Capitolo 11 - Torna Da Me

266 15 2
                                    

Canzone: "Failure" by Breaking Benjamin

Dopo aver trovato i figli Steve aveva portato loro e Natasha in ospedale. James e Margaret erano stati visitati e portati in una stanza solo per riposare mentre Natasha era stata ricoverata in gravi condizioni. Aveva riportato un trauma cranico abbastanza esteso e adesso era in coma. Steve non si dava pace per essere rimasto indietro e non averla raggiunta. Si addossava colpe non sue mentre attendeva di poterla vedere. Camminava su e giù per il corridoio, ogni tanto andava dai suoi figli e poi prendeva caffè su caffè per mantenersi sveglio nell'attesa che lo chiamassero per entrare da Natasha. Le ore passavano, era sera e Steve aveva appena controllato che i figli dormissero. Si era preso cura di Margaret dandole da mangiare e facendola addormentare e poi era tornato in corridoio ad attendere. 

Non avrebbe ricevuto notizie di Natasha fino all'alba del mattino dopo, quando un'infermiera lo avrebbe chiamato e guidato fino alla stanza della donna. Natasha giaceva immobile su quel letto, intubata da capo a piedi e con una fasciatura attorno alla testa. Non si muoveva, era pallida e immobile. Respirava con l'aiuto di un respiratore e il battito del suo cuore era monitorato in uno schermo. Steve la guardava distrutto continuando a colpevolizzarsi per qualcosa che in realtà non era accaduta per colpa sua. Eppure in cuor suo sapeva che Natasha, non appena sveglia, non l'avrebbe nemmeno guardato in faccia. Dopotutto come aspettarsi anche un solo sguardo quando avevi nascosto alla tua donna un dettaglio importante e le avevi mentito? Eppure lui non si arrendeva, aveva bisogno di lei nonostante tutto e sarebbe rimasto lì ad aspettare il suo risveglio anche senza ottenere uno sguardo da parte sua. 
Le prese la mano e la strinse dolcemente nelle sue mentre la guardava sospirando. 

-Mi dispiace Natè solo colpa mia. Avrei dovuto dirtelo, avrei dovuto dirti ogni cosa solo che non volevo metterti in pericolo. Io ti amo Natasha, l'ho fatto solo per proteggerti, ma a quanto pare non ci sono riuscito. Sei qui in questo letto per colpa mia, non ti ho protetta da quell'esplosione che poteva quasi ucciderti. James e Margaret stanno bene, ora riposano. James vuole sapere sempre di te, chiede come stai e io non so rispondergli. Vorrei dirgli che ti sveglierai presto, che tornerai a casa con noi e che torneremo la famiglia felice che eravamo all'inizio. Ma i medici non sanno quando e se mai ti sveglierai- una lacrima gli rigava il viso mentre diceva quelle parole. 

-Ho paura Nat, ho paura di perderti da un momento all'altro. Ora che ti ho ritrovata non abbandonarmi ti prego, ho bisogno di te. So che mi odierai, so che non vorrai più vedermi e che probabilmente mi respingerai ma sappi che io sarò sempre qui ad attendere il tuo risveglio con ansia e a pregare che tutto vada bene. Non posso vivere senza di te, ti prego torna da me Nat. Torna dai nostri figli, abbiamo tutti bisogno di te. Margaret più di tutti. Io e James potremo cavarcela ma Margaret senza di te è spacciata-

Stette lì per ore fino a che l'infermiera non gli disse che doveva uscire perché dovevano visitarla e lui non poteva restare. Lui chiese altri pochi minuti per salutarla e poi sarebbe andato via. 

-Devo andare amore mio, i medici devono fare il loro lavoro. Ti amo tanto e mi manchi già da moriretorna presto.- disse per poi baciarla e andare via. 

Steve avrebbe continuato così per giorni e giorni. Sarebbe andato a trovarla ogni giorno per più volte, le sarebbe stato accanto e avrebbe atteso il suo risveglio stringendole la mano sperando di sentirla muovere. Avrebbe pianto, sorriso e pianto di nuovo accanto alla donna che amava. Sarebbe andato da lei la sera, le avrebbe raccontato la sua giornata e poi le avrebbe augurato la buonanotte prima di andare via per tornare a casa dai suoi figli. Non ci sarebbe stato giorno che Steve non avesse fatto tutto questo nonostante la consapevolezza della precarietà del loro rapporto. 
Natasha voleva allontanarlo, quelle erano le sue intenzioni nel caso fosse uscita illesa dalla missione. Ma adesso era su quel letto d'ospedale e non poteva farlo. Lei si fidava di Steve ma ciò che lui aveva fatto l'aveva ferita, si era sentita tradita. Steve cercava solo di proteggerla ma lei non voleva saperne, lei era una donna forte e indipendente, non aveva bisogno di un babysitter. 
Sarebbero passati circa tre mesi nei quali Natasha sarebbe rimasta in coma. I medici avrebbero prelevato il latte dal suo seno quotidianamente per darlo a Steve così che Margaret venisse allattata con latte materno e crescesse sana e forte. In quei due mesi Steve avrebbe fatto un ottimo lavoro come padre e anche come madre provvisoria, avrebbe aiutato James con i compiti e gli allenamenti e si sarebbe preso cura di Margaret. 

In cuor suo Steve continuava a sperare

Spazio autrice
Eccomi con un nuovo capitolo, spero vi sia piaciuto. Che ne pensate? Nat si riprenderà?

𝕊𝕥𝕦𝕔𝕜 𝕚𝕟 𝕥𝕙𝕖 𝕡𝕒𝕤𝕥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora