Prologo - 16 Anni Prima

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Canzone: "Torn in Two" by Breaking Benjamin

Con gli accordi di Sokovia tutto si era complicato, quello che si pensava fosse un gruppo unito adesso si era diviso. Gli Avengers non erano più quelli di una volta, ma non solo loro. Steve e Natasha avevano intrapreso una relazione già da anni, inconsapevoli che proprio quegli accordi li avrebbero divisi. Natasha aveva deciso di firmare gli accordi mentre Steve aveva fatto la scelta opposta, questo li aveva divisi e non nel migliore dei modi.
Erano alcuni giorni che Natasha era nervosa, pochi giorni prima aveva scoperto di aspettare un bambino da Steve e non sapeva come dirglielo avendo paura di una reazione negativa da parte di lui. Dopo la riunione riguardo agli accordi si maledisse per non averglielo detto prima, adesso le loro strade si erano separate e lei non avrebbe più avuto occasione di dirglielo. Sapeva già che avrebbe dovuto fare tutto da sola e sapeva che non sarebbe riuscita perché quel bambino le avrebbe ricordato perennemente la sua scelta che l'aveva allontanata da Steve. Aveva deciso dunque di affidare il bambino a Clint non appena sarebbe nato. James Rogers sarebbe cresciuto con Clint, ignaro di chi fosse suo padre. Natasha sarebbe andata a trovarlo una volta al mese per assicurarsi che tutto procedesse perfettamente e che suo figlio crescesse bene e amato come meritava.

Passano gli anni, James cresce perfettamente ma man mano inizia a capire che quella non è la sua famiglia e fa sempre più domande a Clint e la madre su chi sia il suo vero padre. Capisce che Natasha ha voluto assicurargli una vita migliore con una famiglia migliore piuttosto che avere una madre come lei e un padre che non sa nemmeno chi sia. Il rapporto tra Natasha e James va comunque crescendo nonostante lui continui a chiedere a lei del padre. Lei cerca di evitare il discorso ogni volta, lui però vuole saperne di più e insiste con la madre affinché lei soddisfi questa sua richiesta. Adesso ha tredici anni, è giusto che lui sappia. Tra una missione e l'altra Natasha riflette perennemente sulle richieste di James e non sa più cosa fare, da un lato vorrebbe dirglielo ma ha paura che James possa solo odiarlo, dall'altro spera che dicendoglielo possa fare in modo che lui cresca con la voglia di conoscerlo. Erano ormai settimane che James faceva domande, né Clint, né Natasha sapevano cosa fare davvero. Alla fine Natasha fece il primo passo e rivelò a James chi fosse suo padre.

-James posso parlarti?- dice cercando di nascondere il nervosismo e l'ansia che provava in quell'istante.

-Mamma, io non so più come chiedervelo...perché non mi dite chi è papà?-

Natasha lo guardò con occhi lucidi.
-Tesoro, volevo parlarti proprio di questo. Volevo parlarti di papà...-

-Fallo mamma, ti prego. Ho bisogno di sapere chi è papà.-

James teneva in camera sua poster, miniature di Capitan America, era il suo supereroe preferito da quando Clint gli aveva raccontato dell'esistenza degli Avengers e del lavoro che lui e sua madre facevano. Aveva addirittura uno scudo in miniatura, ricavato da un pezzo di legno levigato e poi dipinto. Lo usava da bambino per giocare assieme ai figli di Clint, adorava farlo e ogni volta che Natasha lo guardava le si spezzava sempre di più il cuore perché temeva che se James avesse saputo, avrebbe odiato quello scudo e le altre cose che teneva in stanza. Clint aveva continuato a ripeterle di dirglielo, James doveva sapere. Natasha però aveva sempre rimandato, fino a che James non fosse stato abbastanza grande da capire. Ora era il momento giusto.

-Beh tesoro, è una storia un po' lunga ma te la racconto-

James la guardava in attesa che parlasse. Natasha prese un grosso respiro e si decise ad iniziare.

-Io e papà stavamo assieme da qualche anno prima che io scoprissi di essere incinta di te. Quando l'ho scoperto non sapevo come dirglielo, avevo paura che lui reagisse male perché non eravamo ancora sposati o perché magari era troppo presto. Non sapevo trovare le parole e Clint sapeva della mia situazione, si era offerto di aiutarmi. Però le cose non sono andate come volevo. Dopo qualche giorno dalla scoperta della gravidanza siamo stati convocati ad una riunione, ci chiesero di firmare degli accordi così che gli Avengers fossero sotto controllo dello stato e non potessero più intervenire senza un permesso.-

-E tu, mamma? Li hai firmati?-

Natasha sospirò annuendo mentre si tormentava le mani.

-Si, li ho firmati e ho fatto l'errore più grande della mia vita. Papà non li firmò e questo ci divise. Non ebbi mai la possibilità di dirgli di te.-

-Sì mamma, ma chi è papà?-

-Tuo padre è l'uomo che più stimi e adori. Tuo padre è Capitan America...-

James era incredulo, in pochi attimi si era visto crollare un mondo addosso. Guardò la madre sconvolto.
-Non può essere, non ti credo mamma! Dopo tutto questo tempo scopro che papà è l'uomo che ho sempre visto in tv? Era meglio che non me lo dicessi mamma, non volevo saperlo. Dovevo stare zitto e non chiedere più. Adesso non starei così male...- dice per poi correre fuori dalla stanza e uscire di casa sbattendo la porta. Negli anni successivi James avrebbe odiato Capitan America per non essere mai venuto da lui invece di salvare persone.

-James aspetta...-

Ma era troppo tardi, era già andato via. Natasha rimase in quella stanza a guardarsi attorno con le lacrime agli occhi dopo tanto tempo, non aveva mai pianto e odiava farlo per non essere debole. Eppure adesso si sentiva più debole che mai. Si lasciò andare in un pianto disperato mentre si stringeva in se stessa.

Spazio autrice

Salve gente! È la mia prima storia su Wattpad, speriamo bene 😂
Continuate a seguirla, ancora non avete visto nulla di ciò che accadrà...
Spero vi piaccia, buon proseguimento nella lettura!

𝕊𝕥𝕦𝕔𝕜 𝕚𝕟 𝕥𝕙𝕖 𝕡𝕒𝕤𝕥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora