Capitolo 8.

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POV Sehun.

Non credevo ai miei occhi, quel disegno era per me..

Nessuno mi aveva mai fatto un regalo, ad eccezione per i compleanni.

Rimasi lì, in piedi, impalato come uno scemo, mentre lui mi guardava con quel maledetto sorriso.

Mi guardava come se volesse scavare nel mio animo ghiacciato, come se volesse entrare nella mia vita, ma no, non poteva, nessuno poteva.

Strinsi i pugni e resi il mio sguardo più ghiacciato del solito, avevo messo la mia solita barriera che mi divideva dagli altri.

Lui, al mio sguardo, indietreggiò di un passo o forse due.

Io, presi il disegno e dopo essermi girato per andarmene lo ringraziai.

POV Luhan.

Lo guardavo, era bellissimo, il suo sguardo più sereno del solito, stavo entrando dentro il suo sguardo, dentro di lui, ci stavo riuscendo, fino a quando non divenne ghiacciato, come non mai.

Rabbrividii ed indietreggiai, avevo freddo, in quello sguardo c'era una bufera, faceva tramare.

Prese il mio disegno e con un grazie se ne andò, mentre io, io restai lì, senza dire una parola.

Stava andando così bene, pensai e tirai un sospiro.

Me lo dovevo aspettare, giorni belli per me non esistevano.

Strinsi i pugni, arrabbiato con me stesso e me ne tornai a casa.

Guardavo per terra, non avevo voglia di vedere le persone felici, ero invidioso della loro felicità.

Finilmente giunsi a casa, volevo solo scappare in camera, ma non mi fu concesso.

Chen, non appena mi vide mi urlò contro, sbattendomi al muro.

- Perché mi eviti da giorni? - fu quello che disse.

Ero così arrabbiato che avrei potuto anche ribellarmi di lui e così feci, ne avevo abbastanza di tutti.

- Non ti devo spiegazioni! - urlai a voce alta, tirandogli uno schiaffo che lo fece allontanare da me, e così, me ne scappai nella mia camera.

Giunto in camera, chiusi la porta a chiave, gettandomi sul letto e sprofondando il viso nel cuscino.

Era incredibile come quel ragazzo e il suo sguardo mi avevano cambiato d'umore, non sopportavo quella sensazione.

Strinsi il cuscino ai suoi lati, scoppiando in lacrime.

Ci stavo riuscendo, stavo riuscendo a conoscerlo, se solo non fossi stato così invadente al suo sguardo.

Era solo colpa mia, solo mia, chissà se avrò l'occasione di parlargli ancora.

Le lacrime continuavano a rigarmi il viso, ma in mente giunse il ricordo che aveva preso il mio disegno ed almeno speravo ce l'avesse ancora.

Sorrisi a quel pensiero, lasciandomi andare il viso sul cuscino ed il corpo sul letto, addormentandomi.

[ SPAZIO A ME.

Ho scritto un'altra storia sulla HunHan che alcuni di voi hanno già letto.

Mi farebbe piacere la leggeste anche voi altre, si chiama: That Smile.

Grazie per l'attenzione. ]

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