Hannibal

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Io e Hannibal riuscimmo a scappare dopo il crollo del casale e dopo essere stato salvati fummo messi in un penitenziario per orfani... Costruito nel castello dei Lecter. Per Hannibal fu traumatico dover vivere come prigioniero nella sua vecchia dimora dove era nato e dove aveva vissuto con la sua famiglia.

Vorrei poter dire che soffriva,  ma non fu così,  il giovane Hannibal Lecter ormai era un guscio di acciaio freddo. Non sopportava le guardie e spesso quando lo importunavano le feriva con forchette o coltelli e spesso per questo veniva rinchiuso nel seminterrato in una cella isolata.
Ciò che non sapevano era che in quella cella si trovava un tunnel nascosto,  grazie a quello io e Hannibal riuscimmo a scappare e da lì ci preparammo a raggiungere la Francia dove viveva la zia di Hannibal.
Non fu affatto un viaggio facile, ci intrufolavamo nei treni,  faceva freddo per scaldarci ci stringevamo l'uno all'altro, in quei momenti realizzai di quanto il mio cuore battesse forte. Nonostante la sua freddezza il mio cuore era pazzo di lui, sapevo già che avrei fatto tutto pur di restare con lui e sapevo di non poterlo nascondere a lungo perciò presi coraggio,  su quel treno, stretta tra le sue braccia decisi di farlo, gli accarezzai la guancia in modo da girarlo verso di me e baciai le sue labbra gelide. Inizialmente rimase impassibile poi le sue labbra andarono a creare un piccolo sorriso e poi le sue braccia mi avvolsero scaldandomi e cullandomi fino a farmi addormentare.

Hannibal Lecter e L'Angelo della Morte (Hannibal X Clarice)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora