Joe lo guardó prendere un bel respiro e poi il biondo puntó lo sguardo per terra.
"Joey, io tu giuro che…"
"Ben, stai tergiversando. Parla. Adesso" Ben fu davvero sorpreso dall'improvviso tono deciso del castano, che di solito era timido come non mai. Alzó lo sguardo e guardó il suo ragazzo.
"Prima mi permetti per lo meno di dirti che ti amo?" Chiese il più piccolo.
"Che intendi?"
"Che ti amo. Facile" Si avvicinó a lui e gli diede il bacio più bello, lungo e appassionato di sempre.
"Vedi… Io… Da-davvero, ti giuro che non volevo farlo, Joey" Disse Ben. "Ti ho tradito" Disse.
A Joe cadde il mondo addosso.
"Non volevo, solo che c'è stata quella scena e poi c'è stato che io ero andato in bagno e sono uscito e lui mi ha baciato e poi è finita che lui mi ha spinto dentro e…" Stava piangendo e non riusciva a respirare.
Joe lo abbracció e gli mise una mano sulla nuca, stringendoselo al petto, come si fa con i bambini piccoli. Il più piccolo, scosso dai singhiozzi, affondó la testa nell'incavo del collo del castano.
"Shh. Shh. Va tutto bene, calmati e ne parliamo, promesso" Mormoró al suo orecchio.
"Non cacciarmi di qui. Non mi cacciare. Ti prego" Ripeteva il biondo.
"Tranquillo, Ben. Tranquillo. Ho detto che ne parliamo. Promesso. Adesso respira e calmati e poi ne parliamo. Ma quando sarai calmo. Perché non ci capisco niente"
"Io ti amo. Lo sai, vero? Lo sai che ti amo?"
"Si, Ben, si. Lo so. Adesso fai un respiro profondo, ok? Lo fai per me? Fammi un bel respiro profondo profondo. Per me, ok? Mi ami, no? Allora adesso devi calmarti per me" Sussurró Joe al biondo e gli accarezzó i capelli.
"Joey…" Mormoró lui e si strinse al più grande.
"Shh" Gli diede un bacio sulla guancia e poi un altro e un altro ancora, finché l'altro non tornó a calmarsi.
"Ci sei, piccolo? Me lo racconti meglio?"
"No. Non voglio. No. È stato tutto un errore e io non voglio parlarne. No. Me ne vergogno tanto, Joe" Disse lui.
"Va bene. Respira, ora" Rispose il castano. "Ma sei pentito?" Chiese. Aveva bisogno di saperlo.
"Tanto" Rispose il biondo.
"Lo hai voluto?"
"Solo per un istante. Ma non potevo più tornare indietro, perché poi…" Si interruppe.
"Ok. Ok, va tutto bene. Me lo giuri, che non lo farai ancora?"
Il più piccolo annuì e Joe se lo staccó di dosso.
"No" Disse lui, in tono lamentoso e tornó a seppellire la testa nell'incavo del collo del castano, che gli accarezzava i capelli sulla nuca.
"Non mi lasciare. No. Ti prego, Joey"
"Non ti lascio, Ben. No. Calmo, tranquillo, va tutto bene" Mormoró, in tono gentile, sfiorando la schiena del più piccolo.
"L-lo dici solo perché mi stacchi" Disse lui.
Povero piccolo. Era seriamente terrorizzato dall'idea.
"No, non è vero, Ben" Disse Joe. Lo faceva stare davvero male vedere il biondo ridotto così.
"Guardami" Disse, dolcemente. L'altro si strinse ancora di più a lui.
"Non ti devi preoccupare, Ben" Sussurró.
Infiló la mano sotto la maglia del biondo e con un dito gli sfioró la schiena, tracciando cerchi tra le scapole o scendendo lungo la colonna. Pian piano, sentiva che i muscoli tesi come elastici del più piccolo si rilassavano, sentiva che lui era meno teso, che singhiozzava di meno, che respirava più regolarmente, che non tremava più, tra le sue braccia.
"Ti sei calmato?" Chiese, col tono più dolce che riuscì ad avere. Sentì il biondo annuire.
"Adesso guardami" Disse, sempre con tono dolce.
Ben, riluttante, si allontanó da lui.
"Mi dispiace, certo, che tu sia stato con un'altra persona. Mi fa stare male, l'idea, non fraintendere. Ma non fa niente. Non fa assolutamente niente, se non menti. E non credo che tu mentissi, perché nemmeno tu sai piangere così ed a comando" Gli asciugó le lacrime con le maniche della propria felpa.
"M-ma…"
"Nessun ma, Ben. Non è successo niente, ok?" Gli sorrise.
"O-ok" Disse il più piccolo e Joe gli accarezzó la guancia. Così il biondo si giró e gli bació il palmo.
Involontariamente, mise la mano sulla gamba del fidanzato, ma la ritiró subito.
"Piccolo, adesso devi spiegarmi perché hai tolto la mano e sembri terrorizzato"
"I-io non voglio" Disse il biondo. "Non adesso. No" Aggiunse.
"Dammi qualche informazione in più, no? Come capisco? Che c'è?"
"Non mi va di farlo. S-sono pentito e non lo voglio. No"Gwilym gli sorrise e tornó a baciargli il collo, mentre gli accarezzava la schiena
Il biondo rabbrividì al ricordo.
"Voglio solo che tu mi abbracci. Solo questo" Disse ed il castano gli accarezzó una guancia. Poi si alzó dal divano, prese la sua mano e disse, rivolgendo un tenero sorriso al più piccolo: "A me, adesso, va proprio di dormire. Vieni, dai. Fammi un po' di compagnia"
Lo seguì nella sua stanza, a capo chino ed il castano si mise il pigiama.
"Ma io sono vestito" Disse Ben. "Non ti da fastidio? S-sono vestiti che…" Disse, mentre il più grande stava per mettere il morbido, soffice pantalone di cotone.
Che sono stati per terra nel bagno sul set. Era quello, che doveva dire. Ma si fermó.
"Che sono per fuori casa" Disse, invece.
"Vuoi che ti presti un pigiama"
"È casa tua. Scegli tu" Disse il Ben più timido che Joe avesse mai visto.
Non ce la faceva. No. Lui rivoleva il Ben deciso e un po' sfrontato, che sorrideva ed era sempre felice. Non gli piaceva affatto vederlo così.
"Oppure vuoi dormire in boxer?" Chiese.
Doveva provare qualcosa, pur di riavere Ben.
Lui scosse subito la testa.
"Smetti di fare il timido. Sono io quello timido. Mi rubi il ruolo" Disse il più grande e lo bació.
"Dai, Ben. Per favore, io voglio che tu ritorni ad essere subito il te di sempre. Questo, vederti così, non mi piace. No. Adesso ritorna normale oppure sparisci e ritorna qua do sarai il Ben Hardy che tutti conoscono e non il Ben demoralizzato. Ti ho perdonato, ti ho detto che va tutto bene ed è così" Esplose il castano
Il più piccolo lo fissó stupito e pochi secondi dopo, prima che Joe se ne accorgesse, Ben era di nuovo incollato alle sue labbra. Si tolse la maglia e lascio che, con mani tremanti, a causa della sua timidezza, Joe gli togliesse il jeans. Poi tolse anche la maglia del castano e baciandolo andó indietro verso il letto. Peró poi, si stese accanto al più grande, che aveva posato sul materasso e non fece altro.
"Capisco di non essere così attraente, ma così sei proprio cattivo. Mi abbandoni a metà"
"Non sei poco attraente. Tu hai detto che volevi dormire" Disse il più piccolo, fissandolo con gli intensi occhi verdi, che in quel momento erano leggermente velati di grigio.
"Ben, per favore, sono serio. Vedi di fare qualcosa, perché non ce la faccio proprio a vederti così ridotto"
"Così come?" Chiese il biondo.
"Occhi Verdi, tu ora stai male ed è ovvio. Ma ti ho detto che va tutto bene. Devi farmi un sorriso ed essere il te di sempre. Altrimenti, con te non voglio averci a che fare. Tu sei deciso, un po' sfrontato, simpatico, spiritoso, dolce… Ti prego ritorna ad essere così o io credo che impazziró" Lo supplicó.
Il biondo lo bació a lungo.
"Ma a me fa tanto male l'idea di averti ferito" Disse. A Joe si sciolse il cuore.
"Non sono ferito, ok? Puó sembrare strano, ma non lo sono" Certo, peró, non avrebbe detto: «Perché tanto era ovvio che con un rospo come me accanto, ti imbattersi in uno più attraente»
"So a cosa pensi" Disse il biondo, serio, guardandolo negli occhi.
"E cioé?" Chiese il più grande, distogliendo lo sguardo.
"Qualcosa che riguarda cose tipo: «Non sono abbastanza bello e tu è ovvio che già ti trovi uno più bello perché sono talmente brutto che tutti sono bellissimi, al confronto»" Disse lui, sempre serio.
"Cavolo, non avrei saputo dirlo meglio"
"Ecco. E qui ti sbagli. Sei bello" Disse il più piccolo e si scambiarono un altro bacio. Poi il biondo si strinse all'altro, affondó la testa nell'incavo del suo collo, si accoccoló a lui e, grazie alle carezze di Joe, che passava le mani tra i suoi capelli, Ben si addormentó, abbandonandosi al sonno che pian piano lo invedeva.
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𝖰𝗎𝖾𝗅𝗅𝖺 𝗆𝖺𝗅𝖾𝖽𝖾𝗍𝗍𝖺 𝗌𝖾𝗋𝗂𝖾 «𝗛𝗮𝗿𝗱𝘇𝘇𝗲𝗹𝗹𝗼»
Fanfiction❝𝖩𝗈𝖾 𝖾 𝖡𝖾𝗇 𝗌𝗈𝗇𝗈 𝗌𝗍𝖺𝗍𝗂 𝗉𝗋𝖾𝗌𝗂 𝗂𝗇 𝗎𝗇𝖺 𝗌𝖾𝗋𝗂𝖾 𝗌𝗎𝗅𝗅𝖺 𝗅𝗀𝖻𝗍, 𝖾 𝗅𝗈𝗋𝗈 𝗌𝗈𝗇𝗈 𝗂 𝗉𝗋𝗈𝗍𝖺𝗀𝗈𝗇𝗂𝗌𝗍𝗂.... 𝖢𝗈𝗌𝖺 𝗌𝗎𝖼𝖼𝖾𝖽𝖾𝗋𝖺̀ 𝖽𝗎𝗋𝖺𝗇𝗍𝖾 𝗅𝖾 𝗋𝗂𝗉𝗋𝖾𝗌𝖾 𝖽𝗂 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝗈 𝗇𝗎𝗈𝗏𝗈 𝖿𝗂𝗅𝗆?❞