They Won't Be Safe

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TRIS' POV

Quella mattina mi svegliai con un incredibile mal di testa. Certo non era la prima volta, ma mi rendeva nervosa per tutto il giorno.

Come aprii gli occhi, mi resi conto che sull'altro cuscino, quello alla mia destra, c'era una bottiglia di vodka vuota. Mi ero bevuta un'intera bottiglia di vodka al limone da sola.

Di solito ero abituata a reggere l'alcol, ma onestamente non mi ero mai bevuta un'intera bottiglia da sola.

La presi con l'intento di buttarla, quindi mi girai di lato e mi alzai, ma non andai molto lontano, anzi, non andai da nessuna parte, dato che appena misi piede per terra, la mia testa cominciò a girare e caddi di nuovo sul letto.

Dopo un altro tentativo, riuscii a raggiungere il cestino, e quando buttai la bottiglia vuota, mi venne un conato di vomito, e corsi a liberarmi in bagno.

Mi buttai subito dentro la doccia, mi strofinai bene il corpo e i capelli, e quando uscii mi sentii meglio. Mi lavai i denti, strofinando più del solito e poi presi la mia pillola.

Si, prendevo la pillola da parecchi mesi ormai, da quando avevo iniziato ad essere la puttanella di turno dei locali. Da quando avevo bisogno di scoparmi un ragazzo diverso ogni sera, pur di levarmi dalla testa Justin.

Indossai il mio intimo di Victoria's Secret, dei pantaloncini di jeans a vita alta e un top corto che mi copriva solo il seno, di colore bianco. Ai piedi misi le mie solite e amate Converse bianche.

Scesi di sotto e vidi Katherine ed Aimee già in cucina a mangiare. Wow, mi ero alzata all'ora di pranzo, questa cosa non mi succedeva da molto tempo.

-Buongiorno dormigliona. Hai fatto festa ieri sera? - chiese Katherine indicando un bicchiere ormai vuoto, vicino al limone e al sale e a una bottiglia quasi vuota di tequila.
-Oh, può essere. - mi sedetti, reggendomi la testa fra le mani.
Dio che dolore.
-A cosa lo dobbiamo? - chiese Aimee.
-Non ne ho la più pallida idea. Ora vado a stendermi, prima di andare da Jason.
-Va bene, ti svegliamo noi!

Le sorrisi per ringraziarle e poi tornai di sopra in camera mia. Mi stesi sul letto, con la testa che sembrava stare per scoppiare.

Poi ripensai alla domanda di Aimee. Perchè avevo bevuto così tanto?

La mia testa tornò a circa dodici ore prima, e cominciai a ricordare tutto ciò che successe.

Prima l'incontro con Jason.
I ragazzi nel suo ufficio.
La nuova missione a Los Angeles.
Jason che aveva da fare con una nuova recluta.
Noi che uscivamo dal suo ufficio.
Io che mi accendevo la sigaretta.
Io che passavo l'accendino a Justin.

Ecco, l'accendino. Justin non me l'aveva restituito e io lo avevo chiamato, nel momento in cui stava per farsi qualcuna. E io come una stupida adolescente gelosa, ero scappata dentro per bere. Mi facevo quasi pena.


-Tris, svegliati. Dobbiamo andare da Jason. - la voce tranquilla di Aimee mi svegliò.
-Eccomi.

Mi alzai e mi resi conto di quanto avessi dormito. Guardai fuori dalla finestra ed era già notte.

Mi guardai allo specchio e notai, con grande fortuna, che i vestiti non si erano rovinati come avevo dormito, quindi mi spazzolai i capelli, mi truccai e indossai un giacchetto di pelle.

Tutte pronte, prendemmo la macchina ed andammo da Jason. Non faceva più così caldo da riuscire ad andare a piedi.

Inoltre avevamo richiesto noi questo incontro, quindi non potevamo permetterci il minimo ritardo.

Entrammo nell'edificio e poi salimmo le scale. Ogni volta lì era molto silenzioso, dato che ogni stanza era insonorizzata per la privacy.

C'erano molte stanze, quelle per le nuove reclute, la palestra, l'ufficio di Jason, la sua stanza, gli uffici tecnologici, e poi ce n'era una dove tenevamo le nostre droghe e una per i soldi, tipo una cassaforte, come di quelle che tengono nelle banche.

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