"Fa un caldo atroce" pensava Ermal, che come ogni mattina era sulla torretta a sorvegliare la spiaggia. Amava fare il bagnino, ma le temperature a volte erano estreme.
Mentre osservava un gruppo di ragazzini che giocavano a palla sulla riva, Ermal aveva visto da lontano Andrea, Fabrizio e altri ragazzi della loro età sistemarsi sulle sdraio.
Erano passati tre giorni da quando aveva visto il moro l'ultima volta e l'albanese ammetteva di averlo pensato spesso.
Vedere i suoi muscoli in bella vista inoltre, non lo aiutava per nulla a levarsi dalla testa certi pensieri.Dopo qualche minuto la combriccola di romani era entrata in acqua ed avevano iniziato a giocare a pallavolo.
Fabrizio aveva gli occhiali da sole e, a differenza dei suoi amici, riusciva a prendere la palla ogni singola volta.
A fine partita i suoi amici erano andati a stendersi sotto il sole, mentre il moro aveva fatto un ultimo bagno per poi dirigersi verso Ermal.
Le gocce d'acqua gli scendevano lentamente lungo i muscoli del petto, non passando di certo indifferenti al bagnino, che non gli aveva staccato un attimo gli occhi di dosso.<Te piace?> aveva riso il romano notando lo sguardo concentrato dell'altro, che per lo spavento stava per cadere dalla sua seduta.
<cosa?.. ehm...no.. beh.. si..?>
<tranquillo piccolè, non lo dico a tua sorella>
<ti devo affogare pure qui?>
Ora stavano ridendo entrambi, sembravano amici da una vita.
<daje, almeno scendi per un abbraccio?>
<uff, sto lavorando io eh> aveva sbuffato per finta Ermal mentre scendeva.
Appena arrivato in fondo Fabrizio l'aveva stretto a se, procurandogli una serie di brividi sulle braccia: l'albanese adorava il suo profumo e ancora di più il loro contatto fisico.<FABRII- gli amici di Fabrizio lo avevano chiamato, facendoli bruscamente staccare- vieni a pijarte n'calippo con noi? Facciamo veloce su!>
Il moro allora si era girato verso di loro, dando le spalle ad Ermal, e aveva acconsentito alla proposta.
Lo aveva guardato per poi stringergli la mano:
<ti va di venire?>
Il riccio aveva però mollato immediatamente l'arto dell'altro per poi rispondere che non avrebbe dovuto per via del turno di lavoro.
<allora te vedo fra poco>
Fabrizio se n'era andato, tuffando prima una mano fra i suoi ricci sorridendo.
Ermal era immobile, ammaliato da quella bellezza.
"Sono proprio cotto, merda!" Aveva pensato, ricordandosi per l'ennesima volta del legame tra la sua crush e sua SORELLA.Per il resto della giornata, il bagnino aveva aspettato. Attendeva l'arrivo del ragazzo che gli stava rubando il cuore, che però non tornò.
A quel punto, con un pizzico di delusione, aveva deciso di lasciare la spiaggia poiché il suo turno era finito e le sdraio erano già state sistemate.
Ogni suo passo affondava nella sabbia, il suo sguardo era impegnato a seguire i movimenti delle mani, che tentavano invano di chiudere il suo borsone. Proprio mentre camminava Ermal aveva urtato qualcosa di fronte a lui, cadendo-più per lo spavento che per la forza dell'impatto- fra i granelli che poco prima calpestava.Appena identificata la causa della sua caduta, le sue labbra si attivarono in automatico:
<cazzo ma ogni volta mi devi far cadere? Che è? Un hobby?>
Fabrizio gli porgeva la mano per aiutarlo ad alzarsi, tenendo uno sguardo dispiaciuto in faccia.
<scusa... ero tornato per vederti.. i miei amici non sono più voluti venire in spiaggia e allora ho pensato di venire da solo. È così bello il mare di sera.. facciamo due passi?>"Ero tornato per vederti"
Quelle parole riecheggiavano nella testa de più piccolo che non aveva risposto con un sorriso dolce.<Va bene, fammi avvertire a casa... ecco fatto, possiamo andare>
STAI LEGGENDO
Underwater| METAMORO
FanfictionPoche volte un errore porta ad una buona conseguenza: un "incidente" durante una festa in piscina tuttavia ha fatto si che Ermal, un bagnino che odia ogni tipo di party, conoscesse Fabrizio, il suo esatto opposto. Il futuro però ha bramato per loro...