CAPITOLO_11

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ECCO IL CAPITOLO TANTO ATTESO :3,BUONA LETTURA E ALLA FINE,LASCIATE UN PARERE,BACI ^-^

consigliata:DRUNK ED SHEERAN(perchè Ed è fantastico)

LENA POV'S 

La campanella ormai era suonata da cinque minuti.Ero in classe di chimica e fortunatamente non avevo lezione in comune con Mr.sofigoamatemitutte.

Chimica non mi era mai piaciuta come materia.Ero sempre stata portata per le materie letterarie e non scientifiche.Troppo superficiale e logica,che poi la logica in sè per sè è una forma irrazzionale della creatività.

Non avevo molta scelta:se non volevo pensare alle parole di Luke dovevo concentrarmi sulla lezione.

Il mio carattere lo conosco fin troppo bene.Ad esempio se ho paura di cadere da un'altezza di 10 metri,costringerò me stessa a provare la stessa paura anche da dieci centimetri.Se sono triste spingerò me stessa fino al limite di tristezza che una persone qualsiasi possa provare e lo stesso vale per la rabbia,se sono arrabbiata(anche se lievemente)spingerò la mia rabbia a livelli sovrumani.Ecco cosa faccio:spingo le emozioni al limite,per vedere quanto resisto.

Così faccio anche con le persone :le porto al limite per vedere se restano.Ma non posso fare così con me stessa,con la differenza che non posso andarmene ,anche volendo.

Ho sempre pensato che le emozioni,insieme alle parole,siano le armi più potenti che l'uomo possa mai avere ed usare.E' vero,le armi uccidono,ma le parole lasciano cicatrici invisibili che possono pesare come macigni a chi le porta.Il senso di colpa che lacera lentamente non fa male?La disperazione di una madre che ha perso il figlio nn fa male?La rabbia che corrode  la pelle lasciando graffi non fa male?

L'uomo è fatto di emozioni e con le emozioni gioca avidamente.Un gioco che per tutti ha la stessa fine.Poi c'è chi cambia percorso,rimescola le carte,cerca di cambiare il finale,ma inutilmente.

Abbiamo una vita,tantovale viverla al meglio.

il suono della campanella mi riporta alla realtà e solo ora mi accorgo che la lezione è finita.Ho cercato di seguire le spiegazioni dell'insegnate,ma l'unica cosa che riuscivo a pensare era perchè il professore indossasse la felpa sotto la camicia.Quell'uomo è strano.

Lezione successiva:storia

sto per accasciare la testa sul banco nella speranza di sprofonadre in un lungo sonno quando sento delle mani scuotermi da dietro.

Mi volto per vedere chi è.Gemma.Nella sua forma più raggiante aggiungerei,e con un sorriso così grande da illuminare tutta la stanza.

-non puoi capire cosa mi è successo...

-dimmi tutto-dico cercando di sembrare il più interessata possibile e sollevando la testa dal banco per poi accovacciarmi sulla sedia portandomi entrambe le gambe al petto

-indovina-risponde lei,mordendosi il labbro inferiore tentando di sminuire il suo sorriso 

-no dai dimmelo tu-le dico,cercando di convincerla a parlare per prima e sorridendole ammiccando una risata curiosa,

La vedo prendere un bel respiro,mentre sposta su e giù la sua mano destra sul braccio sinistro,spostando il suo peso prima sui talloni e poi sulle punte delle sue converse color melograno.Inizia a giocare con l'orlo della maglietta e diventare paonazza.

Qui c'è lo zampino di un ragazzo.

Le faccio un occhiolino consapevole per poi chiederle il nome del fortunato

-Allooooora....mi dici chi è o devo domandarlo a qualcuno?-

-Ti ricordi quel ragazzo di cui ti avevo parlato?Riccio,simpatico,che fa parte del gruppetto di Hemmings?-

Double face||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora