CAPITOLO_4

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Era arrivata a scuola senza interruzioni. Suonò il campanello e il bidello le venne ad aprire.

-Alla buon'ora Lena

-Buongiorno anche a te Chris-gli sorrise la mora.

Le uniche presone con le quali Lena aveva un buon rapporto in quell'edificio erano i bidelli,il preside e qualche professore. Strano,ma vero.Durante l'intervallo si isolava.Andava al bagno e portvava con sé il lettore musicale e un libro. Non aveva compagnia e non ne voleva e perciò i giorni a scuola passavano così.

-Muoviti ad andare in classe.Oggi la Cracket è in ritardo e non è ancora entrata in classe.Puoi ancora cavartela se ti sbrighi.-le disse Joseph,l'altro bidello.

Corse lungo le scale per raggiungere il piano superiore.Sembrava che oggi non facesse altro che correre.Raggiunse la sua classe e come anticipato da Joseph ,la professoressa ancora non c'era.

Si sedette al suo posto.In fondo alla classe,vicino alla finestra.Notò però una cosa nuova.Un banco accanto al suo.Non ebbe tempo di pensare che la Cracket fece il suo ingresso nell'aula.Quanto odiava quella donna.Era a dir poco insopportabile.Con quel portamento da finta donna di classe con il quale cercava di velare il suo essere volgare e ignorante.

Alta,magra come uno stuzzicadenti,capelli cortissimi e occhiali appoggiati sulla punta del naso.Camicetta con foulard al collo,annodato di lato.Gonna tubino rosa pastello e tacchi 10 cm che per una donna di 50 non sono i più appropriati.Ma non era il suo stile che infastidiva Lena.Era il suo carattere.Squadrava tutti dall'alto in basso considerandosi meglio di tutti. Voleva avere il dominio su qualsiasi cosa ,comprese le persone.Doveva essere adorata per la sua ,boh forse....intelligenza? Lena la trovava solo una persona cattiva e presuntuosa.

Tutti dovevano concordare con ciò che pensava e magari lodarla pure,nonostante lei li trattasse come animali.Lena non ci stava a questo gioco.Lei aveva le sue idee e le sue opinioni e combatteva per esse anche se doveva tenere testa a un professore per farsi rispettare. Sempre con rispetto ovviamente,senza mai essere maleducata ,ma nessuno le metteva i piedi in testa .Era per questo motivo che la professoressa odiava Lena e il sentimento era reciproco.

la donna durante ogni lezione non perdeva l'occasione di istigare la ragazza,con battutine sul suo comportamento,con apprezzamenti sulla sua vita e sulla sua persona o cercando di peggiorare il suo rendimento scolastico ,ma Lena le teneva testa facendole vedere chi era .

Come ogni lezione la donna dopo aver fatto il suo ingresso esortò i ragazzi a dirle buongiorno e di fare silenzio perché lei era entrata

-Lena,non è troppo scollata quella maglia per venire a scuola?-.Un sorriso si vedeva sul viso della donna.Tutti i ragazzi concordavano con lei ovviamente.Era qui che si vedeva chi era cane e chi padrone.

'il buon giorno si vede dal mattino' pensò Lena.Rifletté in fretta pensando ad una risposta appropriata finché non disse

-Non credo professoressa.Se lo fosse stata i miei genitori me lo avrebbero detto e poi sul regolamento non c'è scritto nulla in contrario.-e sorrise alla professoressa con un ghigno sul viso.'Beccati questo stronza'.

-Veramente sul regolamento c'è scritto.-le disse la professoressa.'Chi pensa di prendere in giro?'

-No professoressa.C'è scritto che non si possono portare indumenti inappropriati quali infradito,gonne che arrivano sopra il ginocchio e maglie che lasciano intravedere seno o reggiseno.Ho letto il regolamento.-e le sorrise ,cercando anche di ridere.Amava la sua sfacciataggine in alcuni momenti . La professoressa era rimasta spiazzata dalla sua risposta.Sapeva che stava dicendo la verità e la ragazzina l'aveva appena sminuita davanti alla classe.

Double face||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora