Sono passati due mesi dal coming out con mia madre, due lunghi, lunghissimi mesi e se vi state chiedendo come sto... La verità è che non lo so più.
Ho aspettato molto di essere pronto, sicuro di me e ho trovato il momento adatto, l'ho fatto. Lei ha detto di esserci sempre per me, ha detto che posso parlarle quando voglio, ha detto che non è facile "accettare" Valerio dopo avermi visto crescere con un altro nome e mi ha anche detto "quando prenderai la tua decisione io sarò qui".
In quel momento non ci ho pensato, non ci ho dato peso. In realtà già solo averle ed essere riuscito a parlarle era un passo enorme. Poi, dopo tempo, settimane, sono tornato su quella frase e... In un certo modo, in un certo senso, sento che dovrà esserci un ulteriore ed estenuante coming out. Per quanto provi a spiegarle come mi sento, lei continua a dirmi di "uscire da tutti gli schemi e non fossilizzarmi su un pensiero, su una cosa" la verità, quella che non comprende totalmente, è che se non ti senti a tuo agio con te stesso, se ti guardi allo specchio e non ti riconosci, se ti guardi e vorresti sparire, se ti guardi e non vedi la persona che senti davvero di essere è difficile vivere. E' complicato spiegare cosa si prova, l'unica cosa che riesco a dire è che non puoi passare sopra a ciò che ti fa stare male, puoi farlo forse per un tempo ridotto ma poi, con il tempo stesso quella cosa diventa il tuo tormento, il tuo mostro e ti mangia l'anima, muori dentro, lentamente e credo fermamente che NESSUNO meriti questo.
E' da questo che sono partito o meglio ri-partito. Tutto questo mi ha fatto riflettere su quanto tutti noi per il bene degli altri rinunciamo ai nostri sogni, alle passioni, all'amore, a quello che ci fa stare bene... A noi stessi.
Conoscerete sicuramente qualcuno che nella sua vita aveva in mente un lavoro tipo fare il medico e si è trovato a fare l'avvocato nello studio di famiglia, uno a cui piaceva fare musica che ora fa il panettiere, uno che invece era innamoratissimo di un uomo o una donna e per il bene degli altri ha messo da parte il suo o una persona (che potreste essere voi) che per il bene e la pace familiare, per non perdere nessuno, ha vissuto e vive da anni nel silenzio, nell'oblio del mondo... Al buio. Ecco, questo è il concetto dal quale sono partito.
Mi chiedo il perché se spiego come mi sento, perché se dico ciò che provo, ciò che mi fa stare male ci sia un'accoglienza parziale.
Sono arrivato ad un punto della mia vita molto importante, quello in cui non posso più stare in silenzio. Non posso più tacere ciò che mi fa stare male, che mi logora e sto cercando in ogni modo possibile una via d'uscita ma sentirmi ripetere che devo pensare ad altro fa male. Fa male perché pensare ad altro significa mettere da parte il dolore e mettere da parte il dolore significa tacere qualcosa. A lungo andare, tacere le cose, metterle in gabbia diventa autodistruttivo.
Quello che mi fa male è che non puoi vivere una vita che non è tua solo perché fai stare bene gli altri, perché arriverà il momento in cui non solo odierai te stesso ma anche loro, per non averti fatto vivere davvero la tua vita.
Penso che la vita sia una cosa meravigliosa e... Vale la pena di essere vissuta sì, ma vale anche la pena di viverla per come la sentiamo davvero. Capita di perdere le persone, di litigarci, di non parlarsi ma... Se mettiamo a paragone il rischio di perdere qualcuno per una nostra scelta e invece quello di perdere la nostra stessa vita per una scelta altrui, bhe, preferisco vivere seppur con qualche persona in meno.
In conclusione di questo vorrei dire una cosa:
"Scusa mamma.
Scusa se sono una persona così incasinata, se ti faccio stare male e se anche solo una volta ho deluso le tue aspettative. Scusa se ho deluso la bellissima visione futuristica che avevi per me e che ogni madre ha per i propri figli. Scusa mamma se non sono come vorresti.
Scusa mamma ma, non posso più tacere me stesso, non posso più mettermi da parte, non posso più soffocare il mio dolore, nascondermi... Non posso più piangere in silenzio.
Mamma, io sono questo. Sono la stessa identica persona di sempre, con un nome diverso è vero ma, nulla di ciò che conosci di me è cambiato. Sono sempre la stessa persona di sempre, con mille passioni e cose da fare.
Mamma, tu mi hai donato la cosa più importante al mondo... La vita. Io non posso sprecarla, non posso buttarla via, non posso metterla da parte.
Ti amo sempre, ogni giorno... Lascia solo che io viva".
Penso possa concludersi qui per il momento questa questione e scusate per l'eccessiva serietà ma... E' un argomento che mi tocca profondamente ed è stato difficile scrivere.
Vi comunico che ci sarà nel mese di agosto un capitolo a settimana (se riesco due ma non vorrei illudervi).
Un abbraccio e... Per la prima volta mi firmerò semplicemente così...
Valerio
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The Story Of My Life
De TodoQuesta è una storia vera. Riguarda una vita divisa a metà e la difficoltà che alle volte c'è nell'esser se stessi. Una cosa è certa, nella vita solo chi si dimostra forte ha il coraggio di vivere se stesso e la propria vita col sorriso.