C a p i t o l o •q u a t t o r d i c i•

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Sono passati quattro mesi da quella lite furibonda, mi sembrava ieri di aver detto a Emis che aspettavo un bambino. Già, è un maschietto, ancora non sappiamo che nome dargli, ma ci lavoreremo su.
La gravidanza sta andando bene, i dolori cominciano a farsi sentire ed ogni cosa che faccio è stancante, fortuna che al lavoro non devo stare molto in piedi, almeno così mi sento meno le gambe pesanti. Ho deciso comunque di lavorare anche con il pancione, fino a quando il piccolo me lo permetterà.
Siamo molto impegnati in questo periodo, Emi sta scrivendo nuove canzoni, sta progettando un nuovo disco. Tutte le notti resto con lui nel suo studio, lui stesso vuole rendermi partecipe dei suoi lavori.
Ultimamente passa notti insonni a scrivere e spesso mi ritrovo addormentata sul divanetto accanto a lui.
Come ora, per esempio, stiamo mangiando una pizza da asporto nel suo studio.
-Vedrai, sarà una bomba questo pezzo- esordisce addentando la sua fetta di pizza.
-Immagino, ci hai speso notti intere per scriverlo!-
-Ne varranno la pena queste notti senza chiudere occhio- mi fa un buffetto su una guancia, sorridendomi dolcemente.
Ricambio il sorriso e noto i suoi occhi stanchi, con le occhiaie ben caricate. Non è facile gestire il lavoro, la mia gravidanza, il tempo da recuperare con Perla, sua madre... insomma sta accumulando lo stress, ma nonostante ciò riesce a bilanciare tutto. -Sono orgogliosa di te Emi-
Ci diamo qualche bacio, poi lui interrompe. -Comunque Nanè, dì al tuo capo della minchia che domani stacchi prima, dobbiamo andare a cena fuori con i miei ragazzi-
Sorrido per l'offesa al mio capo. -Va bene, spero non ci siano problemi-
-Tu chiamami se rompe i coglioni. Come sta piuttosto il mio piccolo zarro?- dice riferendosi alla creatura.
Mi accarezzo il pancione che ora si sta muovendo. -Non sta mai fermo, guarda come calcia...-
Emi tocca il piedino del piccolo che ora sta mostrando in rilievo la mia pelle. -Ama la notte come il papà, sicuro sarà la mia copia spiccicata. Magari pure tamarro, già lo vedo!-
-Basta vedere che vestiti gli hai comprato- ridacchio.
Che bello poter vivere questi momenti, anche così, con due pizze sopra alla scrivania, il disordine delle bozze scritte sui fogli sparsi, le basi musicali in sottofondo, Emi che ogni tanto canta i suoi testi sottovoce... ogni giorno è una scoperta.

***

Mi sto guardando davanti all'anta specchiata dell'armadio, sospiro sorridente e accarezzo il pancione. Mi piaccio. Ho scelto un vestito in raso attillato rosa confetto, però niente tacchi, meglio indossare delle semplici sneaker.
-Ma quanto sei topa? Anche con il pancione riesci a farmi rizzare il cazzo-
-Emi...- dico imbarazzata. -È un semplice vestito-
-Ti sta un incanto questo vestito e lo sai, non te la tirare-
Si sta abbottonando la camicia mentre mi guarda dallo specchio e mi sorride, sempre con quel suo solito sorriso da furbetto che fa intendere senza parlare.
-Non ora, Emiliano. Dobbiamo andare-
-Però quando torniamo scopiamo-
Alzo gli occhi al cielo. -Vediamo, forse avrò sonno- mi avvio verso l'uscita della camera e lui m'insegue cingendomi i fianchi.
-Tranquilla ch come al solito sarai un agnellino, ti farò passare il sonno-.
Durante il tragitto non abbiamo parlato molto, Emi sembrava molto pensieroso, piuttosto teso. Non mi ha voluto dire il perché di questa serata con i suoi amici, ha solo detto che è per inaugurare il nuovo progetto, ma non posso sapere nient'altro. Resterò col dubbio fino a quando non lo scoprirò.
Eccoci arrivati nel locale, sembra un pub. C'è della musica e una pista da ballo con il dj set.
Resto un po' perplessa quando vedo una tavolata con tantissima gente, c'è persino Jake La Furia e altri rapper conosciuti, molto amici di Emi.
-Perche tutta questa gente?- chiedo a Emi prima di sedermi a tavola.
Nemmeno mi risponde, ci sciogliamo dalle mani intrecciate l'un l'altra e già si sta facendo versare della birra nel bicchiere.
-Dai Emi, stasera vogliamo il discorso-
-Ma di che state parlando?- chiedo intromettendomi.
-Festeggiamo il nuovo progetto assieme, ma c'è qualcos'altro che deve dirti Emi. oh, congratulazioni per il piccolo comunque- dice Jake baciandomi una mano, da vero cavaliere.
Tutti alziamo il bicchiere per fare cin cin e l'unica ad avere una bibita analcolica sono io.
Tempo due secondi e vedo Emi col microfono in mano, è tutto esaltato, intanto io non sto capendo nulla della situazione.
-Ok raga, si sente?- dice dando due colpetti sul microfono.
-Sì- gridiamo in coro.
-Bene. Chiara... se ti ho portata qui, in mezzo ai miei fratelli, è perché...- si ferma e finisce di bere la birra, tracannandosela tutta d'un sorso.
-Vai Emi!!!- grida uno del gruppo.
Mi fa cenno con la mano di avvicinarmi a lui che è in centro pista, io tutta imbarazzata mi avvicino.
-È perché ti sto chiedendo questo...- si inginocchia ed estrae dalla tasca dei jeans una scatolina, essa contiene un anello luccicante. -Mi vuoi sposare?-
Io resto inerme con le mani che mi coprono la bocca dal stupore.
Annuisco e tutti esultano, mentre io ed Emi restiamo a baciarci e dondolarci abbracciati. -Ma tu sei matto...- mormoro piangendo.
-E questo è solo l'inizio...-
Torniamo alla tavolata e abbraccio ognuno per le congratulazioni. 
Emi è un po' sbronzo, ma d'altronde lo sono tutti qui, a parte me.
-Ti stai divertendo?-
Alzo lo sguardo e sussulto, è Cosimo. -Sì, parecchio!-
Ammetto di non essere per niente abituata a parlargli, Guè è sempre stato il mio rapper preferito, ma lui non lo sa.
-Attenzione, adesso partono le barzellette!!!- grida Emi.
La serata continua tra barzellette, risate a non finire e un continuo susseguirsi di bottiglie da stappare. Ne avremo ancora per molto, mi sa.

***

Alla fine, quelli con cui ho parlato di più in questa serata, sono stati Francesco e Cosimo, per me visti assieme, rimarranno per sempre i Club Dogo. Cosimo era molto dolce con me, ho apprezzato molto la sua preoccupazione per il piccolo, siccome ad un certo orario ha iniziato a scalciare. Mi ha distratta dai dolori, quando invece doveva Emi occuparsene. Ma non importa, mi ha già spiazzata con la proposta di matrimonio, per lui è bastata e avanzata. Quasi dimenticavo, io e Cosimo ci siamo scambiati i numeri di telefono, ma ancora non l'ho detto a Emi. Non so per quale motivo, ma meglio non dirglielo ora, è in condizioni pessime.
-Emi, sei ubriaco fradicio-
Sono distesa a letto, mentre Emi da seduto cerca di sfilarsi i calzini.
-Ma che minchia dici-
-Non riesci nemmeno a toglierti i calzini- dico prendendolo in giro.
Si distende a peso morto e vedo che ha ancora addosso un solo calzino. -Sì, sono ubriaco- dice sospirando ad occhi chiusi.
Alzo le spalle. -Te l'avevo detto-
-Però sono felice, ubriaco ma felice- indirizza lo sguardo verso di me. -Finalmente ci sposeremo-
Sorrido e mi arriccio qualche suo ciuffo di capelli tra le dita. -Non me l'aspettavo proprio...-
-Mi gira la testa, ma pensa un po'... ti scoperei lo stesso-
Sbuffo. -Possibile che rovini sempre i momenti carini?-
Scoppia a ridere ed io scuoto la testa rassegnata, è proprio andato, ha bevuto troppo per poter ragionare.
Vengo distratta per qualche istante dal mio cellulare, ho ricevuto un messaggio.

Forse non dovevamo scambiarci i numeri, meglio cancellare la notifica e rispondere più tardi

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Forse non dovevamo scambiarci i numeri, meglio cancellare la notifica e rispondere più tardi. Intanto sento Emi ronfare, è sprofondato di piombo in un sonno profondo, gli schiocco un bacio sullo zigomo tatuato e poi... cerco di chiudere gli occhi per dormire, anche se mi è rimasto impresso il messaggio.
Ho paura che possa nascere un casino.

BIANCO E NERO - "tu il giorno, io la notte" | Emis Killa story |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora