Kiss Her

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TRIS

Quella mattina ci incontrammo tutti al bar del ristorante, a fare colazione. Ne approfittammo per mangiare parecchio, così avremmo evitato di fermarci troppo presto. Presi una tazza di caffè e dei waffles, più o meno come gli altri, a differenza dei pancakes o di una spremuta d'arancia.

Quando finimmo di mangiare, tornammo velocemente in camera per prendere le ultime cose, e poi andammo subito in macchina, così da partire il più presto possibile.

Durante il viaggio, mi sedetti davanti, vicino a Justin, il primo turno di guida era il suo.


Dopo il nostro ''gioco'' tutto andò normalmente, cioè come al solito. Ci addormentammo entrambe velocemente, e non feci nessun incubo e credo neanche lui.

Al mattino, lui si svegliò prima di me, e quando anche io mi svegliai, lo trovai con una mano che reggeva il telecomando, mentre guardava la televisione, e con l'altro braccio, continuava ad abbracciarmi, come se avesse paura di svegliarmi.

Io approfittai di quei momenti in cui non si accorse che non dormivo più per godermi quella calorosa presa, sapevo che non sarebbe durato a lungo, e non volevo neanche.

Quando decisi che era meglio finire quella messa in scena, mi alzai a sedere, vicino a lui, e tolse il braccio.

-Mi spieghi una cosa? - mi chiese lui, omettendo di proposito il buongiorno.
-Dimmi tutto.
-Com'è possibile che ogni volta che dormiamo insieme, finiamo con il risvegliarci abbracciati?
Risi - Vorrei saperlo anche io, in effetti.
Rise anche lui e poi si alzò - Ti spiace se vado prima io in bagno? Cioè, me lo devi, non mi sono mosso per lasciarti dormire!
-Vai allora.

Ridendo andò in bagno e mi alzai anche io, per prendere dalla valigia un ricambio da indossare per tutto il viaggio. Presi dei jeans semplici e una camicetta a quadri, a cui avrei abbinato le mie Converse.

Circa venti minuti dopo eravamo pronti tutti e due, così chiudemmo le valige e lasciammo fuori gli spazzolini, per scendere a fare colazione.


C'erano dei momenti in cui sia io che lui eravamo abbastanza seri, e non ci prendevamo per il culo a vicenda, mentre in altri momenti ci provocavamo e basta, e anche se non l'avrei mai ammesso, erano proprio quelli che preferivo.

Probabilmente perchè quelle volte ci concedevamo il permesso di lasciarci andare, e praticamente ''fingevamo'', e ne approfittavamo per fare ciò che ci era proibito fare.

L'unica verità era che Katherine aveva sempre avuto ragione. Logan e lei erano stati i più coraggiosi di tutti. Probabilmente questa ''sfortuna'' si poteva prendere anche come ''prova'', visto che se qualcuno si faceva avanti voleva dire che ci teneva davvero, ma davvero tanto.

Se ve lo state chiedendo, la risposta è si. Mi sedetti vicino a lui perchè avevo intenzione di stuzzicarlo per un buon paio d'ore, dato che di solito chi non guidava ne approfittava per riposare e Katherine e Logan non ci prestavano quasi mai attenzioni.

Cominciammo a ''litigare'' quasi subito dalla partenza. Il motivo? La radio. Io mettevo una stazione, e lui era subito pronto a cambiarla, anche se stavano mandando la sua canzone preferita. E ammetto che anche io non ero da meno.

Tutti e due volevamo avere l'ultima parola su tutto, non importava in quale circostanza ci trovavamo.

Infine trovammo un compromesso, ma la ''pace'' tra di noi durò solamente per qualche minuto.

Era passata più di un'ora da quando ci eravamo avviati, e sentivo il bisogno di allungare le gambe, così le stesi avanti a me, poggandole sul cruscotto della macchina.

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