CAPITOLO_6

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-Lena...la scuola ha appena ricevuto una chiamata da tua madre.A quanto pare a breve verrà a prenderti e partirete subito per Londra.-

Londra? Perché doveva ritornare a Londra?Lì c'era solo il resto della famiglia della madre.Il nonno non era in buona salute ma...'nonno'

-Professore lei sa cosa è successo, vero?-Capì dagli occhi dell'uomo che lui sapeva cosa era successo

-Lena credo debba dirtelo tua madre.Non credo sia compito mio.-

-Me lo dica.Non posso aspettare mia madre.-

-Ma Lena...-non lo fece finire

-Professore me lo dica adesso!-sapeva che non era proprio l'atteggiamento da usare con un professore ,ma non riusciva a trattenere la sua inquietudine. 'E se fosse....no,non può esserlo.'

-Ok.Tuo nonno...lo sai che non giova di ottima salute giusto?Beh....

-continui la prego-aveva addolcito il tono'mamma...chissà come sta adesso...devo essere forte per lei...pronta a tutto'

-lui ha avuto un infarto ,ma non è morto .È ricoverato in ospedale e tua nonna ha chiamato tua madre per avvisarla.-disse tutto d'un fiato.

'nonno...infarto...nonno ha avuto un infarto'ecco cosa riusciva a pensare Lena in quel momento.Vedeva la bocca dell'uomo davanti a lei continuare a parlare ,ma non lo sentiva. Non riusciva a sentirlo.

Quelle parole le rimbombavano nelle testa facendo eco al vuoto dentro di lei.

Vuota.Era vuota.Sembrarono passare dei minuti quando decise che doveva farsi forza.Doveva essere forte e aiutare la madre.

'Mamma.Devo stare con lei'

"Perciò Lena non piangere e se ti serve un qualsiasi aiuto puoi rivolgerti a me".Il professore aveva rivolto quelle parole a Lena con l'intento di aiutarla,pensando che Lena fosse troppo debole o forse troppo preoccupata per il nonno.

Allungò il braccio sulla spalla della ragazza come per farle sentire la sua presenza.Si aspettava una manifestazione di tristezza da parte della ragazza.

un pianto forse,ma non ottenne niente.Passò qualche secondo quando la ragazza diede senso di vita.Si divincolò dal tocco dell'insegnante e parlò a cuore aperto.Parole aspre.Parole dure.Ecco ciò che uscì dalla bocca della ragazza.

Persino lei si meravigliava in parte di quello che pensava in quel momento ,ma non le importava.Doveva sfogarsi.Non si sarebbe mai sfogata del tutto.Troppa rabbia repressa,ma almeno avrebbe fatto spazio dentro di sé.

Era piena ,ma in quel momento si sentiva vuota.

Riprese controllo di sé stessa e qualsiasi reazione si sarebbe aspettato quell'uomo tranne quella che ebbe dalla mora:

un ghigno.Un amaro,secco,aspro,pieno ghigno.

L'aula intanto si era sgombrata.Erano solo loro due,così Lena iniziò a parlare.Non le importava cosa avrebbe pensato il professore di lei dopo ciò che avrebbe detto

"Un infarto.Wow.Dovrei essere sconvolta lo sa?Dovrei esserlo,chiunque con un po di cuore dovrebbe.Il proprio nonno ha un infarto e la cara dolce nipotina non si traumatizza o non si sconvolge. Lo sa perché non mi sconvolgo?perché me lo aspettavo e perché quell'uomo che dice di essere mio nonno quasi non lo conosco.

Quello per me è il padre di mia madre e per lui io sono la figlia della figlia.Non mi fraintenda.Non lo odio,solo che lui a malapena sa il mio nome. Lo sa che fino a qualche mese fa mi chiamava con il nome di mia cugina?Mi sentivo chiamare 'Martina'o 'Martinuccia' e ogni volta gli rispondevo che io ero Lena.

Dopo quello che è successo nel otto anni fa non ci siamo sentiti per cinque anni.Cinque anni in cui hanno scordato il mio nome.Cinque anni in cui non hanno chiamato nemmeno una fottutissima volta per il mio compleanno.Cinque anni in cui mi hanno dimenticato.Sangue del loro sangue.

lei pensa che piangerò? Noxnon lo farò. Sono otto anni che non piango e di sicuro non piangerò per questo.Devo essere forte per mia madre.Ecco la mia unica preoccupazione al momento.Il mio unico ago conficcato nel cuore.

Mia madre.Lei tiene a mio nonno.Ovviamente,è suo padre.Lei probabilmente sarà distrutta e io devo stare con lei.Devo stare lì per lei.Dovrò andare a Londra e vedere mia nonna,sentirmi dire che sono una pessima nipote perché non chiamo mai nonostante ogni fottutissima volta che hanno bisogno di qualcosa mia madre lascia tutto per stare con loro.

Per i loro capricci mia madre sconvolge tutto.Lei gli vuole bene e perciò adesso sarà a pezzi e dovremo essere io e mio padre a raccogliere i cocci del suo cuore infranto.Sopporterò tutto per lei,ma giuro che se mia nonna dice a mia madre che non è una buona figlia le farò rimpiangere il giorno in cui mi ha rivisto.

Quindi non sia in pena per me ,caro professore perché io sono forte e posso sopportare tutto.Sia in pena per quella povera anima di mia madre.

Mi dispiace di essermi sfogata con lei e mi dispiace che dovrò saltare alcune delle sue lezioni.Farò in modo da recuperare.Ora devo andare. Ci vediamo professore"

e fu così che lasciò la stanza,sotto lo sguardo sconvolto del professore e si recò in segreteria dove una donna con il volto rigato dalle lacrime la aspettava cercando di mostrarsi forte.

Era ora che il suo cuore inizia a spezzarsi.

La madre che piangeva.

La rabbia e la tristezza palpitanti il cuore di  Lena,ma doveva contenersi.

Prese per mano la madre e in silenzio si recò fuori dall'edificio, in attesa di essere scortate da Caronte.....

Salve ragazze...ecco il capitolo(ovviamente)

VADO PARTICOLARMENTE FIERA DI PER QUESTO CAPITOLO(LOL) ....ora capite un come è fatta Lena ;),

COMMENTATE E VOTATE :)

AGGIORNO DOMANI MATTINA FORSE:)

BACI,CATERINA❤❤

Double face||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora