{4}Forma e vita

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Progettata sull'apparire,
Ho perso di vista il mio essere

Clara
Non ricordo quando sono diventata così.
Prima, ero una persona completamente diversa.
È vero, porto sempre i miei lunghi capelli castani che mi arrivano fino al seno, ho sempre la pelle ambrata, il corpo sinuoso con qualche curva di troppo e gli occhi dello stesso colore dei capelli, tutto che mostra le mie origini meridionali.
Non è cambiato il mio aspetto esteriore, ma la forma sta prendendo il sopravvento sulla mia vita.

Perché la forma: la maschera, che utilizziamo per sopravvivere in questo mondo, ha sopraffatto la vita: il nostro essere interiore che contiene, sogni, pensieri e sentimenti.
Perché troppo concentrata sull'apparire: sicura di me, indistruttibile e inarrestabile, ho perso di vista il mio vero essere.

Ho perso di vista, il sogno di avere un giorno una famiglia tutta mia.
Il godermi la mia vita, finalmente con la mia tanto bramata libertà.
Visitare luoghi lontani, dove da piccola potevo solo sognare di toccarne il suolo.
Ho perso di vista,il motivo per il quale sono andata via di casa, vivere liberamente.

Con tutto questo apparire in un modo, troppo impegnata a far capire che noi donne possiamo tutto, sto nascondendo ciò che ci caratterizza: dolcezza e fragilità.

Con tutto questo apparire in un modo, troppo impegnata a far capire che noi donne possiamo tutto, sto nascondendo ciò che ci caratterizza: dolcezza e fragilità

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Lavoro in uno studio legale a Milano da circa 4 anni.
Quando siamo andati via da Belmonte Mezzagno, in provincia di Palermo, il paesino dove siamo nati e abbiamo vissuto buona parte della nostra vita, siamo siamo andati ad abitare a Milano.

Mio fratello essendo più grande di me, è andato a lavorare all'età di 18 per darci un futuro migliore, sacrificando se stesso per me, noi.
Io ho continuato gli studi, mentre lui ha deciso di fermarsi una volta finita la scuola superiore.
Per lui non è stato un problema non finire gli studi, perché lui ha sempre vissuto per me e la danza.

Non poteva non lavorare per farci avere tutto quello che abbiamo ora, e non poteva vivere senza la danza perché è il pezzo più profondo che compone il suo animo.

Una volta essere andati via da "casa", ho cominciato a dare una mano anch'io economicamente, lavorando e studiando allo stesso tempo.
Non potevo lasciare che mio fratello rinunciasse a l'unica cosa che lo facesse sentire libero e in pace con se stesso.
Non volevo pesare totalmente nelle sue spalle, quindi mi sono munita di forza di volontà e sono andata a lavorare come commessa in un negozio di abbigliamento.

A causa di tutto questo, però non potevamo vivere una vita serena, come tutti i ragazzi della nostra età.
Così ci siamo sostenuti e dati forza a vicenda, affinché a nessuno dei due venisse un crollo emotivo.

Siamo riusciti a cavarcela da soli, ad avverare i nostri sogni ,almeno in parte, e ci siamo creati qualcosa di solido.
Tutto questo, però ha avuto delle ripercussioni sulla nostra vita sociale.
Sono poche le persone con le quali abbiamo stretto un rapporto stabile, basato sulla fiducia.
Que persone sono: Gaia, Valentina, Giovanni, Riccardo e Sofia.

Gaia è una sorta di sorella per me.
L'ho conosciuta appena trasferitami qui, è l'unica persona (a parte mio fratello) a esserci sempre stata per me.
Valentina e Riccardo sono dei miei colleghi, nonché amici; Giovanni e Sofia sono colleghi di mio fratello, Sofia però è come una seconda sorella per lui, la prima sarò sempre io, a volte dormono insieme, escono insieme, ogni volta che ne hanno la possibilità stanno insieme.
Mio fratello è sempre felice quando è in sua compagnia, e la sua felicità si trasmette sul mio viso, come uno specchio.
Insomma, siamo uno la felicità dell'altro.

SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti miei cari lettori reali.
Avevo voglia di scrivere, l'istinto mi ha portata ad aggiornare questo libro, quindi eccomi qui.
Spero vi piaccia questo capitolo e la storia in generale.
Fatemi sapere cosa ne pensate e nel frattempo vi lascio con una domanda:
Qual è il vostro personaggio preferito tra le due storie, e perché?.
ADIOS CHICOS/AS☆

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