Quindicesimo Capitolo (Prima Parte)

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Cinque anni prima...

Oggi è il gran giorno. Quello che sto aspettando da parecchi mesi, quello che ho immaginato miliardi di volte, quello che ricorderò per sempre. È oggi. Non riesco ancora a crederci. Stefano mi ha chiamata stamattina per avvisarmi di aver organizzato una serata speciale e, poco dopo, mi ha fatto consegnare da un fattorino l'abito da sera rosso abbinato a delle scarpe magnifiche dello stesso colore, che sto indossando. Ho trascorso l'intera giornata a prepararmi per la serata insieme a mia madre e a Marika che, con mia enorme sorpresa, ho scoperto verrà con noi a Napoli. Per un momento ho anche creduto di aver capito male le intenzioni di King, ma lei mi ha assicurato che le occorre solo un passaggio per raggiungere il nuovo ragazzo che sta frequentando, facendomi tirare un sospiro di sollievo. Nonostante ciò non sono riuscita a tenere a bada l'agitazione che mi attanaglia da circa otto ore. Ho paura. Paura di fare l'amore. Paura di non saper come muovermi, di dire la cosa sbagliata, di fare una delle mie solite figuracce. Ho persino paura di non sentirmi a mio agio, anche se so perfettamente che con Stefano al mio fianco lo sono sempre stata. Forse è perché da quando due giorni fa mi ha raccontato i suoi gusti non mi sento più alla sua altezza, o forse è perché non voglio che tutte le splendide fantasie che ho avuto in questi mesi vengano disintegrate dalla realtà. Cosa succederebbe se scoprissi che fare sesso con Stefano non mi piace per niente? Sarei obbligata a farlo pur di non perderlo. E se invece fosse lui a non essere in grado di provare piacere insieme a me? Mi lascerebbe, ne sono certa, e io finirei i miei giorni sentendomi una nullità. Perché deve essere tutto sempre così difficile? Spazzolo i miei capelli pensando a quanto vorrei aver già fatto sesso prima di conoscere Stefano. Adesso non mi sentirei così nervosa, probabilmente. «Luce, tesoro girati. Fatti guardare» dice mia madre alle mie spalle. Osservo titubante la sua figura nello specchio di fronte a me, prima di voltarmi e incrociare il suo sguardo lucido.
«Sei bellissima» esulta afferrandomi le mani, squadrandomi con attenzione da capo a piedi. «Sei cresciuta» afferma, poi, con gli occhi fissi nei miei.
«Prima o poi succede a tutti, sai? È così che funziona» sdrammatizzo curvando le labbra in un sorriso timido.
«Già. È solo che non ci si abitua mai. Eri così piccola e ora guardati» mormora facendomi fare un giro completo su me stessa. «Sei una donna. Una bellissima donna» aggiunge lasciandomi le mani. «Il tuo cavaliere è giù che ti aspetta. È venuto a prenderti con la limousine. Non l'avevo mai vista prima d'ora.»
«È già arrivato? Ma io non sono ancora pronta. Che ore sono? Sono una vera frana, non ne combino mai una giusta» brontolo voltandomi verso il lavabo, a cui mi aggrappo mentre guardo nello specchio la mia immagine riflessa. «Sono un mostro e lui sarà sicuramente magnifico» piagnucolo.
«Calmati! Sei pronta e sei bellissima. Resta il fatto che devi farlo aspettare almeno dieci minuti» mormora mia madre. Torno a girarmi verso di lei e le sorrido. Le sue teorie a volte sono davvero buffe.
«Non sono mica la sposa. Posso anche presentarmi in orario, non credi?» le domando guardandola di sottecchi.
«No. Meglio che si abitui ad aspettarti fin da subito» mi risponde stringendomi le spalle. «Luce, questa sera la ricorderai per sempre, nel bene e nel male. La mia prima volta non è stata esattamente come mi ero immaginata eppure ancora oggi, se ci penso, mi viene il batticuore. Questo momento non tornerà più, perciò vivilo fino in fondo, senza lasciarti frenare dall'ansia e dalla paura di sbagliare. Non c'è un modo giusto per farlo, credimi. Quello che per te è indispensabile, per lui potrebbe essere insignificante. Quindi, segui il tuo cuore e vedrai che andrà tutto per il meglio» mi rassicura e mi accarezza dolcemente la guancia con le nocche. Se conoscesse i gusti di King non la penserebbe allo stesso modo. Peccato non poterle raccontare la verità, mi aiuterebbe sapere il suo parere ma questa volta devo fare tutto da sola.
«Mamma, ho paura di perderlo» le confido, però, con lo sguardo basso.
«Perché tieni a lui, è normale. Non voglio mentirti, Luce, potrebbe succedere. La vita è troppo imprevedibile per poterla programmare. Ti assicuro, però, che se succedesse troveresti lo stesso la forza per continuare a cercare l'amore, per sorridere e gioire ancora. Siete entrambi molto giovani e se non aveste più voglia di lottare insieme, riuscirai lo stesso a farlo da sola. Non pensare al domani, non serve. Tutto può cambiare, bisogna solo essere in grado di abituarcisi senza lasciarsi tormentare dai rimpianti» termina e mi dà un bacio sulla guancia.
«Perché deve essere tutto così difficile?» le chiedo torturandomi le mani. La colpa è solo mia, tra tanti uomini mi sono innamorata proprio di uno con gusti "particolari".
«Non sono queste le difficoltà della vita, te ne accorgerai a tue spese piccola mia. E in quel momento ti renderai conto di aver sprecato tempo ad avere paura, invece di utilizzarlo per vivere a pieno le gioie che ti sono capitate. Sorridi, Luce. Non smettere mai di farlo, anche quando tutto ti sembra complicato e impossibile da gestire c'è sempre un motivo per sorridere. Basta solo trovarlo» dichiara seria. Facile a dirsi. Che motivo potrei avere per farlo? Mi manca l'aria se penso a quello che mi aspetta. Sono troppo inesperta per poter immaginare cosa ha intenzione di farmi King e non sapere se posso essere in grado di non deludere le sue aspettative sta trasformando questi momenti in un incubo. Perché ho insistito tanto per fare l'amore con lui? Me ne sto pentendo amaramente, nonostante la voglia che ho di diventare sua completamente.
«Luce, sei pronta?» esordisce Marika spalancando la porta del bagno, interrompendo la mia ricerca di un motivo valido per sorridere. Guarda prima me e poi mia mamma, ferma sulla soglia. È strepitosa con i capelli biondi sciolti e gli occhi chiari perfettamente truccati. Il vestito corto che indossa le fascia il corpo come una seconda pelle e le scarpe la rendono più alta di almeno dieci centimetri. È stupenda. Stefano la mangerà con gli occhi per tutto il tragitto, sarebbe un pazzo a non farlo. Persino io non riesco a smettere di fissarla con ammirazione. Quanto vorrei avere almeno la metà della sua sicurezza e del suo autocontrollo, ma io non sono come lei e, forse, non lo sarò mai.
«Light, dobbiamo andare. King ci sta aspettando. Zia ci vediamo domani sera?» chiede a mia mamma, sorridendole.
«Certo, Marika. Vi aspetto per cena» le risponde lei senza entusiasmo.
«Arrivo tra un minuto» intervengo io.
«Okay. Non uno di più però. Non vedo l'ora di vedere il mio passerottino» ribatte. Mi fa l'occhiolino ed esce, chiudendosi la porta alle spalle.
«Non fidarti di lei. È pericolosa. Sembra come se alla sua età non avesse già più nulla da perdere e con quel genere di persone è sempre meglio stare con gli occhi aperti» mi mette in guardia mia mamma e io non potrei essere più d'accordo con lei al riguardo. So che mia cugina ha un carattere difficile da sopportare e so che non è per nulla altruista. Per lei conta una sola cosa: il suo benessere.
«Sta' tranquilla. La conosco da quand'è nata e so che il suo egoismo non ha limiti. Tuttavia, non riesco ad allontanarla, le voglio bene ugualmente, è pur sempre mia cugina. Ho imparato a starle accanto senza correre il rischio di essere pugnalata. E poi, a modo suo ci tiene a me» le dico alzando le spalle. «Adesso devo proprio andare. Penso che lo sposo abbia già atteso abbastanza il mio arrivo. Ti voglio bene mamma. Grazie per la chiacchierata. Non so cosa farei senza di te» sussurro abbracciandola forte.
«Anche io ti voglio bene. E sono sempre qui» mormora poggiando il palmo aperto sul mio cuore.
«Qualunque cosa accada. Non sarai mai sola. Questo lo sai, non è vero?» conclude, e mi dà un bacio sonoro sulla guancia.
«Lo so» le assicuro e sorrido, trovando finalmente un motivo per farlo, prima di sciogliermi dalla sua stretta. Esco dal bagno con la consapevolezza che avrò sempre una persona pronta ad aiutarmi e con la certezza di essere la ragazza più fortunata del mondo ad avere una madre come lei. In fondo, la mia vita non è poi così male come ho sempre creduto.

Black Light (Dilogia "Light", volume 1) COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora