<ERMAL SBRIGATI>
La voce di Sabina aveva fatto spaventare Ermal, colpendolo con quelle parole tutt'altro che cordiali.
<senti Sabi, ti sto facendo un favore immenso. Io odio ste feste. Dopo questa mi paghi una cena al ristorante più caro che trovo in zona>
La ragazza rideva, divertita alla vista del fratello maggiore così infastidito.
<Dai su su, ti divertirai pure te, due pesca-lemon e sei già a ballare... e poi non vuoi rischiare che io baci qualche bel manz->
<No. Tieni la testa sulle spalle. Mi raccomando, non farti toccare da nessuno- dette queste parole era uscito di casa chiudendo la porta e raggiungendo la sorella nella sua vettura- capito?>
<si papà, sta tranquillo>
La risata di entrambi in seguito alle parole della sorella aveva tirato su l'umore di Ermal, che dopo 10 minuti aveva parcheggiato vicino all'indirizzo datogli da Sabina.
<Ma che villa meravigliosa! Oh e quella piscina... un tuffo quasi quasi->
<muoviti scemo>Erano entrati nella casa già piena di ragazzi dell'età della sorella e il riccio poteva contare sulle dita quelli sopra i 25 anni.
Uno di questi si era presentato, si chiamava Andrea ed era il proprietario della villa.
"Dev'essere proprio figo stare qui ogni giorno" aveva pensato Ermal, per poi dirigersi verso la piscina.La guardava ammaliato: nuotare gli era sempre piaciuto.
Era talmente concentrato sulla superficie lucida dell'acqua che nell'esatto momento in cui era stato colpito- e affondato- da una figura ancora non identificata, trovandosi immerso fino all'ultimo riccio, aveva pensato di star immaginando.
Solo l'acqua gelida lo aveva riportato alla realtà: dire che era su tutte le furie sembrava troppo poco.<ma che cazzo fai?!> aveva sbottato subito, girandosi verso quello che immaginava essere un diciottenne già ubriaco.
<scusami... ehm non l'ho fatto apposta> gli aveva invece risposto un ragazzo decisamente più grande di lui.
<la maturità l'hai lasciata al supermercato?> continuava il riccio.
<t'ho chiesto scusa.. aoh nun t'azzardà a dirme che nun so maturo!>
<beh a me questo sembri, potevi guardare prima di tuffarti.. coi vestiti addosso poi?!> non gli sembrava neanche necessario aspettare la risposta, quindi aveva semplicemente fatto due bracciate a stile libero per uscire dal bordo della mega piscina.Pochi minuti dopo, ancora fradicio, aveva sentito una mano sulla spalla, che l'aveva costretto a girarsi.
<ancora tu?! Che vuoi da me? >
Alla vista del ragazzo che poco prima lo aveva gettato nell'acqua, Ermal aveva gridato più del dovuto.
<scusa ricciolè... davvero.. t'ho portato n'asciugamano. Io so Fabrizio.>
<bene Fabrizio, vai via...ne ho avute troppe in dieci minuti stasera>
Detto ciò Ermal aveva afferrato l'asciugamano ed era andato lontano dal suo assaltatore.
"Ma si può essere così dementi?" Aveva borbottato a bassa voce.Nel frattempo aveva raggiunto la macchina ed aspettava la sorella seduto ad ascoltare la radio.
Dopo svariate ore lei l'aveva trovato in macchina appisolato sul sedile del guidatore.
<Ermal? Perché sei bagnato? Alla fine sei andato a fare baldoria eeh..>
<Sabi- il riccio si strofinava gli occhi per riprendere lucidità- lascia stare che non sono in vena.. andiamo a casa vah>E così alle due di notte erano tornati a casa, Sabina euforica ed Ermal brontolando con l'asciugamano ancora in spalla.
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Underwater| METAMORO
FanfictionPoche volte un errore porta ad una buona conseguenza: un "incidente" durante una festa in piscina tuttavia ha fatto si che Ermal, un bagnino che odia ogni tipo di party, conoscesse Fabrizio, il suo esatto opposto. Il futuro però ha bramato per loro...