16. Piscina di lacrime

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«Wow.» per una donna che non è mai uscita dall'Inghilterra e che ha sempre vissuto in campagna o in un piccolo appartamento in periferia di Londra, quella che ha davanti è una vista anche eccessiva. Sì, d'accordo, è già stata a casa di Niall, ma nella sua villa inglese. E se già quella per lei è immensa, quella americana, a due piani con il giardino e la piscina, è qualcosa che non si sarebbe mai nemmeno sognata.

Niall fa un piccolo sorriso divertito. È talmente abituato a quel tipo di abitazioni che non ci fa più caso, ma ricorda perfettamente come anche Kylie fosse rimasta spiazzata dalle proprietà del cantante.

Sua moglie se ne era così innamorata che Niall si era ripromesso dopo la sua morte che non avrebbe mai venduto quella villa.

E crede davvero di aver fatto la cosa giusta, visto che la prima cosa che fa Rain quando mettono piede in casa è correre verso il giardino con la piscina, già piena e pulita.

«Viv, puoi andare con lei mentre poso le nostre borse di sopra? Non sa nuotare, ho paura che cada in piscina.» dice Niall alla donna, che non fa altro che annuire.

Niall ha bisogno anche di qualche minuto per se stesso. Sale al primo piano carico di tutte le borse. Lascia quella piccola di sua figlia nella sua stanzetta, poi passa nella camera degli ospiti per sistemare la valigia di Vivian e infine entra nella sua per lasciare il suo borsone.

Si guarda intorno e sospira. Ci sono un sacco di foto di Niall con sua moglie lì dentro. E lui va ad accarezzarle con le dita, appena prima di abbassare le cornici sul comò. È meglio che non le veda, che non le fissi così tanto.

Lascia in bella mostra soltanto il quadro appeso del giorno del loro matrimonio. Non vuole staccarlo dalla parete, non quello. Anche perché dietro c'è la cassaforte e non vuole lasciarla scoperta.

Niall si affretta a raggiungere le due ragazze di sotto, dopo essersi messo il costume e aver portato giù quello di sua figlia.

Si sente quasi a disagio a scendere soltanto con i pantaloncini addosso. Ok, c'è veramente caldo, ma gli occhi di Vivian si puntano subito su di lui, scorrendo su tutto il suo corpo.

Le trova accovacciate davanti al bordo della piscina, con la mano della bambina che si muove dentro l'acqua, avanti e indietro.

«Papà, l'acqua è calda! È bella!» dice Rain non appena si accorge di suo padre.

Niall ci ha perfino pensato. Rain è sempre stata freddolosa, anche quando non stava male. Non poteva rischiare di farle venire la febbre o farle soffrire il freddo per uno stupido bagno in piscina.

«Vieni qua, ci mettiamo il costume, così possiamo fare il bagno.» la esorta.

Entrambe si sollevano e camminano verso di lui.

«Viv, ho portato la tua roba di sopra, nell'ultima stanza a destra lungo il corridoio. Fa come se fossi a casa tua, guarda qualsiasi stanza senza problemi.»

Non si sta comportando come un gran padrone di casa, avrebbe potuto farle fare un giro turistico della villa, ma con la bambina così impaziente non se lo può permettere.

Vivian annuisce soltanto e sparisce al piano di sopra.

Niall spoglia sua figlia lì in giardino, dopo averla presa da sotto le ascelle e averla posizionata sopra a una delle sdraio.

«Ce l'abbiamo la ciambella, papà? Mi piace di più dei braccioli.»

«Sì, amore. Ma che ne dici se iniziamo a imparare a nuotare? Stai diventando grande... Infila la gamba qui, amore di papà.» Niall le tira su la mutanda rosa del costume. Si raddrizza per baciarle i capelli corti. Non riesce nemmeno a pensare che presto li perderà di nuovo con le prossime cure.

Hold On ●Niall Horan●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora