Artigli incastrati che graffiano.

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Nessuno mi sente!
《Aiutooo!.》
Rimango ...così.
Una gamba che penzola nel vuoto!
E io non so più cosa fare.

Mi mordo le labbra e poi ancora e ancora piu forte .
Non voglio gridare più!.

In un traballante equilibrio guardo verso il basso.
Bloccata!
In trappola,come una volpe in una tagliola.
Incastrata in un buco,un foro marcio di questo vecchio... fetido, legno.
Conficcate nella pelle milioni di schegge.

Minuscoli,appuntiti spilli,entrano nella carne viva, si fanno strada,vi penetrano in fondo, giù.
Ferite che si aprono che... bruciano.
Fa male!
Mi viene da piangere.

A un passo dalla soffitta e io ...

Penso alla nonna a Janko alle lettere luminose tra le fiammelle dei ceri rossi.
IN ALTO IL RIFUGIO PIÙ GRANDE.
Cosa c'è lassù?

Appoggio il corpo al muro,entrambe le mani ai lati e tiro con tutta la forza che ho...tiro.
Scaglie di legno come artigli graffiato, si incastrano,il pulsare prepotente del ..sangue.
E poi,un...rumore.

Lieve, impercettibile..

A piccoli, lenti, passi qualcuno sta salendo le scale.

Trattengo il fiato.
Non mi posso girare.
Non respiro più!.

Qualcosa mi si avvicina da dietro e
...mi manca l'aria.

Vorrei fuggire,tiro ma ...il legno non cede.

Una piccola,umida lingua si appoggia alla gamba che è libera.

Biko.
Tra i singhiozzi ,respiro.
《Va via,via muoviti torna giù! ti puoi far male vai giù!.》
Con nuovo interesse mi annusa,l'odore del sangue lo attira.
《Ti ho detto di andare scendi!.》
Ubbidiente...va.

E io tra le lacrime,continuo a tirare.
Finalmente qualcosa si muove,la coscia si libera.
Il polpaccio più sottile in fretta...la segue.

Mi siedo in ciò che è rimasto di questo putrido legno.
Liquido,caldo,vischioso,tra le dita.

Una treccia di aglio alla parete,si intruffola tra i miei capelli.

La porta è lì a un passo da me.
Posso toccarla .
Mi alzo.
Dalla gamba ferita gocce,stille che scendono...lente.

Un lungo,arrugginito,chiavistello è davanti a me.

Mi avvicinò.
Il cuore ora batte... impazzito!.
Sono in soffitta.

Nel mondo più alto,vietato.
Nel regno incantato delle mie fantasie.
Paura,emozione ...smania.
Smania, di scoprirne i segreti o...il segreto.
La cosa di cui io non posso,non devo sapere.
Con la manica della maglietta,asciugo le lacrime.
Apro in un tempo che sembra lunghissimo.
Arriva delicato,un profumo,un aroma sottile,un odore leggero,fruttato.

Sono dentro.
Buio!.
Come un cieco... su un volto a lui sconosciuto,percorro le lunghe pareti.
Mani che tastano,alla ricerca di un interrutore che...non c'è.

Poi sulle dita,velluto.

Una tenda nasconde un battente è chiuso!.
Ma da un lato un foro di un picchio?.
Uno sprazzo,un raggio...violento di luce.
E il cuore, che...impazza.

Lo chiamavano DONO # WATTYS 2019 #Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora