4-"Odio le discoteche"

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<allora stamme a sentì... visto che nun me voi da 'r nome che, famo a capisse, prima o poi me darai, te sfido... a chi chiude più sdraio nello stesso tempo vince, ce stai?>
Alla proposta Ermal aveva esitato inizialmente, scocciato sia dal romanaccio con cui l'altro gli parlava che dalla presenza di egli stesso.
<poi ti levi dai coglioni?>
<si. Promesso>
<allora va bene- Aveva accettato Ermal sapendo di poter vincere facilmente, essendo abile nel suo lavoro- però lo faccio solo così mi dimezzi il lavoro>
Fabrizio aveva annuito per poi iniziare un count down che avrebbe dato il via alla competizione.

Ermal, sebbene si fosse impegnato al suo massimo, era rimasto pietrificato quando il rivale aveva finito la sua metà di spiaggia 10 sdraio prima di lui.
<ho vinto ricciolè.. escime sto nome daje>
<Prima chiudi anche le mie sdraio>
Il bagnino, già sconfitto, aveva pensato che almeno avrebbe potuto approfittare dell'occasione per riposare un po'.
<E sti cazzi n'ce li metti?>
<questo o niente nome... ecco bravo- il più grande aveva iniziato a chiudere con destrezza le ultime postazioni- ma dove hai imparato?>
<te fai du anni alla mitica Ostia beach e diventi n' treno>
Ermal, che fino ad ora aveva tenuto lo sguardo basso non era riuscito a trattenere una risata causata dalla pronuncia inglese indecente del romano.
<aoo che te ridi?! Piuttosto dimmi il nome>
<Ermal. Mi chiamo Ermal, è un nome albanese.. sono di Fier>
<e ci voleva tanto per dirmelo?>
Aveva riso Fabrizio guardandolo negli occhi a tre metri di distanza.
<No, ma sicuramente ai coglioni come te non voglio dare il mio nome>
<daje... ce se becca in giro, ERMAL>
Il Moro aveva accentuato l'ultima parola ridendo ancora per la vittoria e se n'era andato.
<ma guarda te che gente...>
Il riccio aveva preso il borsone ed era tornato a casa.

Ad aspettarlo c'era la madre, che come sempre aveva qualche mestiere da mettergli tra le mani.
Anziché chiedergli di tagliare qualche ortaggio però, stavolta lo aveva assunto come tassista.
<ufff... Sabina ha 20 anni, devo andarla a prendere dalle feste? Davvero mamma?>
<hai tre ore per rilassarti Ermal.. fai un favore a me!>
Ermal tentava di porre resistenza, ma il potere persuasivo della madre era troppo e lui si era ritrovato in macchina per l'ennesima volta.

La location non era troppo distante e grazie al navigatore Ermal l'aveva trovata in 20 minuti.
<questa è l'ultima.. odio le discoteche!> aveva sbuffato vedendo tutti quei ventenni fuori dal locale.
Sebbene avesse solo 5 anni più della sorella, Ermal era decisamente più maturo di lei. Le feste non lo avevano mai attirato e la musica Trap gli faceva venire i brividi.

Era ormai da 20 minuti che provava a chiamare la sorella invano.. con quel casino sicuramente non sentiva il telefono squillare. Avrebbe dovuto entrare e prenderla. Ancora.
Sbuffando era uscito dalla macchina ed era entrato nella discoteca, accolto da un brano reggaetton orribile.
I suoi occhi osservavano tutti i volti nella stanza in cerca di quello della sorella. Non aveva mai visto così tanti limoni in tutta la sua vita, quei ragazzi ci davano proprio dentro.

Dopo mezz'ora di ricerca aveva localizzato il suo obbiettivo, che stava baciando un soggetto non ben noto dalla sua posizione.. che schifo!
Con cautela si era avvicinato ai due e se non l'avesse visto con i propri occhi non ci avrebbe creduto: avvinghiato alla sua Sabi c'era- rullo di tamburi-FABRIZIO.

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