Scendi piano.
Il tempo sembra rallentare e accompagnare i tuoi movimenti.
Non fiato .
Non voglio distrarti,molti rami sono spezzati e altri,secchi, si staccano al semplice tocco delle mani .
Anche la nonna tace;il naso all'insù.
Biko, e' strano; non vuole che le lucertole attraversino il prato in cerca di un angolo al sole,ma adesso scodinzola,mi sembra pure felice .
Poi un botto !.
Hai fatto un salto... sei a terra .Il tonfo ha fatto librare al vento le foglie del salice; si staccano dai tuoi capelli, escono dalle tasche dei tuoi pantaloni,dalle pieghe del tuo maglione.
Volteggiano nell'aria illuminate dalla luna,come tanti, piccoli minuscoli coriandoli d'argento.
Mi avvicino... come un leone si avvicinerebbe ad una gazzella; piano, piano,lentamente.
Ho il sospetto tu voglia scappare e intanto...ti osservo.
Sei nero come l Africa, ma non sei africano, il ciuffo ti copre un occhio, non riesco a vedere l'altro, il tuo sguardo è rivolto ai miei piedi che adesso sono nudi ;non so come, ne dove, ho perso anche l'altra ciabatta.
Ti mordi le labbra carnose,le braccia a penzoloni ma rigide.
Il tuo è un animo arreso .
Ormai ti sono vicina,se allungo un braccio ti posso toccare.
Non lo faccio e piano mi avvicino ancora un po'.
Sollevi di poco il mento...mi guardi.
L' occhio che tieni coperto è livido... sei stato picchiato; gocce di sangue scendono lente....
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Lo chiamavano DONO # WATTYS 2019 #
ParanormalFin da bambina Sofia si accorge di avere quello che la nonna chiama Dono , vedere il futuro delle persone che la circondano. La sua ipersensibilità, la porta a sognarne la morte .Un orologio le indica in modo esatto l'orario del decesso e non sbag...