Comico è il fatto che nulla perdura, il tempo muta e suggerisce forme e sfumature differenti da quelle precedenti. Curioso invece il momento nel quale si riconosce di aver già visto qualcosa ed averne la sensazione uguale, sia nel tatto, che nella vista, che in tutti gli altri sensi.
Come equazioni esponenziali e logaritmiche con asintoto lo zero, nei giorni appena vissuti camminavamo dello stesso passo avvicinandoci quasi come stanchi bradipi. Il sole segnava le ore mentre cercavamo l'ombra per riposarci un po'. Dal nostro primo incontro ci siamo comportati con nobile distacco, cercadoci con la mente e sperando in una qualsiasi risposta da parte dell'altro, ci guardavamo di soppiatto studiandoci nelle nostre gesta quotidiane e sotterrando le parole che gorgogliavano nel nostro stomaco. Giravo intorno a te ma mantenevo la distanza, sembrava proprio che stessimo seguendo i passi di un'invisibile e lenta danza solo a noi nota. Alla mattina, come se la luna avesse congelato le azioni e le persone, restammo a guardarci con le punte delle dita quasi in contatto; in una notte di pieno giorno, confusi dall'atmosfera asfissiante non ci rendemmo neanche conto che ad un tratto, quasi all'improvviso, le nostre spalle combaciarono fino a completare il nostro semplice puzzle da 2 pezzi solo composto; alla sera invece, mentre le persone s'accingevano a trovar giaciglio, per un caso a me sconosciuto, riuscii a farmi venire il coraggio di sfiorare con la punta del mio indice la tua fronte, fino a quando tu mi presi la mano e me la stringesti a te, senza lasciarmela, per più di un'ora almeno. La notte infine ci scrisse negli occhi la nostra virtù, rea d'amore e logora di pioggia salina. Il mattino avvenire ci trovammo ancora insieme, ma non poteva esserci felicità nel sapere che del sentimento provato era già stato fissato il termine. Rimasi lì, guadandoti mentre passavi tra barriere di vetro invalicabili e fili di stoffa interminabili, contando sulle dita della tua mano i mesi che avremmo dovuto aspettare per vederci di nuovo.
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Dipende
PoetryEsausta, cerco di ritrovare in me stessa, quella che sembra essere la mia coscienza di una volta. Pronta a cambiare piccoli pezzi ormai inutili e decrepiti della pazzia che ho in testa, provo scavare ancora più a fondo, nei miei ricordi, per ritrova...