ragazzo più giovane, dando all'altro una spinta leggera e alzandosi per scendere dal palco.

In men che non si dica ci ritrovammo circondate da tre ragazzi troppo cresciuti che cercavano di infilare le mani nella scatola per rubare quante più ciambelle possibili.

« Siete favolose. » biasciò Michael a bocca piena, passandomi un braccio sulle spalle.

« Ti sei sporcato la maglia con del cioccolato. » risi, indicando un punto sul suo petto. Michael spalancò gli occhi in un'espressione estremamente comica prima di accorgersi che lo stavo prendendo in giro.

« Quanto sei simpatica Lils. Quasi tanto quanto un cactus nel... » cercò di replicare, mentre io mi sbellicavo dalle risate, ma venne interrotto dalla voce acuta di Ashton.

« Ehi! Niente parolacce. » lo rimproverò, pulendosi le mani sui jeans. Strinsi le labbra a quel gesto, un vizio che detestavo ma che a quanto pare non riusciva a levarsi, e gli domandai « Dov'è Luke? »

« Credo sia dietro al palco ad accordare la chitarra. » rispose Cal, staccandosi per un secondo da mia sorella. « Ugh, prendetevi una stanza voi due, siamo in un hotel. » fece con voce schifata Mike, arricciando il naso di fronte all'eccessiva quantità di effusioni che la coppia si stava scambiando. Per tutta risposta, Camden gli mostrò il medio e tornò a concentrarsi sul suo fidanzato.

Alzai gli occhi al cielo, segretamente divertita dal continuo bisticciare, e rubai due ciambelle per poi dirigermi alla ricerca del biondino mancante.

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