𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝟑

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Ci doveva essere un ennesimo bacio con Ben. Solo che doveva essere un bacio vero, quella volta. I due personaggi che interpretavano, si dovevano baciare sul serio, per la prima volta! In pratica, David, che era sempre il bullo, si stava sciogliendo e avrebbe chiesto alla sua principale vittima, nonché cotta, Michael, di mettersi insieme. C'erano stati alcuni baci. Ma erano solo piccoli contatti tra le labbra. E invece, quella volta, i due dovevano baciarsi sul serio! Joe si chiedeva se al suo collega non facesse schifo l'idea di baciarsi.
Ben sembrava disinteressato. Non faceva che parlare con altre persone, scherzare con le ragazze, divertirsi... Lui era un po' l'anima della festa. Divertiva tutti con battute, storie eccetera! Non pensava al fatto che di lì a poco, si sarebbero dovuti baciare.
Quando poi la scena inizió, il castano si sentì talmente a disagio che per poco non sveniva. Ma non importava, perché i due erano di spalle, seduti per terra in un prato e di notte. Le telecamere non avrebbero visto niente. O almeno sperava. Sperava che nessuno avrebbe visto il palese disagio sul suo volto.
Erano andati in un vero campo, per girare quella scena, perché era lì che si svolgeva praticamente tutta la puntata. Tranne l'inizio, dove David svegliava Michael lanciando dei sassolini sulla sua finestra e, dato che non c'è scuola, lo porta in quel campo, dove passano la loro giornata, insieme.
Sentì la mano di Ben sulla propria. Sapeva che era per la scena. Era ovvio che fosse per la scena. Ma un brivido gli percorse la schiena.
"Mike" Mormoró Ben. Joe si giró verso di lui.
"Tu dici tante cazzate" Disse il più piccolo.
"Che intendi?" Chiese Joe. Pregava di non sbagliare. Tra pochi secondi avrebbero dovuto baciarsi. E non doveva sbagliare, così da non doverlo rifare. Voleva bene a Ben. Ci teneva a lui, e il loro legame di amicizia si stava rafforzando, con quella serie. Ma Joe non era assolutamente gay. Era più che certo di non esserlo. Non lo era, no. Era impossibile.
Ben si giró verso il castano, che già lo guardava.
"Sei bello, Mike" Disse e gli mise una mano sulla guancia, baciandolo di scatto. Poco dopo, lo spinse ad aprire le labbra e vi infiló la lingua.
Joe temeva che gli avrebbe fatto schifo. E invece no. Sentì come dei veri e propri fuochi d'artificio dentro di sé. Quello era il bacio più bello della sua vita. E non credeva che fosse per le abilità di Ben o per via del fatto che aveva baciato sì e no cinque persone in tutti i trentaquattro anni della sua vita.
No. Quel bacio gli era piaciuto e basta. Non sapeva che cosa gli stesse accadendo. Che gli stava accadendo? «Accidenti, Joe, rifletti!» Gli dose una vocina nella sua testa.
Quando Ben si staccó dalle sue labbra, Joe soffocó la delusione.
La ripresa finì lì.
"Ok. È stata buona. Quasi perfetta. Joe, dovresti... Come dire... Partecipare al bacio. Insomma, sei rimasto rigido e fermo come un pezzo di legno!"
"Non ditemi che la dobbiamo rifare" Disse involontariamente a bassa voce. Era un suo pensiero, che doveva restare suo.
"Beh, no. Ma le prossime volte, devi partecipare di più. Dopotutto, starete insieme" Disse il regista. Poi comunicó a tutti che potevano cenare. Era sera, perché i due personaggi avevano passato tutta la giornata, insieme. Di conseguenza, mancavano poche scene. Poi gli attori sarebbero potuti andare a casa. Finalmente. Quella giornata era stata estenuante.
Pochi minuti dopo, tutti furono pronti a registrare la scena finale. Era solo una battuta per Joe e qualche battuta di Ben.
I due tornarono a sedersi sull'erba. Era sera, ma c'era un albero a cui era stata appositamente appesa una lanterna che loro avevano acceso.
"Perché lo hai fatto?" Chiese Joe.
"Mike, fai due più due" Disse l'altro con uno splendido sorriso che tolse il fiato a Joe.
"Davvero non capisci, Mike?" Chiese il biondo, dopo qualche secondo di silenzio.
Il castano scosse timidamente la testa.
Ben gli sorrise teneramente, gli accarezzó una guancia e disse:
"Io voglio stare con te, Michael. Vuoi?"
Si mordicchió timidamente il labbro e la puntata si concludeva così. Si sarebbe capito nella seguente cosa Michael aveva risposto.

Joe non aveva pensato che non aveva l'auto. All'andata, lo aveva accompagnato una delle comparse, che si era offerta di dargli un passaggio dallo studio fino al campo. Ma adesso come ritornava? Lei era andata via, perché aveva solo da passare nell'inquadratura della telecamera in bicicletta, quindi aveva finito.
"Joe, va tutto bene?" Disse la voce familiare di Ben. Il castano si giró.
"Si. Cioè, no. Non ho l'auto. Vengo a piedi allo studio e stamattina mi ha offerto un passaggio fino a qui una ragazza tra le comparse.
"Tranquillo. Ti ci porto io a casa" Disse il più piccolo e gli diede una pacca amichevole sulla spalla. Così i due salirono sull'auto del biondo, che cominció ad avviarsi verso la città, come prima cosa.
Joe lo guardó. "Senti, visto che siamo solo noi, a te... Ecco... Non ti fa schifo baciarmi?" Chiese il castano, timido come sempre.
Ben non distolse gli occhi dalla strada, ma sorrise, divertito.
"Perché questa domanda?" Chiese.
"Così, per curiosità. Insomma, l'idea di baciarmi, non ti disturba, non ti fa venire da vomitare, non ti... Ripugna?" Chiese il più grande dei due.
"Perché dovrebbe?" Chiese Ben.
"Prima cosa, perché siamo... Entrambi maschi! E secondo, perché... Oh, insomma, lo sai! Nella mia vita ho baciato cinque ragazzr e tutte dopo hanno vomitato!" Disse Joe.
"Tu non hai molta autostima. O sbaglio?" Commentó il biondo, tenendo gli occhi verdi fissi sulla strada.
"Insomma, Mi rispondi alla domanda?"
"No. Non mi fa schifo. Sono solo baci per il set" Rispose il biondo tranquillo.
"Ma che c'entra? Se faccio schifo, faccio schifo punto e basta. Non è che sul set divento magicamente la tua copia o, che so, qualcosa di decente, per lo meno! Resto sempre brutto"
"Ma sta zitto" Rise Ben.
Joe lo guardó, confuso. "Non voglio sentire cose stupide, Joe, o ti lancio fuori dal finestrino e te la fai a piedi fino a casa tua"
"Così non avrete più un attore per Michael"
"Joey, ora smetti di parlare di queste cazzate, seriamente. Parla d'altro"
Il telefono di Ben squilló. Sempre la solita suoneria.
"La tua ragazza?" Chiese Joe, quando lui rifiutó la chiamata, essendo alla guida.
"Non ho una ragazza" Rispose lui, senza deconcentrarsi.
"Ti deve piacere molto, «I was born to love you», per metterla come suoneria" Disse allora il castano.
"Non è la mia canzone preferita, ma mi piace" Rispose Ben, sempre serio. Come se non provasse emozioni. Strano, dato che poco prima rideva e scherzava.
"E allora perché la hai messa?" Si incuriosì Joe. Ben rise, un po' nervosamente.
"È solo una canzone, Joey"
"Tu avevi detto di essere fidanzato" Disse perplesso.
"Beh, non più. Ci si lascia, Joe, no?" Disse, arrabbiandosi leggermente.
"Oh. Ok, scusa" Disse timidamente il povero attore. Era solo curioso...
Arrivarono pochi minuti dopo a casa sua. Ringrazió Ben, lo salutó gentilmente, con un sorriso e poi entró.
Era stanco, dopo la giornata intensa che aveva avuto, quindi crollò subito a letto.

𝖰𝗎𝖾𝗅𝗅𝖺 𝗆𝖺𝗅𝖾𝖽𝖾𝗍𝗍𝖺 𝗌𝖾𝗋𝗂𝖾 «𝗛𝗮𝗿𝗱𝘇𝘇𝗲𝗹𝗹𝗼» Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora