La nonna con gli occhi mi segue.
Devo fare in fretta.
Non accendo la luce,capirebbe dove sono diretta.Salgo la stretta,traballante scala.
La scala,che dalla stanza delle spezie sale su, su in alto al di sopra del solaio...in soffitta.
Sotto il tetto.Negli anni ripostiglio di...granaglie.
Oggi deposito,cumulo di vecchi ricordi,custodia di celati,nascosti...segreti.Io non posso andare lassù!
Mi è proibito!《Non andare mai in soffitta Sofia mai! per nessun motivo,troppo pericolosa la scala!mi hai capito bene?non voglio vederti andar su!.》
E quel desiderio sempre più... forte.Tutto cio che è proibito,vietato,risveglia fantasie raddoppia ... curiosità.
Immaginavo così la soffitta un luogo di fate,spiriti silenziosi, anime pie.
Un luogo dove entità, fluttuavano leggere tra polveri magiche in ampolle di vetro dai lunghi, sottili,polverosi colli.
Di magici filtri incantati,dalle delicate sfumature ambrate,( come gli acini colpiti dal sole sui grappoli penduli della verde vigna).
Filtri che...stanchi, di restare intrappolati tra quelle mura, spingevano con mani invisibili su tappi di tarme e
liberi, scendevano veloci per arrivare a me ed esaudire in un lampo tutti i miei più grandi desideri.Fantasticavo di una donna fatata dal lungo mantello turchese e come su un tappeto magico,mi trasportava leggera sui tetti aguzzi di antiche città.
Questa fata che,diretta e sicura mi lasciava scivolare da un lembo del lungo mantello giù,tra due braccia aperte di...mamma e li, così ,ferma, immobile nel suo stretto,infinito abbraccio... sentire colmarsi quel..buco quel vuoto profondo che ogni giorno si espandeva e si espande.
Quel vuoto che sento qui tra il petto, proprio qui sul... cuore.No!no! non voglio piangere!!
Devo fare in fretta!.Una mano sul muro, il freddo contatto,ritraggo le dita.
Salgo piano.
Il cigolio delle assi schiodate,mi accapona la pelle!.
In alto il rifugio più grande, ripeto la mia voce un po' mi rincuora.
Un gradino...un altro.
Oddio!!!Mi blocco!
Qualcosa,qualcuno... mi sfiora. Ho qualcosa...sul braccio.
Trattengo un grido!!!
Tremo!.
Non so cosa, non so chi mi abbia toccato.Barcollo!.
Non c'è un appiglio.
Perdo l'equilibrio,come un ubriaco cado con un tonfo.
Lo spigolo del gradino sul fianco.Un rantolo.
Un respiro profondo..un brivido freddo,il gelo nel sangue.Mi fermo.
È solo un ragnetto Sofia,mi faccio coraggio ma tremo...solo un piccolo ragnetto.
Aspetto
La soffitta è vicina.
Una mano sul fianco.
Sono quasi in cima.
Forza Sofia !In alto il rifugio più grande!
Un altro gradino.
Ma...
il piede non trova sostegno...penzola inerme nel ...vuoto ...una voragine che lo risucchia.
Scende più giù, la gamba pesante... lo segue.
-Aiutoooo!-
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Lo chiamavano DONO # WATTYS 2019 #
ParanormalFin da bambina Sofia si accorge di avere quello che la nonna chiama Dono , vedere il futuro delle persone che la circondano. La sua ipersensibilità, la porta a sognarne la morte .Un orologio le indica in modo esatto l'orario del decesso e non sbag...