Capitolo 20

10.1K 346 97
                                    

Stiamo aspettando da parecchio la sposa, Iris, mentre il futuro marito ormai è impaziente.

L'Australia è bella come me l'aspettavo se non di più e ormai mi sono quasi abituata a tutte le differenze che ha con la Scozia e l'America. Essere circondati da tutta questa flora e questa fauna è un'esperienza unica così come trovarsi ogni mattina pappagalli fuori dalla finestra.

Ci siamo trasferiti nella casa principale del villaggio due settimane fa e sopportare ogni minuto di ogni ora di ogni giorno Joshua è davvero stancante.

Come aveva detto Ares, è davvero un maniaco e non capisco davvero come il padre e la madre riescano a fare finta di niente. Ho capito che sono compagni e tutto, ma ogni volta io e il fratello li guardiamo male per fare tutte queste effusioni in pubblico.

Ammetto che è un bel ragazzo, il classico australiano alto, muscoloso, con capelli ricci biondi, occhi azzurri e la pelle abbronzata.

Ad un tratto ecco che suona nell'aria la classica musica nuziale e Iris fa il suo ingresso con uno splendido abito rosa cipria a sirena, scelto proprio per evidenziare le sue forme.

Cammina a braccetto con il padre e l'atmosfera è davvero suggestiva con la sabbia bianca e la brezza marina che le accarezza dolcemente il viso.

Fortunatamente la cerimonia passa in fretta ed Ares per tutto il tempo mi tiene la mano, infondendomi quel calore che solo lui mi sa dare.

«Auguri Iris! Joshua!» li saluto entrambi con due abbracci.

«Grazie Lea» ricambia lei, con gli occhi ancora lucidi dall'emozione.

«Stai attenta per favore» la supplica Ares.

«E tu non tirare troppo la corda, non voglio diventare zio così presto» ringhia mentre l'interessato ride, tirando a sè sua moglie.

Ho un sussulto per il tono usato, anche se scherzoso, e mi sfioro leggermente la pancia.

La giornata trascorre per il meglio e verso sera, quando piano piano gli invitati stanno andando via, vengo buttata in acqua.

«Ares!» urlo a pieni polmoni, ritornando verso la riva.

L'acqua è ghiacciata, ho brividi che mi percuotono e impreco contro di lui e la mia debolezza.

Poi eccolo il familiare profumo di muschio, ormai il profumo di casa, che mi avvolge e le sue braccia muscolose mi riscaldano quasi istantaneamente, portandomi nell'acqua più alta.

«Era solo uno scherzo Lea, non ti farei mai del male. Ho promesso che ti proteggerò e io mantengo le promesse» sussurra con un sorriso, baciandomi e incastrando le dita fra i miei capelli biondi.

Devo dirglielo, ho tardato troppo e lo sanno persino già Alex e Blue. Questi ultimi poi si sono avvicinati tanto ad Ares e così anche a me. Ho scoperto che sono delle persone, degli esseri soprannaturali più che altro, speciali e sopratutto leali nonostante uno sia eccessivamente vanitoso e l'altro buffone.

«Amore» lo richiamo, staccando le nostre labbra.

«Dimmi piccola» mormora, mordicchiandomi il lobo e facendomi mugolare.

«Devo darti una notizia.» Faccio un grande respiro mentre mi guarda di sottecchi con gli occhi illuminati dal bagliore della luna.

«Aspetto un bambino» rivelo e, senza preavviso, mi solleva, facendomi quasi volare in aria per poi stringermi forte.

«Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo! Mi hai reso la persona più felice del mondo» grida e gli tappo la bocca ridendo.

Mi lecca il palmo e ritiro la mano schifata, agitandola per asciugarla. Unisce di nuovo le nostre labbra e lo tiro giù sott'acqua, senza dar modo di staccarci.

****

Mi aspettavo che diventasse più premuroso e attento con me dopo la notizia della gravidanza, ma non così tanto!

Da quando siamo tornati a casa non fa altro che chiedermi se sto bene, non mi fa fare quasi nulla e non sono mai sola, casomai mi sento male. Son passati due mesi ormai e le nausee si fanno sentire, facendomi odiare questa cosa al massimo.

«Amore io devo andare a fare delle commissioni, tornerò presto» mi avvisa Ares, lasciandomi un bacio sulla testa e poi sulla pancia.

Esce con Blue e sospiro mentre Gemma e Alex ridono al mio fianco.

«Finalmente puoi respirare eh» commenta Dylan, sedendosi accanto alla sua compagna.

«Alex, ma ormai è tutto apposto con i demoni e cose varie?» mi ricordo.

«Si si, lei è morta quindi i suoi demoni sono spartiti. Non c'è più niente di cui preoccuparsi, tranne l'ansia del tuo compagno» esclama ridendo sulle ultime parole.

Lo colpisco scherzosamente con un pugno. «Non prenderlo in giro» attacco.

«Antipatica» borbotta, accendendo la tv.

Alzo gli occhi al cielo, stringendo il cuscino al petto e strillando non appena noto che è un film horror.

«Non mi dirai che hai paura di questo genere di film spero» ridacchia Gemma, agganciando le sue braccia alla vita di Dylan.

«Mi fanno paura invece, come si fa a vedere un film se vengono i brividi dalla paura» borbotto, chiudendo gli occhi in una scena paurosa.

Un braccio si appoggia sulle mie spalle e mi accoccolo al suo petto freddo e asciutto ma non fa nulla, basta che sto con qualcuno che mi distragga.

Accarezza il mio braccio con le dita e non è affatto la stessa cosa di quando lo fa Ares. Dovrei smetterla di fare questi confronti con il mio compagno, lui è solo uno dei miei più cari amici, oltre che essere un vampiro.

Non ricordo come riesco ad addormentarmi con un film del genere, so soltanto che crollo al suo fianco fino a che mi sento sollevare dalla persona che io amo di più al mondo.

Sale le scale e appoggio la testa al suo petto, riscaldandomi proprio come si fa con il caminetto d'inverno.

Ci stende sul letto e, dopo avermi spogliato e infilato la sua maglietta, ci ricopre con con le coperte.

«Mi hai migliorato la vita» sussurra, e secondo lui io non lo sento. Sorrido per le sue parole strusciandomi al suo collo e beandomi della sua presenza.

L'amore è condividere la vita con un'altra persona che ti fa battere il cuore, ti fa sentire viva, e con la quale non hai bisogno di dire se stai male o se stai bene, lo capisce da solo. Bisogna essere fortunati in amore per trovare la propria anima gemella e, grazie all'aiuto della dea Luna, sono proprio sicura di averla trovata.

****

****

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Dannata isola delle nuvole (#wattys2020)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora