Capitolo 2

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" Principessa? E' ora di alzarsi! Ma buongiorno!"
Provo ad aprire gli occhi e mettere a fuoco il tizio che stamattina ha deciso di entrare in camera di prima mattina urlando senza ritegno.
Non è uno, sono due.
Ma non se ne salva mezzo.
"Buongiorno un cazzo" mi metto seduta strofinandomi gli occhi con le mani.
"Alvis corri, afferra la corona per terra che io non posso, devo custodire la colazione regale" gli impone Mameli mentre Alvis si butta per terra in cerca della mia finezza perduta.
Rido cosi tanto che ho bisogno di bere un sorso d'acqua o finisco per strozzarmi con la mia stessa saliva.
"Senti se devi morire non in casa mia, contieniti" mi dice Alvis sedendosi ad un lato del letto, mentre Mameli fa lo stesso dall'altra parte poggiando sulle mie gambe un vassoio con caffè e latte, fette biscottate, burro e marmellata.
Gli rivolgo un dito medio, mentre mi porto la tazza alla bocca.
"A che ora hai il treno?" mi guarda Mameli tornando improvvisamente serio.
"Pensavo di prenderlo per le sei e mezza, non voglio arrivare tardi a casa. Domani ho le prove e voglio essere in forma" mi trema un po' il labbro per l'ansia, quasi mi passa l'appetito.
"Sarai formidabile come sempre Tish, son certo che butterai giù tutta Gorizia" mi dice Alvis e so che lo pensa per davvero.
Sorrido in risposta, sa quanta poca stima ho di me e della mia voce.
Ho sempre fatto fatica a credere in me stessa, ma per fortuna ho trovato chi lo fa anche per me.
"A me importa che tu stia bene T. Non me ne frega un cazzo del live di domani. Cioè si, son sicuro che renderai giustizia alla fiducia che la tua città ti ha dato. Ma a me interessa che tu non stia più come stanotte. Cazzo guardati, stai facendo un sacco di strada, un sacco di bella musica. Goditi tutto questo e prenditi la felicità che meriti" lo dice tutto d'un fiato poggiandomi una mano sulla gamba.
"Poi siamo sempre disponibili per vederti sbroccare ancora. Io un po' meno, Alvis un po' di più"
"No, non sono un badante" lo ammonisce, più serio che ironico.
"Okay, basta mamma e papà. Basta principessa, colazione, ramanzine e dolcezze. Vado a vestirmi, sono le due e alle quattro ho appuntamento con Rudy per un caffè" dico alzandomi dal letto e prendendo la mia roba dal borsone.
Mi ficco in bagno e mi guardo allo specchio.
Ho una faccia devastata, il trucco sbavato, la carnagione del viso pallida, gli occhi più grigi e la bocca secca.
Apro l'acqua del rubinetto e mi chino per portarmela al viso.
Mi lavo i denti, un filo di mascara, i miei dots e mi cambio prima di uscire.
Torno in camera per raccogliere le ultime cose sparse, sistemo il borsone e raggiungo i miei ragazzi in cucina.
"Siamo pronte?" Mameli si alza dal divano prendendo le chiavi della macchina sul tavolo.
"Io non ti posso accompagnare Tish, ho un incontro per una collaborazione. Mi ha fatto piacere averti a casa anche se per così poco" si avvicina scompigliandomi i capelli con una mano e lasciandomi un bacio sulla fronte.
"La porta è aperta per te, quando ti pare" aggiunge, e questa volta sono io a lasciargli un bacio sulla guancia.
"Io vado ad accendere l'auto che mi state facendo salire i conati" fa finta di vomitare e io rido per quanto sia buffo.
Saluto Alvis di nuovo prima di raggiungere Mameli in auto.

Cantiamo 'Latte di Mandorla' a squarciagola e per un attimo mi sento più leggera rispetto a ieri.
Mi sento come qualche mese fa, quando eravamo ad Amici e la spensieratezza era di casa.
"E' una bomba Mame, hai spaccato di brutto" lo dico con una tale enfasi che lui si gasa e temo per la mia incolumità.
"Lo so bro ceh, sono un poeta" mi guarda con un sorriso da buffone e mi diverte perché è pessimo in questo ruolo.
"E anche poco modesto, ricordati che la tua vera carriera è fatta di materassi e pubblicità. Mameliflex!"
Ridiamo di gusto entrambi, quasi con le lacrime agli occhi.
Tra la musica e il nostro chiasso in questa macchina non si capisce più niente.
"Quanto avrei voluto esser presente ed essermi gustata quella scena dal vivo" mi asciugo le ultime lacrime appoggiando la testa sul sedile, mentre Mameli si ferma parcheggiando.
"La rifarò solo per te, lo prometto. Basta che ti aggiusti 'sta testa di cazzo e la smetti di farmi prendere infarti." mi slaccia la cintura di sicurezza e mi abbraccia.
Non aggiungo altro, mi conosce bene anche lui e sa che non aggiusterò proprio un bel niente.
Son brava a peggiorarle solo le cose io.
"In bocca al lupo Tish"
"Crepi malissimo Mame" gli sorrido, lo ringrazio e scendo dalla macchina.

L'ossimoro del respiro mancatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora