C a p i t o l o •c i n q u e•

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-Buona giornata, Chiara. Domani ricordati che hai il turno di sera-
Mi saluta il capo, evidenziando in rosso l'orario che mi aspetterà domani.
Odio fare la sera qui, ma se voglio campare devo stringere i denti ed accettare che va bene così.
-Ok, grazie. A domani sera-
Finalmente si respira.
Tiro fuori dalla borsa il mio cellulare, vedo una notifica con un allegato. È un immagine con scritto:
"Non finiscono più queste ore, ma quanto lavori?!"

 È un immagine con scritto:"Non finiscono più queste ore, ma quanto lavori?!"

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Aiuto. Non sono ancora pronta per questo. Amo la sua cicatrice sul petto, non c'è niente di imperfetto in lui.
Mi guardo attorno perché so che Emis è qui in giro, devo solo riconoscere la sua macchina tra il casino del traffico.
Noto dei vetri oscurati, è lui.
Attraverso la strada di corsa e salgo in macchina.
-Finalmente!- esclama. -Ma non dovevi finire alle tre?-
Alzo le spalle rassegnata. -Ho dovuto fermarmi mezz'ora in più, c'era troppa gente e avevano bisogno di me-
-Devono pagarti di più, sti stronzi-
Sorrido e lo guardo addolcita. Si sta per caso preoccupando di me?
Mi tira una pacca sulla coscia e sussulto. -Sei contenta che vedrai il mio studio personale?-
Già. Quasi me ne ero dimenticata.
-Sì. Ancora non ci credo, grazie-
Mi accorgo che siamo arrivati a Vimercate, ricordo un pomeriggio di pazzia, dove ho dovuto rincorrere mia sorella perché voleva a tutti i costi trovare l'indirizzo di casa sua. Sorrido al pensiero, l'avevo presa per un braccio trascinandola fino in macchina, quante grida, quanti insulti.
-Scendi, nanetta. Siamo arrivati-
Torno alla realtà, scendo dall'auto goffamente, Emis mi afferra la mano per aiutarmi.
-Sei bassina, per quello fai fatica a scendere dalla macchina ogni volta!- ridacchia.
-Maledetta me!- brontolo facendomi aiutare a scendere.
-Dai, vieni che ti presento Chanel-
Chanel è la sua pit bull, non posso crederci, l'ho sempre vista in foto ed ora... eccola qui.
La saluto timidamente, non so se ama molto farsi accarezzare.
-Se le dico di non mordere non lo fa. Vero Chanel?- si inginocchia e la cagnolona si arrampica sulle sue spalle larghe per fargli un sacco di feste.
Come sono teneri, aiuto.
-Vabbè ora andiamo, ti mostro un po' casa mia, ma non badare al casino... sono un uomo solo, sai com'è...-  gira la chiave nella serratura e subito con sveltezza disattiva l'allarme.
-È bellissima- dico guardandomi attorno. -È molto grande-
-Già-
È sullo stipite della porta, con un braccio posato su esso. Resta a fissarmi così, mentre io ispeziono casa sua. Così però... mi mette soggezione.
-Perché mi fissi?- chiedo seccata.
-Ti ispeziono. Come tu stai ispezionando casa mia- risponde beffardo avvicinandosi a me.
-Quanto sei cretino- dico scuotendo la testa. 
-Ora che hai guardato bene, vieni nel seminterrato che ti mostro il mio studio-
-Ma non ho ancora finit...- mi trascina verso di lui, tenendomi stretta la mano.
-È una semplice casa, poi guardi il resto-
Ed eccoci qui. Wow. Qui è dove Emis fa risuonare la sua splendida voce, ore e ore di lavoro, notti insonne a scrivere testi di canzoni. Tutto ciò mi affascina tantissimo.
-Ti piace, vero?-
Annuisco stupefatta.
Si siede sulla poltrona a rotelle e accende il Mac, ha un maxi schermo.
Mentre mi spiega come funzionano i programmi che usa, penso a quanto piacerebbe se mi cantasse qualcosa, ma ho una paura matta a chiederglielo.
-Hai visto? Mi stai ascoltando?!-
-Ehm, sì sì- dico con voce flebile spostandomi i capelli.
In realtà la mia testa è altrove.
-Ah, lasciamo perdere. Troppo complicato. Piuttosto...- si gira con la poltrona verso la mia direzione, si aggrappa alle mie cosce per spingersi più vicino di me. -Sono felice che tu sia qui. Nessuna ragazza, a parte una, ha visto questo studio-
Mi guarda dal basso con quei occhi enormi, con quelle iridi giganti. Mi fa perdere la testa. -Ne... ne sono onorata- fatico a parlare.
-Hai qualche domanda?-
Che aspetti? Digli di cantare qualcosa!
Ed ecco la mia Ragione che parla al posto mio, dannazione.
-Ehm...-
-Qualsiasi cosa-
Sento che mi accarezza le gambe.
-Mi piacerebbe se... cantassi qualcosa-
Alza le sopracciglia, stupito forse alla mia proposta. -Ora? Va bene-
-Hai detto che potevo chiederti qualsiasi cosa!-
-Dai, cosa vuoi sentire?-
-Uhm, non so. Scegli tu. Una recente?-
Invece vorresti che ti cantasse "scordarmi chi ero", vero?
Basta. Può spegnersi un secondo il mio cervello?
-Ok. Trovato-
-Cosa?-
-Come fossimo cowboy. È da un bel po' che non la canto. Ti piace questa?-
Oddio, è stupenda. È una delle mie preferite dell'album Supereroe.
-Certo-
Si posiziona davanti al microfono, aspetto qualche minuto che collega i cavi, si mette le cuffie e prima di iniziare fa qualche prova. -Ok, ok. Emis Killa...- si schiarisce la voce.
Mi sento malissimo, ho bisogno di sedermi.
-Devo un attimo sentire la base, poi inizio, ok? Voglio farla bene, anche sono un po' arrugginito ultimamente-
-Sai di avere una bella voce!-
-Nah- fa una smorfietta. -Me la cavo-
Ma quanto se la tira? E mi piace anche per questo.
-Perfetto. Sono carico. Sappi che il ritornello sarà un po' stonato, mi stai sentendo a cappella-
Fa partire la base sulle casse enormi, io già ho i brividi.
Eppure è così bravo, la sua voce naturale mi fa impazzire, sta cantando divinamente.
Non resisto, la sto cantando assieme a lui sottovoce.
"Stanotte la città sembra che ci stia guardando da sopra le gru
Il cielo è un velo à pois bianco e blu
Dimmi quale faccia della Luna ti appartiene
Quella sempre buia o quella che si vede bene?..."
Non riesco a spiegarmi a parole cosa sto provando, ma sentirlo cantare, così, mentre mi guarda tenendosi le cuffie pressate sulle orecchie... non lo so, è pura magia.
Ogni tanto chiude gli occhi per entrare proprio nel mood. Sto sognando ad occhi aperti.
Emis è meraviglioso, è fenomenale.
Quando parte il ritornello non ci capisco più nulla, lo canta così... delicatamente, sembra sussurrarlo, a tratti sensuale.
"E ti allontani, e io rimango fuori dal mondo, senza chiavi
Se a mettere la testa a posto inizierò domani
Stanotte stiamo in giro come fossimo cowboy
Perché le leggi valgono per tutti tranne noi..."
-Aspetta, vuoi sentirla tutta?-
-Magari...-
Sorride. -Ma quanto ti piace la mia voce?-
Mi fa arrossire, non gli rispondo.
Continua a cantare e intanto io mi perdo, come sempre, a guardare ogni suo dettaglio, ogni suo movimento...

BIANCO E NERO - "tu il giorno, io la notte" | Emis Killa story |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora