Boyz With Fun

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Yoongi's P.O.V

<Wooo~> esclamarono i ragazzi urlando.
Entrando nella stanza di Namjoon e Jin, questi ultimi si lasciarono cadere sul letto ridendo.
La mia stanza era la numero 22, a pochi metri dalla 20, cioè la loro; così presi le mie cose e andai verso la mia.
Quando aprii la porta rimasi senza fiato:
c'era un letto matrimoniale, una finestra enorme che dava sulla laguna, una cabina armadio in cui entravo benissimo anche io e nel bagno, c'era una vasca idromassaggio.
Non ero abituato a tutto quel lusso ed è per questo che pensavo che non sarei riuscito a godermelo fino infondo.
Mi buttai di peso sul letto e senza rendermene conto, mi addormentai.

<C'è qualcuno? Aprite!>
Una voce femminile che bussava alla mia porta mi svegliò - dopo non so quante ore di sonno.
Mi alzai lentamente e andai ad aprire.
<C-cosa ci fai nella nostra stanza?> disse la ragazza che mi trovai davanti. Aveva i capelli raccolti in una coda e dei vestiti casual.
Al suo fianco, un ragazzo alto vestito di nero con un cappello. Quest'ultimo sembrava coreano.
<Eh? La vostra stanza?>
Il ragazzo alza lo sguardo, incontrando il mio.
<La nostra stanza è la 22> disse lui.
<No, la MIA stanza è la 22> replicai io.
La ragazza prese il telefono e mi mostrò il biglietto online.

"Biglietto per 2 adulti, stanza numero 22"

Guardai i ragazzi negli occhi, per poi tirare fuori la chiave dalla tasca.
Sulla chiave era inciso il numero 22.
<Ci dev'essere stato un errore. Ci hanno dato una stanza in comune perché le ultime due stanze erano state occupate all'ultimo minuto...> affermò la ragazza, guardando il ragazzo. Il...suo ragazzo?
<Per favore, venga con noi alla reception e...chiariamo questa cosa insieme> disse il ragazzo lasciando le sue valigie davanti alla porta della MIA stanza.
Scesi con loro e parlammo con la donna addetta alle chiavi delle stanze.
<Chiedo scusa, è stato un errore mio...>
La donna prese le mie chiavi e mi diede quelle della stanza 21.
Tornando verso le nostre stanze, feci qualche domanda ai due ragazzi.
I due ragazzi erano studenti di una scuola d'arte in Corea e avevano vinto un viaggio in Italia.
<Bene...quindi, ci si vede> dissi entrando nella mia nuova stanza.
I ragazzi annuirono ed entrarono nella loro.
Già, totalmente diverse.
Questa, aveva un letto singolo e la finestra dava sul cortile dell'hotel.
Sistemai i miei vestiti dentro i vari cassetti sparsi e accesi il telefono.
Ritrovai decine di chiamate perse dallo stesso numero; sapevo benissimo di chi si trattava.
Solo il suo pensiero mi dava la sensazione di soffocare.
Erano le 17. Mi annoiavo e non sapevo come intrattenermi, così decisi di richiamare quella ragazza.

<Finalmente mi hai richiamata> disse lei.
La sua voce mi metteva i brividi.
<È l'una in Corea...cosa fai sveglia?>
<Mi divertivo pensando a te>
Scandiva le parole come se...ci tenesse a farmi capire quello che aveva da dirmi.
<Va' a dormire. Sono lontano, non ci vedremo per molto tempo> affermai.
<Non ne sarei così sicuro. Sono più vicina di quanto pensi>
Dopodiché sentii delle risate e la chiamata si chiuse.

Red Wire -Suga (민윤기)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora