3.2 L'Imperatrice - Come i Diamanti

616 49 3
                                    

Villa Courteney, Dover. 14 Agosto 2011

Christian stava facendo riposare gli occhi dopo aver passato le ultime ore a guardare i video delle Sail Tower. I vetri di una delle due torri del complesso si erano infranti in un secondo. Aveva osservato le immagini di bassa qualità fotogramma dopo fotogramma cercando qualcosa di cui nemmeno lui aveva idea. Quando le prime notizie erano trapelate sui telegiornali, e le speculazioni erano rimbalzate da un capo all’altro del pianeta, aveva ordinato a Mikelich di scaricare sul computer tutto il materiale possibile sulle Sail Tower. Non solo immagini del disastro, ma anche sulla sua costruzione, sull’inaugurazione e sul suo proprietario. La prima volta che era apparso il nome di Bowers aveva sobbalzato sulla poltrona di pelle. Conosceva quel nome, pochi giorni prima aveva visto delle carte firmate da lui indirizzate a sua madre, la presidentessa della Courteney Corp.

Il materiale che aveva trovato Mikelich sulle sue aziende e sulla sua persona lo avevano lasciato perplesso. C’era molto poco sui Bowers su internet nonostante l’azienda fosse in attività dai primi del novecento. Le foto dei vecchi giornali erano rare, spesso riguardanti gli anni cinquanta e l’era del boom economica, dove i Bowers di Philadelphia avevano iniziato a espandersi in tutto il mondo, dall’America all’Oriente. Le idee innovative avevano permesso loro di arricchissi in fretta e avevano mantenuto alti standard fino a oggi.

Come la Courteney Corp. lavoravano in diversi ambiti compresa la biogenetica, le fonti energia alternative e l’industria militare. Più scavava, più il nome e il marchio Bowers saltava fuori. Erano ovunque eppure c’erano poche foto su di loro, preferendo mandare avanti avvocati e portavoce che apparire di persona.

– Si assomigliano molto. – disse Mikelich interrompendo la linea dei suoi pensieri alla deriva.

Aprì un occhio per guardarlo male. – Chi?

– Il signor James Bowers e suo nipote, l’attuale presidente Alexander.

Christian tese una mano per farsi passare i documenti che il maggiordomo aveva appena stampato. La foto in bianco e nero era sgranata, però si potevano riconoscere i volti dei trentacinque ospiti a un ricevimento di gala di più di sessant’anni prima. Tra di loro, James Bowers si intravedeva appena, messo in ombra da due uomini accanto a lui. Senza dire nulla, Christian voltò pagina è studiò l’altra foto migliorata digitalmente. Era stata scattata nelle ultime ventiquattro ore dopo l’esplosione alla torre di Singapore. Il giornalista era riuscito a catturare di sfuggita l’attuale presidente mentre saliva sulla limousine.

Continuò a passare da una foto all’altra, soffermandosi sulla fisionomia dei due uomini. – Non c’è alcuna differenza. – mormorò. – La linea della mascella è pressoché identica, così come il naso e la forma delle labbra. Sono...

– Sono la stessa persona, signorino. – finì per lui Mikelich quando gli mancarono le parole. – Solo tra gemelli potrebbe esserci una somiglianza simile, ma le due foto hanno sessant’anni di differenza. Anche se sono nonno e nipote è impossibile che...

– So come funziona la genetica. – abbaiò frustrato per la libertà che Mikelich si era preso.

Erano lontani i tempi in cui lo lasciava parlare e Christian lo ascoltava pur conoscendo già la risposta. Ed entrambi sapevano che non sarebbero più tornati. Christian aveva imparato la lezione e si era ripromesso di non fidarsi più dell’uomo che lo aveva cresciuto e addestrato. – Sta’ al tuo posto. – gli ordinò.

Mise a tacere la fitta di dolore che quell’ordine gli procurò e tornò a concentrarsi sui video e su quell’uomo. Non c’era alcun dubbio che era come lui ed era probabile che le due persone nella foto fossero la stessa. – Alexander Bowers ha almeno settant’anni, ma non ne dimostra più di quaranta. – la notizia non gli faceva piacere. Più tempo vivevano, più gli Arcani ricordavano e diventavano forti.

La Regina di SpadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora