-Buona giornata, Chiara. Domani ricordati che hai il turno di sera-
Mi saluta il capo, evidenziando in rosso l'orario che mi aspetterà domani.
Odio fare la sera qui, ma se voglio campare devo stringere i denti ed accettare che va bene così.
-Ok, grazie. A domani sera-
Finalmente si respira.
Tiro fuori dalla borsa il mio cellulare, vedo una notifica con un allegato. È un immagine con scritto:
"Non finiscono più queste ore, ma quanto lavori?!"Aiuto. Non sono ancora pronta per questo. Amo la sua cicatrice sul petto, non c'è niente di imperfetto in lui.
Mi guardo attorno perché so che Emis è qui in giro, devo solo riconoscere la sua macchina tra il casino del traffico.
Noto dei vetri oscurati, è lui.
Attraverso la strada di corsa e salgo in macchina.
-Finalmente!- esclama. -Ma non dovevi finire alle tre?-
Alzo le spalle rassegnata. -Ho dovuto fermarmi mezz'ora in più, c'era troppa gente e avevano bisogno di me-
-Devono pagarti di più, sti stronzi-
Sorrido e lo guardo addolcita. Si sta per caso preoccupando di me?
Mi tira una pacca sulla coscia e sussulto. -Sei contenta che vedrai il mio studio personale?-
Già. Quasi me ne ero dimenticata.
-Sì. Ancora non ci credo, grazie-
Mi accorgo che siamo arrivati a Vimercate, ricordo un pomeriggio di pazzia, dove ho dovuto rincorrere mia sorella perché voleva a tutti i costi trovare l'indirizzo di casa sua. Sorrido al pensiero, l'avevo presa per un braccio trascinandola fino in macchina, quante grida, quanti insulti.
-Scendi, nanetta. Siamo arrivati-
Torno alla realtà, scendo dall'auto goffamente, Emis mi afferra la mano per aiutarmi.
-Sei bassina, per quello fai fatica a scendere dalla macchina ogni volta!- ridacchia.
-Maledetta me!- brontolo facendomi aiutare a scendere.
-Dai, vieni che ti presento Chanel-
Chanel è la sua pit bull, non posso crederci, l'ho sempre vista in foto ed ora... eccola qui.
La saluto timidamente, non so se ama molto farsi accarezzare.
-Se le dico di non mordere non lo fa. Vero Chanel?- si inginocchia e la cagnolona si arrampica sulle sue spalle larghe per fargli un sacco di feste.
Come sono teneri, aiuto.
-Vabbè ora andiamo, ti mostro un po' casa mia, ma non badare al casino... sono un uomo solo, sai com'è...- gira la chiave nella serratura e subito con sveltezza disattiva l'allarme.
-È bellissima- dico guardandomi attorno. -È molto grande-
-Già-
È sullo stipite della porta, con un braccio posato su esso. Resta a fissarmi così, mentre io ispeziono casa sua. Così però... mi mette soggezione.
-Perché mi fissi?- chiedo seccata.
-Ti ispeziono. Come tu stai ispezionando casa mia- risponde beffardo avvicinandosi a me.
-Quanto sei cretino- dico scuotendo la testa.
-Ora che hai guardato bene, vieni nel seminterrato che ti mostro il mio studio-
-Ma non ho ancora finit...- mi trascina verso di lui, tenendomi stretta la mano.
-È una semplice casa, poi guardi il resto-
Ed eccoci qui. Wow. Qui è dove Emis fa risuonare la sua splendida voce, ore e ore di lavoro, notti insonne a scrivere testi di canzoni. Tutto ciò mi affascina tantissimo.
-Ti piace, vero?-
Annuisco stupefatta.
Si siede sulla poltrona a rotelle e accende il Mac, ha un maxi schermo.
Mentre mi spiega come funzionano i programmi che usa, penso a quanto piacerebbe se mi cantasse qualcosa, ma ho una paura matta a chiederglielo.
-Hai visto? Mi stai ascoltando?!-
-Ehm, sì sì- dico con voce flebile spostandomi i capelli.
In realtà la mia testa è altrove.
-Ah, lasciamo perdere. Troppo complicato. Piuttosto...- si gira con la poltrona verso la mia direzione, si aggrappa alle mie cosce per spingersi più vicino di me. -Sono felice che tu sia qui. Nessuna ragazza, a parte una, ha visto questo studio-
Mi guarda dal basso con quei occhi enormi, con quelle iridi giganti. Mi fa perdere la testa. -Ne... ne sono onorata- fatico a parlare.
-Hai qualche domanda?-
Che aspetti? Digli di cantare qualcosa!
Ed ecco la mia Ragione che parla al posto mio, dannazione.
-Ehm...-
-Qualsiasi cosa-
Sento che mi accarezza le gambe.
-Mi piacerebbe se... cantassi qualcosa-
Alza le sopracciglia, stupito forse alla mia proposta. -Ora? Va bene-
-Hai detto che potevo chiederti qualsiasi cosa!-
-Dai, cosa vuoi sentire?-
-Uhm, non so. Scegli tu. Una recente?-
Invece vorresti che ti cantasse "scordarmi chi ero", vero?
Basta. Può spegnersi un secondo il mio cervello?
-Ok. Trovato-
-Cosa?-
-Come fossimo cowboy. È da un bel po' che non la canto. Ti piace questa?-
Oddio, è stupenda. È una delle mie preferite dell'album Supereroe.
-Certo-
Si posiziona davanti al microfono, aspetto qualche minuto che collega i cavi, si mette le cuffie e prima di iniziare fa qualche prova. -Ok, ok. Emis Killa...- si schiarisce la voce.
Mi sento malissimo, ho bisogno di sedermi.
-Devo un attimo sentire la base, poi inizio, ok? Voglio farla bene, anche sono un po' arrugginito ultimamente-
-Sai di avere una bella voce!-
-Nah- fa una smorfietta. -Me la cavo-
Ma quanto se la tira? E mi piace anche per questo.
-Perfetto. Sono carico. Sappi che il ritornello sarà un po' stonato, mi stai sentendo a cappella-
Fa partire la base sulle casse enormi, io già ho i brividi.
Eppure è così bravo, la sua voce naturale mi fa impazzire, sta cantando divinamente.
Non resisto, la sto cantando assieme a lui sottovoce.
"Stanotte la città sembra che ci stia guardando da sopra le gru
Il cielo è un velo à pois bianco e blu
Dimmi quale faccia della Luna ti appartiene
Quella sempre buia o quella che si vede bene?..."
Non riesco a spiegarmi a parole cosa sto provando, ma sentirlo cantare, così, mentre mi guarda tenendosi le cuffie pressate sulle orecchie... non lo so, è pura magia.
Ogni tanto chiude gli occhi per entrare proprio nel mood. Sto sognando ad occhi aperti.
Emis è meraviglioso, è fenomenale.
Quando parte il ritornello non ci capisco più nulla, lo canta così... delicatamente, sembra sussurrarlo, a tratti sensuale.
"E ti allontani, e io rimango fuori dal mondo, senza chiavi
Se a mettere la testa a posto inizierò domani
Stanotte stiamo in giro come fossimo cowboy
Perché le leggi valgono per tutti tranne noi..."
-Aspetta, vuoi sentirla tutta?-
-Magari...-
Sorride. -Ma quanto ti piace la mia voce?-
Mi fa arrossire, non gli rispondo.
Continua a cantare e intanto io mi perdo, come sempre, a guardare ogni suo dettaglio, ogni suo movimento...
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BIANCO E NERO - "tu il giorno, io la notte" | Emis Killa story |
Teen FictionHO SCRITTO TEMPO FA QUESTA STORIA, È SCRITTA MALE, A TRATTI RIDICOLA... SCUSATE AHAHAH Emis Killa e Chiara; Lei il giorno, lui la notte. Tra testi di canzoni, le periferie di Milano, le telefonate, le litigate, le notti insonni... Chiara vivrà Emis...