12. «Va bene, Web Head. Mi fido di te»

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Due giorni dopo

«Parker, Howlett, stiamo parlando del piano per distruggere l'elementale. Pensate di poter stare attenti o vi stiamo annoiando?» Domandò Fury.

«Credo che stiano pensando a come tu li abbia rapiti.» Rispose Quentin

«Non li ho rapiti, avevano degli impedimenti e io li ho rimossi.»

Sybil alzò gli occhi al cielo: «Ho capito il piano, e penso che lo stesso valga anche il mio amico aracnide.» In tutta risposta Peter annuì. «Dobbiamo portare in salvo i miei amici, prima.»

«Sì. E l'elementale deve stare lontano dal metallo...» iniziò Beck, guardando Sybil. «Sarebbe meglio se restassi con i tuoi compagni, quindi.»

«Non dire cazzate, Beck.» La ragazza Gli lanciò un'occhiataccia. «Sybil, il tuo intero scheletro è fatto di metallo. E dato che può assorbirlo-»
«Non può semplicemente assorbire l'adamantio. Prima che lui ci riesca io l'avrò già ucciso.» Si avvicinò all'uomo. «Io verrò con voi.»
«È pericoloso, Miss Howlett.» Il tono di voce sembrava insistente, come se la volesse il più lontano possibile.

"Qual è il problema Beck? Perché mi vuoi fuori dai giochi?" Si domandò la ragazza.

«Okay, Beck. La sottoscritta Sybil Howlett giura di non far parte della missione.» Mentì.
«Brava, Sybil. Non sai quanto questo possa essere d'aiuto.» Fece un sorriso compiaciuto.
«Tutto pur di aiutarvi, Beck.» Ricambiò il sorriso.

«Io adesso devo andare.» Dissero in coro Peter e Sybil, prima di dirigersi verso l'uscita.

«Non mi aspettavo di dover salvare il mondo quest'estate.» Disse il ragazzo, quando ormai i due furono fuori dalla base. «Ma è questo che fanno gli eroi, giusto?» la mutante annuì, in silenzio. «È solo che... non lo so. Vorrei solo tornare alla mia gita. Anche se sembra da egoisti.»
«Non sei egoista solo perché vuoi rilassarti, Peter. E... mi dispiace se ti abbiamo coinvolto. Mi dispiace anche di essere felice di averti coinvolto.»
«Non importa. Lavoriamo bene insieme, no?»

«Peter, Sybil, siete qui. Fury mi ha mandato per vedere come stavate.» La voce di Beck li fece voltare.

«Sul serio?» Chiese Peter.

«Non avete il sarcasmo su questa terra?»

I due iniziarono a parlare, ma Sybil non li ascoltava, troppo presa dai suoi pensieri.

"Da ora in poi devo essere una persona migliore, devo essere la migliore versione di me." Giocherellò con una ciocca di capelli. "Ora sono Wolverine." Sorrise spontaneamente.

Wolverine.

Le piaceva come suonava quel nome e pensava che forse, un giorno, sarebbe riuscita ad identificarlo come suo.

Alzò la testa, osservando il cielo stellato.

Adorava le stelle, o qualsiasi cosa riguardasse lo spazio in generale. Si era fatta comprare un telescopio dal padre, quando era piccola, e spendeva ore ed ore ad utilizzarlo.

Aveva sempre amato il cielo stellato. Adorava pensare alla vastità di esseri che abitavano lo spazio, e voleva conoscerli tutti. Visitare tutti i pianeti.

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