𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉ℴ𝓁ℴ 𝟏

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Joe era felicissimo. Era stato preso per quella serie tv. Guardó gli altri attori che erano stati presi per la serie, insieme a lui e proprio il primo attiró la sua attenzione:
David: Ben Hardy
Michael: Joseph Mazzello. Così recitava l'elenco all'inizio. Lui voleva il ruolo di protagonista. Ben, l'attore che aveva interpretato Roger Taylor in «Bohemian Rhapsody», suo amico per via del ruolo di Joe, cioè John Deacon, interpretava il coprotagonista della serie. L'idea di girarla, piaceva a Joe. Voleva troppo quel ruolo, perché il tema della serie era la comunità lgbtq+. Era un tema delicato e bellissimo, soprattutto. Un tema che era sottovalutato, secondo la modestissima opinione di Joe.
Era felice di rivedere Ben, dopo più di un anno. Erano diventati amici, ma per i vari impegni di entrambi non si sentivano né vedevano praticamente mai. Il castano era emozionato anche all'idea di rivedere l'amico.
Si mise a letto e inizió a sfogliare il copione, per curiosità. Non riuscì a leggere niente di che, peró, perché si addormentó poco dopo. Tre giorni dopo, avrebbe dovuto andare per la prima volta sul set. Doveva iniziare a studiare la sua parte, perlomeno le prime tre pagine. Dopotutto, voleva fare una bella impressione.

Joe arrivó in ritardo, maledicendosi in tutte le lingue del mondo. Che bella prima impressione che si stava guadagnando!
Ovviamente, impacciato com'era, l'attore, scivoló e cadde per terra. Di male in peggio!
"Ahi" Si lamentó il castano.
"Sempre in ritardo, Joe?" Chiese una voce familiare e poi, due splendidi occhi verdi, che l'attore conosceva bene, comparvero e si intrecciarono per qualche secondo ai suoi.
"Direi... La sveglia non è suonata" Rispose, timidamente al suo amico e collega.
"Oppure hai dormito profondamente e non ci hai fatto caso?" Rise Ben. La sua risata era come una specie di calamità per ragazze. Era bellissimo, quando rideva, le labbra erano incurvate in un sorriso, scoprivano i denti perfetti e il suono... il suono di quella risata era qualcosa di favoloso. Era come proveniente dal paradiso, quel ragazzo. Era perfetto in ogni particolare!
"Forse..." Ammise il più grande, distogliendo lo sguardo dagli smeraldi che ben aveva al posto degli occhi.
"Beh, alza il tuo bel culo da terra" Scherzó il biondo e con una seconda risata lo aiutó a rialzarsi.
"Ti consiglio di comprare una sveglia che faccia un rumore più forte, così magari la senti"
"Beh, forse è perché ieri ho fatto un po' tardi" Ammise il castano.
"Ah. E che hai fatto?" Chiese il biondo, in tono un po' duro. Strano.
"Beh, ero troppo emozionato e non sono riuscito ad addormentarmi" Rispose Joe, timido, come al solito. .
"Ah..." Fece il più piccolo, rilassando leggermente le spalle e annuì.
"Sai, mi piace l'idea di fare questa serie. È bello, il tema" Cambió argomento il castano.
"Lgbtq plus" Disse prontamente Ben. "È un bel tema, si. Io trovo che si sia troppo intolleranti"
"Beh, è così anche secondo me. L'amore è amore. Punto e basta" Disse il più grande.
"Si. Già" Fece il biondo, in tono sognante, con un bel sorriso.
Joe a volte lo invidiava, Ben. Lui era stupendo, aveva chiunque ai suoi piedi. Tutte le ragazze gli correvano dietro. Ben era bello. E Joe non molto, al contrario dell'amico. Per questo lo invidiava. L'amico gli aveva detto di essere fidanzato, mentre il castano non aveva una ragazza dai tempi del liceo. La sua prima ed unica ragazza, che lo aveva lasciato per uno dell'università, ricco sfondato, con un'auto sportiva e soprattutto, sexy come poche persone al mondo. Sexy come Ben. Che invidia che provava Joe nei suoi confronti, certe volte.
Il biondo lo accompagnó dagli altri e lo presentó con aria entusiasta, quando vide che il più grande teneva gli occhi bassi e non si decideva a parlare. Pur essendo un attore, Joe era timido da morire.
Tutti si presentarono a vicenda, si strinsero le mani e cose del genere.
Le riprese sarebbero iniziate il giorno dopo, ma quel giorno si sarebbero conosciuti e avrebbero pranzato. Era un buffet. Ovviamente, Joe, non riuscì ad arrivare al tavolo in tempo e trovó un rustico di quelli piccoli con dentro del prosciutto crudo e una fetta alquanto sottile di torta di mele. «Fa niente» Si disse. Avrebbe mangiato qualcosa, appena tornato a casa.
"Joe" Lo chiamó la bella voce di Ben da dietro, toccandogli la spalla.
"Ti ho fatto un piatto" Disse il biondo e il più grande lo guardó, confusissimo.
"Mi sono ricordato del fatto che successe così anche con Bohemian Rhapsody" Spiegó il ragazzo, con un sorriso cordiale.
"Oh. Ehm... Gr-grazie" Puntó gli occhi a terra per la vergogna. Un ragazzo più piccolo di lui doveva provvedere a prendergli da mangiare perché non sapeva nemmeno farsi rispettare.
"Beh? Che c'è? Non lo prendi?" Chiese il biondo e il castano intravide la preoccupazione nei suoi stupendi occhi verdi.
"Oh... Beh, sì. Grazie, Ben. Non dovevi, peró" Disse Joe, imbarazzato come non mai.
"Beh, mi è tornato alla mente questo ricordo e ho pensato che era meglio se prevenivo la tua morte di fame" Rise e gli occhi gli si illuminarono. Quanto potevano essere belli quegli occhi!?
"Beh, non si muore mica di fame. Comunque, grazie" Accettó con mani tremanti il piatto.
"Adesso io vado. Mi reclamano" Disse con aria teatrale e si allontanó dall'amico, raggiungendo il gruppetto di ragazze che già si era formato. Joe sapeva cosa succedeva ogni volta, il suo amico glielo aveva raccontato: Le attrici del set si riunivano in un gruppo e non facevano altro che parlare e parlare solo di una cosa: Ben. Erano tutte: «Dio, gli addominali di Ben!» oppure: «Mamma mia, che belle gambe che ha Ben!» questo accadeva un po' per tutto: i capelli, il sorriso, gli occhi, le labbra, le braccia, persino il sedere, volgarmente detto dalle ragazze: «Il culo di Ben»
In pratica, facevano dalla mattina alla sera pensieri che Joe riteneva molto poco decenti sul ragazzo. A volte, riteneva il suo non essere bello davvero un vantaggio colossale! Non riusciva proprio a immaginare come fosse essere inseguito dalle ragazze che parlavano del suo sedere dalla mattina alla sera. Doveva essere proprio un inferno!
Il povero attore, si accorse di essere rimasto solo, in piedi, al centro della sala e così si avvió a passo svelto in un angolo, perché le sedie e i pochi divanetti a disposizione del cast erano già stati occupati, ovviamente.
Così si sedette per terra, da solo in un angolo della sala, il più lontano possibile dagli altri e consumó quello che Ben aveva preso per lui, prevedendo che non sarebbe riuscito a prendere nulla. Si sentiva ancora talmente in imbarazzo che avrebbe preferito sotterrarsi. Insomma, che schifo! Già il primo giorno era andato davvero da schifo! E non avevano neanche iniziato a girare!
Joe si domandava il perché di tanta sfortuna. E soprattutto, perché proprio a lui!

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Io e irenewriter05 abbiamo iniziato a scrivere questa nuova storia HardZello speriamo che vi piaccia, fatecelo sapere nei commenti o con una stellina

𝖰𝗎𝖾𝗅𝗅𝖺 𝗆𝖺𝗅𝖾𝖽𝖾𝗍𝗍𝖺 𝗌𝖾𝗋𝗂𝖾 «𝗛𝗮𝗿𝗱𝘇𝘇𝗲𝗹𝗹𝗼» Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora