«Tu sei gay?» Gli aveva chiesto Joe.
"Che domanda è questa?" Chiese il biondo, nervoso. Lo aveva scoperto? Lo aveva capito? E come aveva fatto, poi? Lo sapevano anche altri? Quelle domande lo assillavano. La testa iniziava a fargli male, addirittura. Con una mano si massaggió la tempia per qualche istante. Poi tornó a guidare con entrambe le mani sul volante, notando che la testa gli scoppiava comunque.
"Avevi promesso che mi avresti risposto e sinceramente" Lo ammonì il castano.
Il biondo sospiró "Come hai fatto a capirlo?"
"Beh... Ti arrivano chiamate ogni volta che abbiamo una pausa. Quando sul set hai perso il telefono e ti ho chiamato, peró, non avevi quella suoneria, «I was born to love you». È per una persona speciale, quindi. Tuttavia, hai detto che non hai una ragazza, non hai specificato di non essere fidanzato. In più... In più, ieri mi hai baciato e... C-credo di sapere anche a cosa volevi arrivare" Disse il più grande, molto timidamente, arrossendo, forse al pensiero di loro due che lo facevano.
Ben annuì. "Mh" Fu l'unico commento che fece.
Beh, Joe lo aveva scoperto. Lui si impegnava tanto a tenere nascosto il suo segreto, e Joe lo aveva scoperto. E se anche qualcun altro lo avesse capito!? Di Joe sapeva che poteva fidarsi. Ma se il suo segreto fosse finito tra le mani di una pettegola che lo avrebbe detto al mondo intero, sui social, per esempio!? Cercó di non farsi prendere dal panico.
"Come mai, me lo chiedi?" Chiese il biondo, cercando di restare calmo. O almeno di sembrarlo, se proprio non ci riusciva. Il che era proprio quel che succedeva: non riusciva a stare calmo. Non riusciva a non pensare in negativo. Se tutti l'avessero saputo...
"Io... Beh, io..." Non riuscì a dire quello che voleva dire. Quindì sbuffó.
"Tu?" Lo incitó il biondo.
"Io ho paura che sia lo stesso per me" Confessó il castano. Ben si giró a fissarlo, stupito, per qualche secondo. Forse anche troppo. Non voleva che l'amico si sentisse imbarazzato o peggio, sbagliato. A lui era capitato, quando aveva realizzato di essere bisessuale, di sentirsi un errore. E non era bello. Non era affatto una bella sensazione, sentirsi come se non si dovesse esistere.
"Tutto bene?" Quelle due parole da parte del suo amico lo riportarono alla realtà. Si accorse di avere la bocca aperta. Quindi si ricompose: si giró, chiuse la bocca e tornó a concentrarsi sulla strada. Doveva solo pensare a guidare. A nient'altro, che non fosse la strada.
"Come lo hai capito, se posso chiederlo?" Chiese, curioso. Adesso voleva sapere. Aveva sempre pensato che Joe potesse esserlo, ma si diceva che era tutto frutto della sua immaginazione. Solo perché uno non ha una ragazza dai propri sedici anni, non vuol dire che è gay! Ma aveva ragione. Questo lo faceva sentire... Quasi fiero. Ed era anche felice
"Io non lo so con precisione. È tutto così confuso e non ci sto capendo più niente, in realtà, Ben" Disse il castano.Aveva risposto mentendo, perché non poteva dire: «Ho baciato sei persone e l'unica che mi da baci che mi fanno sentire veramente qualcosa, qualche emozione, sei tu, anche se sono solo baci per una serie TV, che non sono niente» Se non altro, perché Ben stava con qualcuno. E poi, non lo avrebbe mai detto. Era troppo, troppo timido, per fare una dichiarazione del genere.
"Oh... Beh, allora... Credo che manterremo l'uno il segreto dell'altro, sul set, no? Io non voglio che si sappia, il mio segreto. E tu? Tu vuoi che si sappia in giro?" Fece il biondo.
"No. Neanche io voglio che si sappia. Anche perché non ne sono ancora certo. In più, sono già quello strano. Non mi va di essere quello strano e gay" Disse Joe.
"Sono tutti degli stronzi, sul set. Tu non sei affatto strano" Disse il biondo.
"Si, invece. Sì che sono strano, Ben. Io... Io sono quello che mangia solo seduto a terra in un angolino, sono quello che cade una continuazione, sono lo strano. Sfigato, così direbbero dei ragazzini... Non fanno male, le loro prese in giro, in sé. Ci sono già passato, a scuola. Ma fa molto male perché sono vere, perché hanno ragione" Disse il castano.
"Appena arriviamo, ti do uno schiaffo. Loro non hanno ragione, Joe! Non dar loro ragione" Disse Ben. L'attore si giró a guardarlo. Era concentrato sulla guida.
"Ben, senti, ma... No-non sei più arrabbiato per ieri?" Chiese il più grande, timidamente.
"Si, beh, lo sono, un po'. Insomma, mi hai rifiutato, anzi, sei letteralmente scappato via. Nessun'altro lo avrebbe fatto, secondo me. Ma non mi va di parlarne, perché ho solo perso il controllo per un attimo. Io amo il mio ragazzo e moltissimo. Quindi... Non è mai successo niente, punto e basta, ok?" Era una richiesta, una supplica, in realtà. Lo stava supplicando di sotterrare l'argomento e non parlarne più.
"Certo. Tranquillo. Manterremo anche questo segreto. Non ti preoccupare. Terró la bocca chiusa" Promise impacciatamente Joe.
Era meglio che non si trattasse più l'argomento. Era un vantaggio per entrambi. Non era successo assolutamente nulla. Anche perché era vero. Non avevano fatto nulla, effettivamente. Quindi era facile non parlarne.
Pochi minuti dopo, passati con la radio accesa per evitare il silenzio imbarazzato, arrivarono a destinazione. Come promesso da Ben, il castano si beccó uno schiaffo in faccia.
"Ahi!" Si lamentó il più basso e il biondino rise.
"Ok. Adesso vado. Buonanotte, Joe" Gli stampó un bacio sulla guancia, che era ancora rossa e dolorante e il castano si accorse di essere arrossito. Il più piccolo rise lievemente e poi sparì in auto. Partì ed andó via.
Joe si toccó la guancia, dove le morbide labbra di Ben erano state premute per non più di qualche istante, solo pochissimi secondi prima, e poi si ritiró in casa, un po' zoppicando. Cercó di camminare il più normalmente possibile. Mise del ghiaccio sulla caviglia dolorante e poi si mise a letto, sfinito.
Sperava tanto che il giorno dopo sarebbe riuscito a non zoppicare. Non voleva dare un ennesimo pretesto agli altri per prenderlo in giro. Ben aveva torto, peró. Gli altri avevano ragione, quando lo deridevano. Erano molto infantili, peró era vero, quel che dicevano. Quelle cose potevano accadere dagli undici, a massimo a diciassette, diciotto anni. Non dai venti ai trentacinque, cioè la fascia d'età degli attori del cast di quella maledettissima serie che Joe di pentì a ancora di aver fatto. Se avesse potuto tornare indietro, avrebbe evitato di fare quel dannatissimo provino.
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𝖰𝗎𝖾𝗅𝗅𝖺 𝗆𝖺𝗅𝖾𝖽𝖾𝗍𝗍𝖺 𝗌𝖾𝗋𝗂𝖾 «𝗛𝗮𝗿𝗱𝘇𝘇𝗲𝗹𝗹𝗼»
Fanfic❝𝖩𝗈𝖾 𝖾 𝖡𝖾𝗇 𝗌𝗈𝗇𝗈 𝗌𝗍𝖺𝗍𝗂 𝗉𝗋𝖾𝗌𝗂 𝗂𝗇 𝗎𝗇𝖺 𝗌𝖾𝗋𝗂𝖾 𝗌𝗎𝗅𝗅𝖺 𝗅𝗀𝖻𝗍, 𝖾 𝗅𝗈𝗋𝗈 𝗌𝗈𝗇𝗈 𝗂 𝗉𝗋𝗈𝗍𝖺𝗀𝗈𝗇𝗂𝗌𝗍𝗂.... 𝖢𝗈𝗌𝖺 𝗌𝗎𝖼𝖼𝖾𝖽𝖾𝗋𝖺̀ 𝖽𝗎𝗋𝖺𝗇𝗍𝖾 𝗅𝖾 𝗋𝗂𝗉𝗋𝖾𝗌𝖾 𝖽𝗂 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝗈 𝗇𝗎𝗈𝗏𝗈 𝖿𝗂𝗅𝗆?❞