Lo chiamavano DONO # WATTYS 2019 #

La luce dei tuoi occhi ...si spegne

Con la mano che è rimasta libera,lo colpisci,con le poche forze rimaste,batti...batti su quell'orribile schiera,non si muove.
《Non lo fareee! Ti prego,nooo!noooooo! noooooo!.》

Nel tuo grido una supplica,una preghiera...sordo continua,ti tocca.

Ansimando,si abbassa i pantaloni.

In modo frenetico,si muove sopra di te e poi ancora...ancora e ancora.

Non gridi più!

Non ti muovi più!

Il tuo viso al cielo!.

Grosse lacrime scendono nel silenzio.
Nessun rumore attorno e la luce che distingueva i tuoi occhi lentamente,piano...si spegne.

Con fatica si solleva da terra,si sistema in fretta la cintura e ancora ansimante... minaccia.
《Se lo dici a tua madre torno e ti chiudo per sempre la bocca.》

Con gambe pesanti,si inoltra fra i campi.

Rimani così a terra.

Guardi ancora il cielo,le tue braccia aperte come Gesù...nel crocifisso al collo di nonna.

E non ti vedo più.

Sono qui in questa maledetta soffitta.
Il mio corpo si muove da solo,un movimento convulso,che non controllo,che non riesco a fermare.

Devo uscire da qui,mi sento soffocare, mi  manca l'aria!.

Quel corpo è dell'uomo senza volto,lo stesso della fotografia.
Era quello vicino alla nonna, io non l'ho mai visto qui in casa,
non l'ho proprio mai visto.
Chi gli ha strappato la faccia,la nonna? tu.. mamma ?

Vorrei sentirlo gridare, forte più  forte di quanto  gridavi tu.
Vorrei staccargli davvero la testa,come la nonna ai conigli.

Cosa ti ha fatto?
Perché si muoveva sopra di te?
Perché ti ha gettato per terra se tu non volevi?
Perché ansimava così?
Perché nessuno mi dici mai niente?.
Percheeeee'?
Dove sei mamma?
Perché non torni da me?.

Ora il vento soffia più forte entra dai pertugi,polvere sospesa nell'aria.
Apro la porta,mi giro per un ultima occhiata ma qualcosa in fondo, laggiù, nella parte più bassa del sottotetto, qualcosa,la sotto...si muove.