CAPITOLO_9

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"L-Luke?...quel Luke?"

Non poteva crederci. Non voleva crederci.Luke aveva picchiato la sua amica.

La sua mente era affollata di pensieri e domande e non riusciva a pensare.

La rossa capì l'inquietudine di Lena e le chiese se fosse arrabbiata con lei,mentre le lacrime le rigavano il viso e le bagnavano le labbra.

"No che non sono arrabbiata con te! Perché dovrei esserlo?È tutta colpa sua.Giuro che quando lo rivedo..."

"No tu non sai cosa è successo!Non è colpa sua,è colpa mia.Come sempre..."

In quel momento Lena voleva chiederle di dirle come era andata allora.Avrebbe voluto sfogare tutta la sua rabbia,ma ben presto la compassione si fece spazio nel suo cuore e cercò di consolare la ragazza.

"Non è colpa tua Gemma.Non so cosa sia accaduto,ma sono sicura che non è stata colpa tua.A volte la gente si incolpa di tutto non perché ne ha effettivamente colpa ,ma perché pensa di meritare il dolore causato.Ora ti prego,calmati e raccontami cosa è successo"

"Va bene,proverò a raccontati cosa è successo ,ma ti prego non arrabbiati"Gemma aveva capito che tipo era la sua amica.Si infiammava per poco,ma riusciva sempre a controllarsi.Doveva riuscire a contenersi anche stavolta o sarebbe andata male.

Lena intanto aspettava che la ragazza di fianco a lei parlasse.Troppe emozioni stava privando.

tristezza

rabbia

compassione

delusione

Perché delusione?Perché non si aspettava un simile comportamento dal ragazzo.Le era sembrato uno apposto, che andava con Claire la diceva lungo,ma oltre a quello non sembrava un tipo così male.Aveva torto.

Ma cosa si aspettava.Aveva sempre avuto una bassa considerazione degli uomini.

Forse credeva veramente che erano tutti stupidi o forse cercava di convincersene per non ferirsi.Fatto sta che era delusa e odiava se stessa per esserlo.

il suo sguardo vagava perso sul parco.Osservava alcune gocce sulle foglie di un albero davanti a lei.Aveva piovuto il giorno prima.

A tal proposito le era venuta in mente una frase di Shakespeare

" Tu dici che ami la pioggia,

ma quando piove apri l'ombrello.

Tu dici che ami il sole,

ma quando splende cerchi l'ombra.

Tu dici che ami il vento,

ma quando tira chiudi la porta.

Per questo ho paura quando dici che mi ami."

*****Quelle parole avevano inciso il cuore di Lena.Ricordò quando le vennero recitate da un suo vecchio amico.Lo aveva conosciuto al mare qualche anno prima.Si conoscevano da una settimana ,ma avevano legato molto.Era come un fratello.Come se il suo fratello ne fosse là e non l'avesse mai lasciata.

I primi tempi si sentiva in colpa perché rimpiazzava quel ragazzo con suo fratello,ma poi capì che non c'era nulla di male in quello che faceva.

Un giorno la madre di Lena chiamò la figlia al cellulare, mentre lei era in spiaggia con il suo amico per dirle che avrebbero anticipato il loro ritorno a casa.Partivano tra due ore.

Lena si scambiò il numero di cellulare con Hayes(questo era il suo nome)e lo salutò. Non si sarebbero più visti ,ma potevano sempre parlare ora che avevano i rispettivi numeri.

Fu così che Lena partì verso casa con il ricordo delle belle giornate passate in compagnia del suo amico.

Non sapevo cosa la aspettava.

Una volta a casa mandò subito un messaggio a Hayes per avvisarlo che era arrivata sana e salva e che gli mancava ,ma non ottenne risposta.

Continuò a mandargli messaggi per i due giorni seguenti ,senza ottenere risposta. Pensò che lui l'avesse dimenticata.

'si è dimenticato di me...forse non ha il cellulare accesso oppure...no...non raccontaimoci bugie,spero solo sia felice ora'

Mandò un ultimo messaggio ,stavolta alla madre chiedendole di dire al figlio che le mancava e che sperava che fosse felice.

La sera la madre le raccontò ciò che era successo.

Dopo la loro partenza il ragazzo era andato al bar e mentre rispondeva a un suo messaggio ha mangiato per errore degli arachidi.Era allergico agli arachidi.

Fu ricoverato di urgenza all'ospedale in seguito ad una intossicazione alimentare.Purtroppo il suo cuore non reagì bene e morì di infarto,a 17 anni.

Era colpa sua.Se non avesse inviato il messaggio lui non avrebbe risposto e non avrebbe mangiato per sbaglio gli arachidi.

'È tutta colpa mia.Tutta mia.Ora mi odia.È morto per colpa mia'

In ricordo di lui ,nella sua stanza ha scritto sul muro quelle frasi di Shakespeare, le prime parole che sentì pronunciare dal ragazzo.

******

Una fitta travolse il cuore di Lena al ricordo dell'accaduto.

Sembrava che tutto si fosse fermato intorno a lei ,finché non sentì qualcosa sulla gamba.

Era Gemma che cercava di attirare l'attenzione di Lena,ormai sospesa tra la realtà e il ricordo.

Ancora confusa Lena guardò Gemma di fianco a lei che aveva smesso dinoiangere e la guardava come se avesse qualcosa di strano.

"Lena stai bene?"le chiese un po preoccupata.

"Certo.Non dovrei essere io a chiederlo a te?"e sorrise"Perché non dovrei?"le chiese un po titubante.

"Stai piangendo"

"cosa?No io non sto..."stava per sorridere quando portò due dita sulla guancia destra.Era bagnata.Una lacrima le aveva solcato il viso senza che se ne accorgesse.

"Senti Gemma,torno subito.Vado solo un secondo al bar a prendere dell'acqua.Tu vuoi qualcosa?"chiese cercando di sviare l'argomento

"No ,ma perché..."

"Perfetto,vado e torno.Faccio subito" detto questo sorrise meglio che poteva e andò al chioschetto distante due minuti di camminata.Era ancora un po scossa da ciò che era accaduto quando sentì una voce proveniente da un vicolo...

Era familiare e non ci misi molto a capire chi fosse.

Luke.

Vado a pranzo ,a domani pinguiniiiiiii

vostro punk rock panda,mi polverizzo

Double face||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora