Choices

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TRIS

Appena terminata la chiamata con Jason, salimmo tutti al piano di sopra per cambiarci ed indossare qualcosa di più adatto.

Dall'armadio presi i miei pantaloni, la mia canotta e il mio giacchino, rigorosamente neri, e poi anche i miei stivaletti, con il tacco alto per questa volta, sempre dello stesso colore.

Mi sbarazzai di ciò che avevo prima, e indossai velocemente i nuovi capi.

Poi andai in bagno per sciacquarmi il viso e poi anche per truccarmi in modo abbastanza marcato, applicando eye-liner e mascara nero sugli occhi e rossetto rosso per le labbra.

Mentre tornavo in camera decisi anche di indossare i guanti senza dita.

Mi sedetti sul letto e misi le scarpe, per poi prendere il telefono, ormai carico, e metterlo in una delle tasche chiuse del mio giacchino.

Mi diedi un'occhiata allo specchio e una volta aggiustati anche i capelli, scesi al piano di sotto per poi andare nella palestra a prendere le armi.

Lì trovai Ryan, da solo. Stranamente eravamo i primi ad essere già pronti.

Mi recai dove c'era la mia valigetta con le mie piccole, e cacciai subito la pistola, la caricai bene e la misi nel retro dei miei pantaloni, e un coltellino nell'interno dei miei stivali.

Diedi poi un'occhiata a Ryan, che sembrava guardare le sue armi come se fosse la prima volta.

-Ehy, Ryan.

-Tris. - mi sorrise debolmente.

-Sei sicuro di stare bene?

-Si... si. Perchè non dovrei? - mi guardò.

-Non lo so. Dimmelo tu. - misi le mani sui fianchi e lo guardai.

Sostenne il mio sguardo, o almeno cercò di farlo, ma non ci riuscì e dopo un po' tornò a sistemare le sue armi.

-E' solo che... Lascia perdere, non capiresti.

-Qualcosa che ha a che vedere con Aimee? - azzardai.

-Che cosa? - mi guardò come se avessi avuto tre teste.

-Chiedevo, sai, curiosità... - alzai le spalle disinvolta.

-Non dici mai niente per curiosità. - fece le virgolette con le dita, per enfatizzare l'ultima parola.

-Oh, non è vero!

-Si, vabbè. Qualcunque cosa tu credi, beh hai torto.

-Come vuoi; poi però non dite che sono egoista e che non mi frega niente di nessuno.

Alzai le mani in segno di resa e me ne andai, quando, mentre aprivo la porta, per poco non mi scontrai con Logan e Katherine, che stavano per entrare nella stanza.

Una volta in salotto, voltai il mio sguardo verso l'orologio appeso al muro e notai che era quasi ora di andare. Chiamai i ragazzi per avvertirli, e poi uscii fuori e mi diressi verso l'auto.

Ero la prima ad uscire e ne approfittai per occupare il posto avanti, accanto al guidatore. Nessuno pareva ancora uscire, così presi dal cruscotto dell'auto un pacchetto di Marlboro rosse, per poi accendermi una sigaretta.

Circa due o tre minuti dopo, i ragazzi uscirono da casa, e io buttai ciò che rimaneva a terra, e mi sedetti composta nella macchina.

Al mio fianco salì Justin che mise subito in moto l'auto. In neanche dieci minuti arrivammo a destinazione, e dopo aver parcheggiato, scendemmo tutti. L'orologio segnava l'una meno cinque. Il tempismo era decisamente il nostro forte.

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