Non ho mai urlato così tanto nella mia vita, anzi, direi di aver strillato come una gallina... forse quello è il termine giusto.
-Chiara, Chiara! Guarda, c'è Emis!-
Il mio braccio viene scosso da mia sorella, è impazzita, mi sta strillando addosso.
-Che cosa? Ferma!-
C'è un casino qui, siamo all'uscita del locale ma è impossibile muoversi senza essere presi a spintonate dalla folla. Pare che Emis sia proprio a pochi centimetri da me, infatti riconosco la sua voce... è così strano vederlo da vicino.
Cerco di mantenere la calma, aspettando che la fila di gente si muova al più presto per farmi uscire.
-Raga, fermi. Non posso autografare così!-
È irritato, d'altronde ha ragione. Tanti fan non hanno rispetto, non può ogni volta avere a che fare con un pollaio!
-Va al diavolo!!- dico incazzata.
Ma ahimè... la situazione si mette male.
Un ragazzo già infuriato di suo se la prende con me, mi spintona ed io quasi cado a terra.
Mia sorella cerca di difendermi, la folla si imbizzarrisce vedendo questa specie di rissa che si sta creando.
-Non mi toccare!- grido scostandomi.
Improvvisamente la mia vista si offusca, le voci si fanno sempre più lontane ed il mio respiro sempre più lento... inizio a sudare, sono confusa, ho perso la conoscenza.
-Chiara!!! Oddio qualcuno l'aiuti!-***
Delle voci mi svegliano, realizzo di essere distesa su un divanetto in mezzo a... aspettate un momento.
-Emis Killa...?- sussurro.
-Ok, mi riconosce-
Lo sento ridere, è così vicino che riesco a vedere ogni suo dettaglio del viso.
-Si è svegliata, ve l'avevo detto, questione di qualche minuto-
Non posso aprire gli occhi e ritrovarmi Emis così, cioè insomma... non capisco. Penso di avere le allucinazioni.
-Perché mi trovo... distesa? Dove siamo?!- chiedo confusa a mia sorella, evitando ogni tipo di contatto con Emis.
-Siete nell'area privata, ma tranquilla, ora vi faccio uscire- interviene, accendendosi una sigaretta.
-Già. È... è stato così gentile da aiutarci-
Mia sorella ha una voce ridicola, è super emozionata. La capisco, ma io sono molto brava a nascondere le mie emozioni. In poche parole... ho una maschera.
-Oh, okay... allora grazie mille, davvero-
Fa spallucce sorridendo soddisfatto, ci fa cenno con la mano di seguirlo. -Di qua non troverete nessuno che vi rompe i coglioni-
-Ma sono andati via tutti?- bisbiglio a mia sorella mentre seguiamo i passi di Emis.
Annuisce. -Siamo qui da mezz'ora, non puoi capire, oltre ad essere bellissimo è anche premuroso...-
-Shhh- sventolo una mano imbarazzata, so che cosa può accadere se ci sente.
-Insomma sai ha l'aria da stronzo, ma...-
Le tiro una gomitata e fortunatamente la conversazione finisce qui, Emis si volta verso di noi ed io impietrita sorrido.
-Bene ragazze, via libera. Ah e Chiara, un cazzotto potevi darglielo a quel babbo!-
Se la ride ed io... scuoto la testa e alzo gli occhi al cielo.***
-è meglio che vado a farmi una doccia- dico togliendomi la giacca.
Siamo arrivate a casa finalmente, anche se devo ancora realizzare di essere stata soccorsa da Emis Killa. Ma dai, quasi sembra l'inizio di una barzelletta!
Poso la borsa sul letto e il mio sguardo si indirizza verso un bigliettino stropicciato che sta svolazzando a terra.
Lo afferro e stranita mi chiedo ad alta voce -e questo?-
C'è scritto qualcosa."Questo è il mio numero, chiamami
EK"-COME SCUSA?- sussulto sconvolta.
Chiudo la porta di camera mia, giro la chiave e mi butto sul letto rimbalzando.
Ho... ho il numero di Emiliano, ma che scherziamo?
Fa pure rima.
No okay, seriamente. Devo un attimo capire se sia vero o falso... magari è uno scherzo di mia sorella, so che ne è capace.
Però tentar non nuoce.
Così chiamo immediatamente senza stare lì a pensarci molto.
Digito il numero e deglutisco, l'ansia sale non appena inizia a squillare.
Mio dio, stai calma Chiara.
Non è lui, non è lui.
E sicuramente uno scherzo.
-Pronto?-
Salto come una molla e lancio il cellulare. -Merda!- Caccio un urlo che viene strozzato dai miei palmi.
-Chi parla?-
Da quanto silenzio c'è riesco a sentire la sua voce anche se il cellulare è distante da me, serro gli occhi e dopo aver tirato un sospiro prendo il cellulare e cerco di rispondere. -Parlo con Emiliano Giambelli?-
-Sì, e tu chi sei?- risponde come un cafone.
-Chiara, la ragazza del concerto... so che non sei tu, volevo solo porre fine a questo scherzo-
-Scherzo?- sento che sogghigna. -Quale scherzo? Senti ti chiamo tra... tra un po', ora sono in macchina dammi qualche minu...-
Chiudo la chiamata prima ancora che finisse tutta la frase, incredula che tutto questo possa essere reale.
E se fosse realmente uno scherzo?
Può esistere qualcuno che ha la sua voce identica?
Insomma mi sto facendo troppe domande, troppe.
Sento squillare, è il numero di prima.
Ma non posso rispondere ora, mia sorella sta bussando alla porta, mi scassinerà la serratura se non la faccio entrare.
-Chiara, dove hai messo la mia crema?!-
Non posso rispondere.
Non posso rispondere.
-CHIARA MA CHE STAI FACENDO-
Non posso rispondere, lascio squillare il cellulare e vado ad aprire a mia sorella.
Sì, sono stupida.
E no, quel numero non è di Emiliano, non di è Emiliano.
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BIANCO E NERO - "tu il giorno, io la notte" | Emis Killa story |
Teen FictionHO SCRITTO TEMPO FA QUESTA STORIA, È SCRITTA MALE, A TRATTI RIDICOLA... SCUSATE AHAHAH Emis Killa e Chiara; Lei il giorno, lui la notte. Tra testi di canzoni, le periferie di Milano, le telefonate, le litigate, le notti insonni... Chiara vivrà Emis...