Capitolo 15

10.3K 364 32
                                    

Tutto mi aspettavo da un vampiro fuorché un castello in stile barocco con persino tutti gli arredamenti del tempo. Credevo che vivessero non so in qualche grotta o posto buio e invece entra talmente tanta luce da accecare.

Ma i vampiri non si bruciano alla luce?

Ares mi tiene per mano e, fortunatamente, oggi Dylan non è potuto venire perché è rimasto a fare da guardia al branco.

Meno sto con quello è meglio è.

«Alpha, quale onore» esordisce una voce ed entra un ragazzo più o meno simile ad Ares per età.

Porta dei capelli biondi piuttosto lunghi, anche se platino e palesemente tinti, e gli occhi sembrano quasi trasparenti per quanto sono chiari. È vestito in modo impeccabile così come la sua dimora e ci guarda con un sorriso, mostrando dei denti perfettamente bianchi.

«Sovrano» ribatte lui, anche se con un ghigno.

Si stringono la mano e poi prende la mia mano, posandoci un bacio.

«E questa dolcezza chi è?» domanda, allontanandosi però.

«È la mia compagna quindi non toccarla» ringhia.

«Come vuoi, certo che questa cosa dei compagni è una vera rottura. In ogni caso piacere, Alexander» si presenta.

«Io sono Lea» replico e ci ritroviamo tutti in una grandissima sala, con un tavolo enorme e solo noi tre seduti vicini.

«Quindi, per cosa sei esattamente venuto qui?» esordisce, versandosi forse del vino in un calice anche se credo che sia sangue.

«Te lo dico senza giri di parole: nel mio villaggio e quello di Blue si stanno verificando centinaia di morti e tutti i lupi sono morti in forma umana con il petto aperto e gli organi distrutti», e posa la sua mano sulla mia coscia.

Alexander lo guarda privo di espressione. «E credi che sia stato io? Avanti, abbiamo un patto e sai che io i patti non li infrango» si difende.

«Lo so, io lo sapevo perché ti conosco ormai ma secondo Blue era stata colpa tua e dovevamo avere la conferma» confessa.

«In ogni caso, non sono stato io e non è stato uno dei miei vampiri sia perché sono lupi e il sangue dei lupi fa schifo, senza offesa, e sia perché altrimenti sarebbero state prosciugate» spiega ed effettivamente il suo ragionamento non fa una piega.

Mi chiedo se a questo punto sbuchino fuori altre creature soprannaturali di cui io non so l'esistenza.

«Sire!» ci interrompe un vampiro correndo velocemente verso di noi.

«È stata trovata una cameriera morta» esclama e il re si precipita in quella direzione.

Ares li sangue trascinandomi e, quando ci ritroviamo nelle cucine, non prestiamo molta attenzione ai molteplici vampiri che ci guardano con sguardi assassini ma alla povera donna a terra.

È stata uccisa proprio come i lupi, il petto squarciato e gli occhi spalancati.

«Maledizione!» urla Alex, passandosi una mano sul volto e mandando via i suoi servi.

«A questo punto mi sa che ci dovremmo alleare insieme per sconfiggere questa minaccia» propone il mio ragazzo dagli occhi viola e il re annuisce, fissando ancora quella vampira morta.

****

Passeggio fra questi alberi secolari che non mi sono mai sembrati così belli come ora. La luce cambia il colore delle foglie, lo modella a suo piacimento, quasi volesse ricreare centinaia di arcobaleni.

Ares si sta allenando in forma da lupo con gli altri e quindi io stavolta non posso fare proprio niente.

Secondo me, trasformarsi in un lupo, poter sentire la terra sotto i piedi con delle gigantesche zampe, poter annusare tutti i profumi del bosco con quel gigante naso, sono sensazioni bellissime e mi piacerebbe provarle.

Ogni tanto salgo sul sua groppa ma non è mai la stessa cosa di poter correre veloce, sentirsi potente, padrone di queste terre, sentire i suoni e i rumori di tutto ciò che ci circonda.

Ed ecco che, come se me la fossi cercata, si sente un urlo e poi dei rumori stranissimi, mai sentiti.

Corro il più silenziosamente possibile nascondendomi dietro un albero abbastanza grande da coprire la mia figura.

Quello che vedo però è una scena raccapricciante: Aaron che cerca di difendersi come può da un essere nero che fluttua.

Oh mio Dio, sta per ucciderlo come quelle persone penso, cercando di capire come fare per salvarlo.

«Fermo! Lascialo andare!» urlo, non sapendo come fare.

Il ragazzino mi prega con gli occhi di aiutarlo ma sono concentrata sull'essere che adesso si è girato verso di me.

Ha degli occhi rossi spaventosi e sembra che bruci l'inferno dentro, mentre i denti sono tutti neri e affilati come coltelli. Non si capisce cosa sia ma non ha delle forme delineate e questo non aiuta di certo.

Fa un sorriso maligno e inizio a correre quando mi rincorre.

Ma chi me l'ha fatta fare di venire a passeggiare da sola penso, correndo verso la cittadina ma non si vede nulla in lontananza.

Proprio come succede nei film, inciampo in un rampo, cadendo rovinosamente a terra e graffiandomi tutta la coscia. Impreco mentalmente perché non riesco ad alzarmi e il sangue continua a fuoriuscire come l'acqua dalla fontana di Trevi.

Chiudo gli occhi preparandomi a morire e sospiro non appena sento un cavallo che galoppa, o meglio un lupo. Mi stupisco di vedere proprio Dylan che ulula forte prima di fissare con le fauci spalancate quel mostro.

Questo allunga i suoi artigli e finalmente si riescono a distinguere le mani, orrende mani.

Il beta si lancia all'attacco ma quello continua a graffiarlo e sembra quasi un tiragraffi. Forse Dio o forse la dea Luna danno la forza a Dylan di staccargli un polso e quello si dilegua, scomparendo dentro un albero.

Mi avvicino a lui ancora scioccata e anche Aaron ci raggiunge, in forma umana ormai.

«Grazie per avermi salvato» mormora ed io annuisco, guardando il povero lupo steso a terra senza forze e con il sangue che cola senza che nessuno possa fermarlo.

Sospiro di sollievo quando sento un profumo di muschio avvolgermi e mi prende in braccio, portandomi via.

****

****

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Dannata isola delle nuvole (#wattys2020)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora