𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 𝟏𝟐

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Ben, attentissimo alla strada come al solito, svoltó per andare nell'autogrill.
Guidava da ormai ore ed era tardi, ma erano quasi arrivati. Perció, il biondo aveva deciso di fare una pausa solo per prendere un caffè e poi, Joe stava quasi morendo, dato che doveva andare in bagno. Ma dopo poco, I due sarebbero ripartiti. Avevano affittato una piccola casetta in montagna e ci erano andati, visto che era estate e, per fortuna, nessuno di loro doveva lavorare.
Ben e Joe erano molto legati ed era un anno e qualche mese che stavano insieme.
Quindi, erano andati in vacanza insieme.
Il più piccolo si avvicinó al bancone ed il castano corse subito nel bagno.
Non era malissimo. Era tenuto bene, infatti era piuttosto pulito e non puzzava. Anzi, c'era un lieve profumo di… Vaniglia. Forse. In quel momento, dopo ore chiuso in auto, era troppo rintronato per pensare a cosa fosse il profumo del bagno dell'autogrill.
L'attore, dopo aver finito nella piccola toilette, andó a lavarsi le mani ed incontró un tizio, che era ad un lavandino di distanza dal suo. Erano cinque lavandini, incastonati in una specie si mensola di non si sapeva quale pietra. Era nera. Forse poteva essere granito. Ma, anche quello non importava molto a Joe. Per la stessa motivazione del profumo del bagno.
Piuttosto, Joe, si concentrò sul tizio. Aveva i capelli rossastro e una barba abbastanza lunga. Senza contare che aveva un non so che di familiare. Per questo l'attore aveva focalizzato la sua attenzione su di lui. Se fosse stato qualcuno che conosceva, ma che non ricordava, almeno, se lo avesse salutato, Joe avrebbe evitato una figuraccia, ricordando il suo nome.
Ma il castano non era molto fisionomista e non fece molto caso alla sua scarsa memoria.
Quel tizio, era più che probabile che non l'avesse mai visto, solo che magari gli ricordava qualcuno che invece conosceva o che aveva visto da qualche parte, come una pubblicità e quindi la memoria giocava brutti scherzi.
L'attore, in più, si era svegliato all'una di notte, avendo dimenticato di fare la valigia, e la aveva fatta in tutta fretta, sperando di non dimenticare nulla. Non aveva dormito, in sostanza.
Prese il cellulare dalla tasca, ma Mr Mani di Ricotta, lo fece cadere a terra. Il tizio si piegó gentilmente a riprenderlo.
Guardó per un attimo lo sfondo del blocco schermo.
"Chi è?" Chiese curioso, indicando Ben. La foto li ritraeva insieme, il giorno del compleanno del più piccolo. Joe gli stringeva la vita con un braccio e gli stampava un bacio sulla guancia, mentre lui sorrideva ed arricciava un po' il naso. Era adorabile, quel ragazzo.
"Oh, ecco… È Ben, il mio ragazzo" Disse lui sottovoce, un po' in imbarazzo, arrossendo un po'. Era l'effetto che il biondo gli faceva.
"Strano che tu non lo conosca. Siamo attori" Disse, corrugando la fronte.
"Oh, si. Giusto, giusto. Beh, chi avrebbe mai detto che avrei incontrato un attore famoso nel bagno dell'autogrill?" Ridacchió l'altro.
Joe arrossì di nuovo, stavolta per il complimento.
"Posso essere un po' invadente? Da quanto state insieme?" Chiese il rosso.
"Oh, beh, circa un anno. Un anno e qualche mese, in realtà" Rispose lui.
"Ah… Quindi eri tu, brutto stronzo" Disse l'altro.
"Eh!?" Fece l'attore confuso. Che intendeva con: «Eri tu»!?
"Tu mi hai portato via il mio dolce Ben. Sei stato tu. Eri tu quello con cui mi ha tradito" Fece il tizio.
Joe non seppe come rispondere.
Non capì in tempo cosa fosse successo.
Poi provó un dolore forte, fortissimo sul naso. Vide e sentì del sangue scendere da esso.

⚆ _ ⚆  ⚆ _ ⚆

Ben inizió a preoccuparsi. Joe non si vedeva da un'ora esatta! Insomma, doveva solo andare in bagno, no!?
L'attore corse dentro, accostando il telefono all'orecchio. Sentì la canzoncina allegra della suoneria di Joe. Proveniva sicuramente dal bagno. Quindi Joey era lì.
Il più piccolo della coppia, sentì il telefono vibrare e rispose una voce familiare ed al tempo stesso… Diversa, dall'ultima volta che il biondo la aveva sentita. Il tono era malvagio.
"Hey, Benny" Si limitó a dire quella voce. Gli fece percorrere un brivido lungo la schiena. Aveva sul serio un tono da psicopatico.
"A-Andy!?" Chiese.
Poi la chiamata terminó, il suo ex ragazzo uscì dal bagno e lo saluto con la mano ed un sorriso. Ma qualcosa nei suoi occhi fece rabbrividire Ben.
L'attore si buttó in bagno e vide Joe steso sul pavimento a scacchi con un occhio nero, il naso sanguinante ed il braccio che non era piegato in una posizione naturale.
"Oddio!" Esclamó, in preda al panico, alla rabbia ed al terrore.
Voleva correre dietro a quello stronzo che aveva osato toccare il suo Joey e fargli quello, ma il castano era svenuto e messo malissimo.
Il biondo, delicatamente, lo prese in braccio, a mo' di sposa, lo portó in auto, sotto lo sguardo scioccato della cassiera e poi adagió il corpo svenuto del suo amato sui sedili di dietro.
Poi corse al volante e subito mise in moto. Erano in mezzo all'autostrada. Quindi lui doveva trovare subito una città e portarlo in un ospedale. Doveva trovare un fottuto ospedale.
Mezz'ora dopo, in cui Ben aveva lottato per non andare in ansia, ed aveva guidato al limite della velocità e talvolta, superandolo, l'attore trovó una cittadina ed il navigatore indicó che aveva c'era un ospedale. Quindi parcheggió dove poteva e fece capire ad un infermiere la situazione. Così, il castano fu portato d'urgenza in sala operatoria.
Ben si sedette ad aspettare nella sala dove altre persone aspettavano. Ricevette una chiamata, la signora che aveva affittato a lui e Joey la casa. Chiese se fosse successo qualcosa e l'attore disse solo: "Non so se riusciremo a venire. Nel caso, le faremo sapere" Rimase vago, cercando di trattenere le lacrime.
"Tutto bene?" Si preoccupó la signora. Era una vecchina molto dolce, premurosa e gentile.
"N-non proprio. Nulla di grave, credo. Spero. Mi spiace che adesso non verremo. Magari avrà dovuto rifiutare qualcuno perché c'eravamo noi" Disse il più giovane. Dopotutto, toglievano anche a quella vecchina i soldi.
"Tranquillo. Non preoccuparti, Ben. Non è un problema grave, spero. Credo che sia quello l'importante" Disse la signora al telefono.
"Certo. Mi scuso ancora tanto. Grazie"
"Di nulla, giovanotto. Allora alla prossima" Salutó la signora.
"Alla prossima" Disse Ben e la signora attaccó.
Una signora e due ragazze, mano nella mano, entrarono nella sala d'aspetto.
Si sedettero di fronte a lui. Poi le due ragazze lo guardarono. Una aveva i capelli lunghi e castani, con riflessi ramati. Erano quasi rossi.
L'altra li aveva abbastanza corti, mossi e castano scuro, tendente verso il nero. Era un colore un po' spento.
La rossa toccó il braccio dell'altra, fissandolo e poi, si fissarono, sconvolte, ma in positivo e si alzarono lentamente.
"Tu sei Ben Hardy!" Quasi urló la rossa.
"Si. Mi chiamo così" Fece il biondo, teso, nervoso e poco interessato. Nella sua testa c'era solo Joe.
"Oddio" Quasi urló la rossa.
"Dai, ragazze, lasciatelo in pace. Se è in ospedale, di sicuro, c'è qualcosa che non va. Non dovreste disturbarlo" Disse la donna che intanto li aveva raggiunti, dispiaciuta perché le due potevano dar fastidio all'attore.
"Oh, ecco, in realtà, forse, distrarmi mi fa bene. Come vi chiamate, ragazze?" Disse Ben, imbarazzato. Non voleva pensare a Joe che stava male e mentre quell'energumeno del suo ex lo picchiava fino a spezzargli un braccio, Ben stava fuori a sorseggiare il suo secondo caffè, godendosi l'aria fresca della sera.
La rossa, sembrava quasi che stesse per esplodere. E la castana, ridacchiava di lei, divertita. Ma anche lei era felicissima di averlo incontrato, e si vedeva.
"I-io sono Irene" Disse la prima, balbetta do emozionatissima. .
"Ed io Francy. Francesca" Fece invece l'altra, cercando di mostrarsi più calma.
"Beh, Irene e Francesca, lo volete un autografo?" Chiese lui, cercando di sorridere.
La donna tiró fuori pazientemente due foglietti ed una penna dalla borsa. Era una fortuna, che li avesse. Quindi Ben firmó due autografi con dedica alle due.
Poi i tre chiacchierano un po'. Inizió Ben, incuriosito dal perché le ragazze e la donna fossero andate in ospedale di notte.
"Come mai siete qui?" Aveva chiesto l'attore.
"Oh, nulla di che. Mia madre ha detto che dovevo farmi vedere perché ho un polso Slogato, ma loro credono che sia rotto. E così ci ha trascinate qui" Scrolló le spalle.
"Si, beh, sua madre è un po' preoccupata perché lei dice che non ha niente, ma non lo riesce a muovere senza urlare"
"Ma non siete sorelle, quindi?" Ben voleva una compagnia, voleva distrarsi, non voleva pensare al suo Joey, che era stato portato addirittura in una fottuta sala operatoria!
"No. Siamo amiche e lei doveva dormire da me" Spiegó Irene.
"Ma è caduta ed è da un pomeriggio intero che deve decidersi, questa scema, a farsi vedere da un dottore" La interruppe Francesca.
"E siete venute di notte!?" Si stupì l'attore.
"Si, perché se no andava a finire che lei poi cambiava idea e non se lo faceva vedere, il polso" Disse Francesca, spintonando leggermente l'amica.
La rossa arrossì leggermente ed il volto pieno di lentiggini si trasformó in un pomodoro.
"Se possiamo, invece, lei perché è qui?"
"Oh, beh… È una storia un po' lunga. E neanche io ho ancora ben realizzato. Non ci ho capito niente" Non era una bugia. Spiegare tutto sarebbe stato troppo lungo. E, beh, non aveva ancora capito come Andy avesse potuto fare una cosa così. In più, non gli andava proprio per niente di raccontare in giro della sua omosessualità. Erano fatti suoi.
"Possiamo farle una domanda, solo per curiosità?" Chiese invece Frances a.
"Beh, dimmi" Rispose lui.
"Lei e Joe Mazzello…" Inizió.
Il biondo si accorse di essere avvampato solo al sentir pronunciare il nome di Joey.
"Ragazze, la privacy delle persone non si invade così" Disse la madre di Irene, molto, molto a disagio.
"Oh, cavolo, mamma, te l'ho spiegato, è facile: la Hardzello non si in fama!" Fece Irene, rivolta alla donna. Lei aveva i capelli castani. Ben si chiedeva che cosa ci fosse di uguale tra le due, a parte gli occhi marroni, scuri, come il cioccolato fondente nella figlia e un pochino di meno, nella madre.
"La che!?" Chiese l'attore, colto alla sprovvista.
"È l'unione tra lei e Joe. Hardy - Mazzello… Hardzello" Spiegó la rossa, in tono pratico.
"Ah…" Ridacchió lui.
Poi lo vide su un letto di quelli degli ospedali, mentre lo portavano probabilmente nella sua stanza. E le due si girarono a guardarsi.
"Era…" Chiese la più bassa - Cioè Francesca- meravigliata. L'amica rispose, dopo una rapida occhiata al castano sul letto, che ormai era quasi sparito del tutto dalle finestre della sala d'aspetto, dove Ben era ormai da una mezz'ora buona. Era strano che ci avessero messo così poco. Joe sembrava in condizioni pessime. Ma forse era un bene. Lo era?
"Oddio, si, lo era!" Esclamó quindi la ragazza.
"Scusi l'insolenza, ma voglio tutti i dettagli" Si giró verso il biondo, evitando i suoi intensi occhi verdi. Sembrava timida, ma allo stesso tempo, molto poco discreta. Era un po' un contrasto, quella ragazza.
"Ok, se proprio devo…" Disse il biondo.
"Ma no! Non deve, le lasci stare" Intervenne la madre della rossa, lanciando alle due una brutta occhiataccia.
"Beh, ve lo dico molto in breve" Fece il biondo. Voleva parlarne con qualcuno, sfogarsi.
"Peró mi piacerebbe che questa cosa rimanesse segreta, ok?" Aggiunse.
"Promesso" Dissero le amiche in coro.
"Allora, poco più di un anno fa, io e lui abbiamo iniziato a girare una serie insieme, solo che poi è successo un casino e lo hanno sostituito. Comunque, praticamente, io ho… Beh, tradito il mio ex con lui. Solo che non ne ero pentito, no? Beh, così… Così ne abbiamo parlato per un po' e, in breve, alla fine, ci siamo messi insieme. Così è andata bene, fino ad oggi. Lui ha… Ha incontrato il mio ex. E… Ed è stato lui a fargli quello per cui è qui" Era così bello, sentirsi libero di un peso. Sapeva che fidarsi di due ragazzine tra i quattordici ed i quindici anni, non era una cosa geniale da fare. Peró aveva un disperato bisogno di dirlo a qualcuno.
"Oddio" Commentó la castana. La rossa rimase in silenzio.
"Wow. Peggio di qualsiasi telenovela di quelle che guarda la nonna!" Commentó poi, uscendo dal silenzio.
"Beh, noi siamo troppo grate di averla incontrata. Oddio, se siamo contente. Ed ovviamente, i suoi segreti con noi sono al sicuro, non si preoccupi" Fece la rossa e l'attenzione del biondo fu attirata da un medico, che gli disse che Joe stava bene, facendolo rilassare. Disse che molti erano solo stupidi lividi e che la ferita più importante era il braccio fratturato. Il biondo si tranquillizzo ancora di più.
"Ma come mai è svenuto?" Chiese, poi.
"Una botta alla testa. Probabilmente è stato sbattuto contro il muro oppure gli ha dato qualcosa in testa.
"Non mi spiego una cosa. L-lo hanno portato in una sala operatoria"
"Joe è stato fortunato. Credevamo che fosse più grave di così. Perdeva sangue, ma non era nulla di grave. Un taglio abbastanza superficiale, a cui sono bastati pochissimi punti, per rimediare. E, ovviamente, la frattura del braccio abbiamo provveduto ad ingessarla.
"Ci avete messo poco"
"Beh, si, c'è voluto poco. Sta bene. Se vuole, puó già vederelo"
"Si. Grazie" Disse.
"Ciao, ragazze. Arrivederci, signora…"
"Valery" Completó la donna, con un sorriso.
"Arrivedereci" Disse il ragazzo e fuggì col medico fino alla stanza di Joe.

𝖰𝗎𝖾𝗅𝗅𝖺 𝗆𝖺𝗅𝖾𝖽𝖾𝗍𝗍𝖺 𝗌𝖾𝗋𝗂𝖾 «𝗛𝗮𝗿𝗱𝘇𝘇𝗲𝗹𝗹𝗼» Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora