Capitolo 13

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Ormai è da due settimane che sono qui e, più il tempo passa, più mi sento felice e soddisfatta della mia vita.

Quando ero a Los Angeles venivo elogiata come non mai, ero amata da tutti e invidiata, compresi i miei genitori. Non che non mi dispiacesse, chiunque avrebbe fatto a pugni pur di avere la mia vita, inclusa me, ma adesso sto scoprendo che tante cose non sono necessarie per vivere.

Ho iniziato a fare più sport e adoro correre con Ares, anche se non riuscirò mai a batterlo. Ho imparato persino a cucinare, cosa a me vietata nella villa perché c'erano le cameriere! I lupi mannari non si fanno tanti problemi sulla vita che invece si fanno gli umani, e sono anche amica di tanti lupi.

Quel ragazzino che parlava mentre io stavo nel letto, il primo giorno che sono arrivata qui, ho scoperto che è uno dei cugini del mio compagno. Si chiama Aaron ed è una peste: non sta mai fermo e ribatte qualsiasi cosa, non gli sta bene nulla che non sia stabilita da lui stesso.

Ha un bel caratterino, ma penso che sia di famiglia prendendo in considerazione il mio compagno.

Purtroppo però qualcosa di negativo c'è: le continue morti che si stanno verificando in tutto il bosco. Sono sempre persone del branco e hanno sempre una voragine nel petto, muoiono tutti nello stesso identico modo e non si sa il perché.

«La smetti di pensare? Mi stai facendo venire il mal di testa» borbotta, stringendomi più forte e intrecciando le nostre gambe.

«È solo perché non ti sto calcolando» ribatto con una risata e lui struscia il naso sulla mia spalla.

«Ares?».

«Mm?» fa.

«Ma io prima o poi diventerò come te? Intendo un lupo mannaro» gli chiedo.

Apre gli occhi. «Tu vuoi esserlo?» replica.

«A dire il vero non lo so, amo la mia vita da umana ma amo anche i lupi. E poi potrei vivere un po' di più» rifletto.

«In pratica noi possiamo fermarci per centinaia di anni ad un età, ovvio che dopo un tot di anni però anche noi moriamo, non siamo come i vampiri o le streghe che sono immortali» mormora, ringhiando quando dice 'vampiri'.

«Esistono anche i vampiri?», e sbaglio sempre a meravigliarmi facendo la parte della cretina.

Sono la compagna di un Alpha, non c'è nulla di logico in questo.

«Certo, anche se sarebbe meglio che non ci fossero. Devo ammettere però che siamo molto migliorato recentemente, il nuovo re è più disponibile di tutti i suoi predecessori, e abbiamo una tregua che rinnoviamo ogni anno», e mi lascia un bacio umido sulla guancia.

Inizia a darmi bacetti su tutto il viso e mi rendo davvero conto di quanto sia importante per lui il contatto fisico, non che mi dispiaccia, ma è sempre pronto a baciarmi.

All'improvviso penso ad un aspetto dei lupi mannari che mi era sfuggito e rabbrividisco. Lui mi guarda non capendo il mio comportamento, poi annuisce.

«Mi puoi fare tutte le domande che vuoi, Lea, lo sai che non ti giudico, è un tuo diritto» dice serio.

«Beh ecco....mi marchierai?» sussurro anche se siamo solo noi due.

«Se la metti così sembra quasi che ti marchi come un animale pronto al macello!» ridacchia.

«Il marchio non è un qualcosa che si deve fare per soddisfazione personale ma è molto di più. Ad esempio, posso sentire se stai male, se sei triste, se sei ferita, se hai bisogno di aiuto e anche per te è così. E, prima che ti venga il dubbio, se ti marchio non ti trasformo di certo» mette in chiaro e annuisco.

Allunga un braccio sulle mie spalle, stampando un bacio sulla mia spalla.

«Ehi non ti voglio mettere fretta, quando sarai pronta me lo dirai» mormora e gli salto in braccio, baciandolo.

Mi sento sempre più fortunata ad averlo incontrata e penso proprio che la dea Luna ci abbia azzeccato.

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Oltre alle persone che sono state trovate ogni giorno da due settimane ormai, adesso è stata trovata una donna, sempre con il petto scoperto. Gli occhi sono spalancati in un'espressione di puro terrore mentre probabilmente l'assassino la uccideva.

«Alpha, chi ha ucciso la mia compagna?» piange un signore inginocchiato davanti al corpo della vittima.

Ares impreca a bassa voce e non riesco a sentirlo, ma sappiamo tutti che è sempre la stessa persona che ha ucciso quell'uomo.

«Non lo so, come ho già detto qualche secondo fa, lo scopriremo però» ripete per la centesima volta forse.

Capisco il dolore che sta provando, o almeno posso immaginarlo, dato che Ares mi ha detto che perdere la propria metà è qualcosa di terribile e senti come se si lacerasse il cuore. Ma non può continuare a chiedere a lui chi cavolo è stato perché lui che ne può sapere?!

«Alpha! Lea!» urla Gemma ad un certo punto, e la raggiungiamo in un punto leggermente più lontano dal ritrovamento del corpo.

«Ci sono novità?» chiedo, incrociando le braccia al petto per il leggero venticello e il mio compagno mi scruta con attenzione.

«In realtà si», indica i vari segni presenti nel terreno, «ci sono impronte come di uomo ma sono talmente vicine che non è un umano. Correva in un modo disumano quindi suppongo che sia stato un vampiro» conclude.

Ringhia furiosamente. «Maledetti vampiri!» esclama.

«Fratello, hai idea di chi possa essere stato?» si avvicina Dylan, il beta di Ares, quello che ha cercato di mangiarmi.

Mi lancia un'occhiata ma non si scompone più di tanto per il mio sguardo infuocato.

«Si, sono stati i vampiri, ma non so chi. Tanti vampiri ci odiano e non credo che quell'idiota sia così cretino da rompere il nostro patto» riflette, passandosi una mano sul viso.

Drizza improvvisamente le orecchie, mettendomi dietro di lui e ringhiando contro un ragazzo che viene verso di noi con al seguito altri tizi.

Incute paura con quel lungo taglio che gli attraversa metà faccia, compreso l'occhio, e ghigna passando lo sguardo su tutti noi e poi su Gemma.

«Blue! Cosa ci fai qui, sei nel mio territorio» ringhia davanti a me, coprendomi totalmente.

Guardo la nostra nuova amica terrorizzata che viene verso di noi per proteggersi da quello che è il verme che l'aveva rapita.

«Sono venuto a riprendermi ciò che è mio e per parlarti di un pericolo comune», sia sistema la catena al collo indicando il cadavere della lupa.

Ares annuisce. «E sia, ma non ho tutto il giorno» acconsente.

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Dannata isola delle nuvole (#wattys2020)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora