Capitolo 17

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Abigayle
Rientrata in casa sono più confusa che mai, non avevo mai fatto una cosa del genere ma soprattutto non avevo mai provato queste emozioni. "Abby sei tu?" Mi dice la mamma dalla cucina "Si mamma, vado in camera." Le dico avvicinandomi alla scala. Corro velocemente nella mia stanza, perché non ho proprio la forza di parlare con nessuno, mi chiudo la porta alle spalle e mi butto sul letto. Mi stendo a pancia in sù e inizio a fissare il soffitto come una scema. Sento ancora la sensazione delle labbra di Luke sulle mie, le sfioro con il dito e ripenso a quel momento. È stata una giornata troppo intensa sono così confusa, quasi mi scoppia la testa. Ma nonostante tutto mi è piaciuta sono stata travolta da un miliardo di emozioni, sono stata bene e Luke è così... non ci sono parole per descriverlo. Non posso dire di provare qualcosa per lui, lo conosco da troppo poco tempo però oggi, quando l'ho baciato, il mio corpo sapeva esattamente cosa fare. Mi sarei dovuta sentire in imbarazzo totale, ma invece ero a mio agio e non volevo che il momento finisse. Quando è arrivato Mark quella parte di Luke che ho conosciuto oggi è svanita, subito si è comportato da stronzo e mi ha trattata male come ha sempre fatto. Mi alzo per andare in bagno quando sento bussare alla mia porta "Tesoro, posso entrare?" Mi chiede la mamma. "Certo mamma." le dico stendendomi di nuovamente sul letto. "Hey, com'è andata oggi?" Mi chiede avvicinandosi. "È andata bene, ho fatto un giro e ho visto un po' i negozi." Le dico spostando le gambe per farla sedere. "Sono contenta che hai passato una bella giornata. Comunque ero venuta per dirti che la scuola mi ha mandato tutto. La settimana prossima, come già ti avevo detto, inizierai adesso devi solo scegliere i corsi e le ore extrascolastiche che vuoi frequentare." Mi dice porgendomi dei fogli che non avevo nemmeno notato avesse in mano. Li prendo e li guardo "Grazie, adesso mi faccio una doccia e poi scelgo tutto così possiamo mandare la mail di conferma." Le dico andando verso la scrivania in modo tale da sistemare i fogli sopra. "Tesoro sicura di stare bene?" Mi dice girandosi per guardarmi negli occhi. "Si mamma, sono solo stanca." Dico sorridendole. "Tra un pò rientra tuo padre, la cena è quasi pronta. Vai a farti una bella doccia e poi scendi giù che ho bisogno di una mano va bene?" Dice avvicinandosi alla porta "Va bene, faccio presto."
Dopo una bella doccia mi sento più rilassata, sistemo il mio bagno e con i capelli ancora bagnati mi dirigo in camera per vestirmi. Apro la cabina armadio e decido di mettermi comoda, così prendo un pantaloncino di tuta grigio e un top blu a bretelle. Faccio una bella treccia perché di asciugare i capelli non ne ho proprio voglia metto gli occhiali e prendo i fogli, che prima avevo sistemato sulla scrivania. Mi poggio sul letto e come prima cosa inizio a leggere attentamente tutto quello che la mia nuova scuola offre. Diversamente dalla vecchia scuola ho 35 ore settimanali, quindi mi tocca scegliere delle nuove materie per occupare quelle 10 ore che prima non avevo. Tra le varie scelte mi colpisce molto letteratura inglese, storia dell'arte e scrittura creativa. Scegliendo questi tre corsi non occupo tutte le ore, perché il corso di scrittura creativa si svolgerà solo una volta a settimana. Così aggiungo anche chimica, che occuperà le altre due ore. Finito con i corsi inizio con le ore extrascolastiche che svolgerò quasi tutta la settimana. Subito inizio a cercare canto e da come mi aveva detto Mark questo ci sta, però non è singolo come lo facevo io ma di gruppo. Questo si svolgerà due volte a settimana per due ore. Ci rifletto un po' prima di scriverlo, perché ho sempre cantato da sola con la mia insegnante. Cantare con un gruppo mi mette un po' a disagio, però potrebbe essere una bella esperienza e potrei fare nuove amicizie. Quindi alla fine decido di scriverlo come primo corso. Dopodiché aggiungo aerobica e nuoto che farò tre volte a settimana per due ore a volta. Ho sempre desiderato fare aerobica e nuoto insieme, devo dire che questa scuola già mi piace. Farò delle nuove attività e frequenterò dei corsi che alla vecchia scuola non avrei mai immaginato di iniziare e di questo ne sono molto contenta. Sistemo le ultime cose, come l'organizzazione delle ore e delle aule e poi metto tutto nella mia meravigliosa cartellina azzurra che poggio accuratamente sulla mia scrivania. "Abby" mi sento chiamare da Brian "Arrivo amore" gli dico "Abby, vieni fai presto." mi dice nuovamente "Brian sto arrivando, dammi il tempo." gli dico uscendo dalla stanza per raggiungerlo nella sua. "Finalmente! Sei proprio una lumaca." mi dice "Lumaca io?" Gli dico mettendomi entrambe le mani sui fianchi. "Si tu, sei proprio una lumaca. Cosi lenta, ci hai messo una vita per raggiungermi." Dice sorridendo. "Ah si, sono una lumaca. Allora la lumaca Abby sta per venirti addosso. Sei pronto?" Gli dico avvicinandomi e buttandomi su di lui. Inizio a fargli il solletico e lui ride come un pazzo quel sorriso è contagioso perché inizio a ridere anche io come una bambina. Continuiamo così per un paio di minuti ma poi veniamo interrotti da papà che ci guarda dalla soglia della porta, convinto di non essere stato visto.
Quando si rende conto che lo abbiamo scoperto ci sorride e ci raggiunge, si butta sopra di noi e inizia a farci ad entrambi il solletico. È felice, non lo vedevo così da quando ci ha detto della partenza, ha sofferto tanto si vedeva da come ci guardava e adesso finalmente lo vedo sereno. Non siamo a Miami da tantissimo però da subito ci siamo ambientati, la città è bella la casa altrettanto e penso che andrà tutto bene. Mio padre ha notato da subito come ci siamo ambientati e questo lo ha rasserenato, gli voglio molto bene e so quanto ha sofferto per il grande cambiamento che ci ha costretto a subire, ma d'altronde questo cambiamento mi piace e sento che sarà un bel cambiamento e che un giorno lo ringrazieremo tutti, io in particolar modo. Tra una risata e l'altra passa un'ora e ad un certo punto sentiamo le grida della mamma che ci chiama della cucina. "Ma dove siete?" Dice "Tesoro arriviamo subito." Dice mio padre girandosi verso la porta. La mamma non risponde così lui si gira e scopriamo tutti e tre a ridere "Adesso dobbiamo proprio scendere, altrimenti ci viene ad ammazzare." Colton scoppia a ridere mentre io mi libero dalla presa di mio padre e mi alzo "Inizio a scendere io così l'aiuto, voi fate presto." Dico uscendo dalla camera, mentre scendo le scale li sento ancora ridere. "Eccomi in tuo soccorso, come posso aiutarti?" Dico alla mamma entrando un cucina saltellando. "Mi fai morire, prima mi sembravi triste adesso cacci felicità da tutti i pori. Comuqnue menomale che sei arrivata, questi due mostri mi stanno facendo impazzire vuoi farli mangiare per piacere." Mi dice indicando i gemelli che sono sui loro tappeti a giocare. "Te l'ho detto prima ero solo stanca, mi sono fatta una doccia rilassante adesso sto molto meglio." le dico andando verso i gemelli, in modo tale da darle le spalle. Non so come fa ma capisce sempre se le mento. Raggiungo i gemellini e mi inginocchio sul tappeto insieme a loro. "Allora la vogliamo fare la pappa, che dite?" Loro mi guardano e sorridono, quando gli dici la parola pappa non ci vedono più, da subito hanno capito che quella parola indica le loro minestrine disgustose. Charlotte gattona e piano piano arriva da me dicendomi "tatta mia! tatta mia!" Capisco che con quelle parole vuole dirmi pappa mia così la prendo e la metto sul seggiolone. Dopo averla messa al suo posto mi volto e mi trovo attaccato alle gambe Cory con una serie di versetti dice qualcosa, lui diversamente da Charlotte non si fa capire tanto bene, ma nonostante la sua incomprensione lo prendo e lo metto nel seggiolone inizia a sbattere le mani e capisco che anche lui vuole mangiare. La mamma poggia i loro piatti vicino lo snack, così sposto i seggioloni vicino e inizio ad imboccarli uno alla volta. "Abby dai il cucchiaio a Charlotte, guarda ha imparato a mangiare da sola." mi dice la mamma levando lo sformato dal forno. Così prendo il suo piattino rosa e glielo poggio davanti con il cucchiaio dentro. Lei lo guarda attentamente poi guarda me, come per chiedermi il permesso, e poi lo prende e si imbocca da sola. A quel gesto sorrido, si sta facendo già così grande sembra nata ieri. Cory inizia a lamentarsi così mi giro verso di lui e gli dico: "Hai visto lei mangia da sola, quando impari anche tu?" Lui guarda Charlotte poi me e mi tira il cucchiaio dalle mani, lo sbatte sul tavolino del seggiolone e poi lo mette in bocca. Allora prendo il suo piattino azzurro e glielo metto avanti, lui prende il cucchiaio e lo sbatte dentro facendo schizzare tutta la minestrina per aria. "Nooo Cory, non si fa. Questo si usa per mangiare non per giocare " dice la mamma a voce alta da dietro lo snack. Lui la guarda e posa il cucchiaio, quando lei si gira lo prende di nuovo e fa la stessa cosa. Mi fa morire dal ridere è convinto che se lei è girata può fare quello che vuole "Cory ho detto no, con questo si fa la Pappa, non si sbatte sul tavolo. Guarda la Pappa, aumma! mhhh che buono la pappa che la mamma ti ha preparato è buonissima. Sù mangia." Lui ride e dice qualcosa, sempre incomprensibile ma poi prende il cucchiaio e fa la stessa cosa della mamma, mette il cucchiaio in bocca e dice: "aumma" Io e la mamma ci guardiamo e sorridiamo, entrambi stanno mangiando da soli sono troppo Bellini.
"Peter, Connor e Brian scendete è pronto!" dice la mamma urlando per la scale "Arriviamo tesoro."dice papà. Prendo l'acqua dal frigo e mi siedo a tavola, i bimbi più che mangiare stanno giocando però va bene così. Dopo poco scende papà "I ragazzi scendono tra cinque minuti, tesoro che hai cucinato di buono?" Le chiede cingendola con le braccia "Ho preparato lo sformato di riso al sugo come piace a te." "Mamma mia, quanto posso amarti." Le da un bacio e si siede a tavola. Dopo poco ci raggiungono anche Connor e Brian, la mamma riempie i piatti e iniziamo a mangiare. "Mamma lo sformato è buonissimo" dice Connor "Grazie, non ci ho messo molto, sapevo vi sarebbe piaciuto tanto."
Dopo aver finito di cenare e di sistemare la cucina decido di mettermi un po' sull'altalena in giardino. Mi sono seduta e ho iniziato a dondolarmi come una bambina, ho sempre amato l'altalena e averla nel proprio giardino, in più tutta per se è un vero sogno. Ci sto per un po' quando da lontano vedo Luke dalla finestra che mi guarda, ha gli occhi fissi su di me vorrei distogliere lo sguardo ma non riesco, i suoi occhi mi parlano, vedo sofferenza nei suoi occhi e vorrei saperne di più. Non so per quanto tempo restiamo lì fermi a guardarci senza distogliere lo sguardo. Solo nel momento in cui sento la porta circolare sposto lo sguardo dalla sua finestra alla porta che dà sul giardino. È Mark, si avvicina ma io non riesco a levarmi dalla testa lo sguardo di Luke, alzo gli occhi per vedere se è ancora lì, ma lui ha tirato la tenda ed è andato via. "Hey, ciao." Dice Mark avvicinandosi "Ciao" rispondo "Ti stai divertendo sull'altalena?" Mi chiede "Si, tanto" gli rispondo sorridendo "Vieni di qua, abbiamo messo da poco dei divanetti. Ci mettiamo comodi." Sinceramente stavo bene sulla mia altalena, però non mi dispiace stendermi un po'. Mi alzo e lo raggiungo "Andiamo." Gli dico passando il cancelletto che divide i due giardini. Mi porta nell'altro lato del giardino, dove ci sono dei divanetti in vimini e un piccolo tavolino al centro con sopra delle bellissime candele tutte colorate. "Mamma è un interior design, tende ad arredare gli interni ma alcune volte arreda anche gli esterni. Si sta cimentando nel nostro giardino." Mi dice "È bellissimo, sta facendo un ottimo lavoro." Gli dico passando le dita sul bordo del divano. Effettivamente la signora Cooper sta facendo veramente un bel lavoro, i divanetti sono perfetti per il giardino e si abbinano con il colore della casa. Il tavolino che ha messo al centro è molto semplice, ma le candele lo valorizzano tantissimo. Solo adesso noto che alle spalle dei divanetti, lungo tutta la parete, ci sono i rampicanti con i fiorellini colorati. Mi avvicino e li sfioro "Sono bellissimi questi fiorellini" "Questo è l'Ibisco Cinese, pensa che, ogni giorno cambia il suo fiore." Dice avvicinandosi "Sono veramente bellissimi, ma poi di diverso colore." Gli dico incuriosita "Si mi sembra che vanno dal rosa al viola e poi dal giallo al rosso." "Mi piacciono tanto." Gli dico. Lui mi sorride, ne raccoglie uno e me lo porge tra le mani. "La sera cambiano i fiori, quindi hai avuto la fortuna di vederli in fioritura. Proprio quando hanno il loro colore originale, che poi durante la giornata varia." Mi dice guardandomi negli occhi, poi mi prende la mano e mi porta sui divanetti. "Siediti, vado a prendere qualcosa di fresco da bere." Faccio come mi dice mentre lo Rientrare in casa. Il cielo è pieno di stelle e mi incanto a guardarle quando vengo distratta dal rumore della finestra, alzo la testa e vedo di nuovo Luke. Mi guarda, mi guarda come se volesse dirmi qualcosa ma non riesce a trovare le parole. Faccio per alzarmi così da poter andare più vicino, ma lui alza la mano facendo segno di fermarmi e mimando un "mi dispiace" con le labbra va via.

Nuovo capitolo per le mie lettrici/lettori
Scusate la mia assenza, ma non riuscivo a scrivere in nessun modo.
Che ne pensate di questo capitolo?
Commentate e lasciate Tante stelline se vi sta piacendo.
Grazie e buona lettura.

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