POV Jimin
Mi sedetti affianco a lui sul letto e lo guardai per un po'. Dopo qualche minuto mi feci coraggio e parlai.
"Hey...tutto okay? Puoi parlare con me lo sai"
"Jimin ti ho già detto che è tutto okay finiscila." rispose brusco lui. Non dovevo dargli peso, lo stava facendo apposta come forma di difesa, non dovevo arrendermi.
"Ma io non ti credo. Eri così contento, poi siamo entrati e-" non mi fece finire la frase
"Cristo stai zitto non voglio sentirti adesso!" Alzò la voce mentre mi lanciava uno sguardo che se fosse stato possibile mi avrebbe carbonizzato. Okay, ci ero rimasto male perché non me lo aspettavo. Volevo solo capire per farlo stare meglio, non volevo farlo arrabbiare.
"Okay scusa..." dissi piano accennando un sorriso. Mi alzai dal letto e mi avviai verso la porta prendendo le mie cose. Lo sentii sospirare, poi parlò.
"Merda...Jimin, scusami" si alzò e mi prese per il braccio. Non ero arrabbiato, ma volevo fargli capire che non poteva sfogarsi su di me perché mi feriva. Mi tolsi dalla sua presa e aprii la porta della camera.
"Nonono piccolo aspetta per favore scusami davvero non volevo trattarti così""Però lo hai fatto e ci sono rimasto male. Volevo solo capire che avevi"
Sospirò "Niente è solo che non sopporto la compagna di mio padre e mi sono innervosito ma non è colpa tua. Ho sbagliato a parlarti in quel modo scusami". Lo guardai e capii che era sincero dallo sguardo
"Va bene...posso fare qualcosa per farti passare il nervoso? Non voglio vederti così"
"Stai con me, basta questo" disse tirandomi piano verso di sé. Mi arresi e lo abbracciai sentendolo ricambiare subito la stretta. Ci staccammo e ci mettemmo a letto. Mi raccontò del fatto che sua madre era morta pochi anni prima a causa di una malattia, e che il padre da un anno e mezzo aveva iniziato a frequentare questa donna che però lui non riusciva a sopportare in quanto la riteneva falsa. Mi parlò della madre e dei vari ricordi che aveva con lei e capii che gli mancava dal sorriso triste che si formò sul suo viso. È per questo che aveva tirato su questo muro nei confronti del mondo? Per proteggersi dai suoi stessi sentimenti? Decisi di cambiare argomento dato che l'atmosfera si stava facendo pesante, così iniziai ad assecondare i suoi insulti nei confronti della fidanzata del padre. Feci qualche battuta e riuscii a farlo ridere. Amavo quel suono, amavo anche il suo sorriso che ogni volta svelava quei denti da coniglio che lo rendevano adorabile. Perché Jungkook sotto la sua corazza di piercing e tatuaggi nascondeva un ragazzo fragile, sensibile e molto dolce. Il fatto che solo io conoscevo questo lato di lui al di fuori della famiglia mi faceva sentire in qualche modo speciale, perché mi aveva fatto capire che aveva deciso di fidarsi di me e di aprirsi. Decidemmo di ordinare del cibo da asporto e mangiammo in camera per evitare la fidanzata del padre. Finimmo di mangiare e tolsi le scatole col cibo da sopra il letto. Mentre mettevo in ordine lui parlò.
"Voglio lasciare la scuola e trovarmi un lavoro"
Sentendo quelle parole mi fermai e lo guardai."Come lo trovi un lavoro senza diploma? La scuola è finita, manca davvero poco e poi hai finito. Non puoi sforzarti un altro po'?"
"Mhh forse hai ragione. Finiamo la scuola e apriamo un negozio io e te"
Sorrisi quando sentii che io ero incluso nei suoi piani."E che negozio apriamo?"
La mia domanda fu seguita da un momento di silenzio da parte sua, forse stava pensando.
"Che ne dici di una caffetteria? Potrebbe essere un ritrovo per i ragazzi della nostra età o anche più piccoli"
"Tu sai fare bevande da caffetteria?"
Chiesi interessato, ma lui mi guardò e capii che non aveva la più pallida idea di come si facessero. Risi e pensai a cosa potevamo aprire io e lui insieme dato che avevamo interessi completamente opposti. Poi mi venne un'idea.
"Ma certo!! Io so fare qualcosina tipo caffè e cose simili. Per attirare più persone possiamo mettere un palco e puoi esibirti!"
"Io? In cosa scusa?"
"Canto. Ho sentito la tua voce di nascosto ed è stupenda" lo vidi arrossire leggermente.
"Non so cantare Jimin"
"Si invece Kookie fidati di me! E se raccogliamo abbastanza soldi da questo progetto poi possiamo viaggiare in giro per tutto il mondo. Non ti piace come idea?"
"Mi piace piccolo, ma pensi davvero che riusciremmo ad avvicinare le persone così?"
"Si. Ho studiato canto per anni e ti ho sentito. Hai una voce bellissima e hai un grande talento" dissi convinto e lo guardai sperando di averlo convinto.
"Va bene...proviamoci"
"Si!!" sorrisi e lo abbracciai stritolandolo.
Non sapevo neanche io perché fossi così felice. Forse perché avevo finalmente un obbiettivo da raggiungere per quanto potesse essere piccolo, o forse perché condividevo quest'obiettivo con l'unica persona con cui avrei voluto condividerlo. Non lo sapevo, ma stavo progettando un futuro con Jungkook e questo bastava per rendermi felice. Qualsiasi cosa fosse successa eravamo insieme e niente avrebbe potuto separarci.
______________________________________Eccomi tornata!! Stavolta mi sono impegnata e ho aggiornato presto hehe
Non so che dire per questo capitolo, non è il massimo ma ora le cose iniziano a farsi interessanti. Intanto abbiamo scoperto una parte del passato di Jungkook, e non a caso. Ovviamente servirà per lo sviluppo della storia. Cosa pensate dell'idea di Jimin? Riusciranno a far nascere questo locale e mettere i soldi da parte per iniziare una serie di viaggi insieme?
Come sempre fatemi sapere cosa pensate del capitolo o della storia, e ci vediamo al prossimo capitolo che spero di riuscire a postare il prima possibile! 안녕~ 🍪💙

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Do you love me?
FanfictionJungkook, 17 anni, un ragazzo scontroso con pessimi voti a scuola e un brutto rapporto col padre Jimin, 18 anni, un ragazzo molto dolce, studente modello con una madre sempre impegnata nel lavoro I due sono uno l'opposto dell'altro e non hanno un be...