8-"Facciamo due passi?"

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"Fa un caldo atroce" pensava Ermal, che come ogni mattina era sulla torretta a sorvegliare la spiaggia. Amava fare il bagnino, ma le temperature a volte erano estreme.

Mentre osservava un gruppo di ragazzini che giocavano a palla sulla riva, Ermal aveva visto da lontano Andrea, Fabrizio e altri ragazzi della loro età sistemarsi sulle sdraio.
Erano passati tre giorni da quando aveva visto il moro l'ultima volta e l'albanese ammetteva di averlo pensato spesso.
Vedere i suoi muscoli in bella vista inoltre, non lo aiutava per nulla a levarsi dalla testa certi pensieri.

Dopo qualche minuto la combriccola di romani era entrata in acqua ed avevano iniziato a giocare a pallavolo.
Fabrizio aveva gli occhiali da sole e, a differenza dei suoi amici, riusciva a prendere la palla ogni singola volta.
A fine partita i suoi amici erano andati a stendersi sotto il sole, mentre il moro aveva fatto un ultimo bagno per poi dirigersi verso Ermal.
Le gocce d'acqua gli scendevano lentamente lungo i muscoli del petto, non passando di certo indifferenti al bagnino, che non gli aveva staccato un attimo gli occhi di dosso.

<Te piace?> aveva riso il romano notando lo sguardo concentrato dell'altro, che per lo spavento stava per cadere dalla sua seduta.
<cosa?.. ehm...no.. beh.. si..?>
<tranquillo piccolè, non lo dico a tua sorella>
<ti devo affogare pure qui?>
Ora stavano ridendo entrambi, sembravano amici da una vita.
<daje, almeno scendi per un abbraccio?>
<uff, sto lavorando io eh> aveva sbuffato per finta Ermal mentre scendeva.
Appena arrivato in fondo Fabrizio l'aveva stretto a se, procurandogli una serie di brividi sulle braccia: l'albanese adorava il suo profumo e ancora di più il loro contatto fisico.

<FABRII- gli amici di Fabrizio lo avevano chiamato, facendoli bruscamente staccare- vieni a pijarte n'calippo con noi? Facciamo veloce su!>
Il moro allora si era girato verso di loro, dando le spalle ad Ermal, e aveva acconsentito alla proposta.
Lo aveva guardato per poi stringergli la mano:
<ti va di venire?>
Il riccio aveva però mollato immediatamente l'arto dell'altro per poi rispondere che non avrebbe dovuto per via del turno di lavoro.
<allora te vedo fra poco>
Fabrizio se n'era andato, tuffando prima una mano fra i suoi ricci sorridendo.
Ermal era immobile, ammaliato da quella bellezza.
"Sono proprio cotto, merda!" Aveva pensato, ricordandosi per l'ennesima volta del legame tra la sua crush e sua SORELLA.

Per il resto della giornata, il bagnino aveva aspettato. Attendeva l'arrivo del ragazzo che gli stava rubando il cuore, che però non tornò.
A quel punto, con un pizzico di delusione, aveva deciso di lasciare la spiaggia poiché il suo turno era finito e le sdraio erano già state sistemate.
Ogni suo passo affondava nella sabbia, il suo sguardo era impegnato a seguire i movimenti delle mani, che tentavano invano di chiudere il suo borsone. Proprio mentre camminava Ermal aveva urtato qualcosa di fronte a lui, cadendo-più per lo spavento che per la forza dell'impatto- fra i granelli che poco prima calpestava.

Appena identificata la causa della sua caduta, le sue labbra si attivarono in automatico:
<cazzo ma ogni volta mi devi far cadere? Che è? Un hobby?>
Fabrizio gli porgeva la mano per aiutarlo ad alzarsi, tenendo uno sguardo dispiaciuto in faccia.
<scusa... ero tornato per vederti.. i miei amici non sono più voluti venire in spiaggia e allora ho pensato di venire da solo. È così bello il mare di sera.. facciamo due passi?>

"Ero tornato per vederti"
Quelle parole riecheggiavano nella testa de più piccolo che non aveva risposto con un sorriso dolce.

<Va bene, fammi avvertire a casa... ecco fatto, possiamo andare>

Underwater| METAMORODove le storie prendono vita. Scoprilo ora